venerdì 23 settembre 2022

Confronto spumeggiante in Consiglio Comunale di Marzabotto

Battistini : “ Non siamo nel regime di Mussolini”


Altro vivace confronto fra la maggioranza e il capogruppo di centro destra Morris Battistini ( nella foto)  nell’ultimo Consiglio comunale. 

A portare allo scontro, l’interpellanza della minoranza di centro destra sul ‘Reddito di Cittadinanza’ nella quale veniva messo sul banco degli imputati il provvedimento perché a giudizio degli estensori: “Deresponsabilizza poiché porta a rifiutare il lavoro , alimenta il delinquere  poiché sono stati rilevati ben 26.000 abusi e dichiarazioni false. Sono risultate beneficiarie anche  persone decedute”. I proponenti, dopo aver precisato di aver voluto portare il tema all’attenzione del consiglio prima della giornata di elezioni, liquidavano il provvedimento come  ‘ assistenzialismo puro’ e auspicavano quindi che a questo loro giudizio si aggiungesse l’appoggio del Consiglio Comunale. 

Alla interpellanza ha dato dettagliata risposta l’assessora Simona Benassi che, dopo aver precisato che il provvedimento è stato voluto per contrastare la povertà e le disuguaglianze e per favorire l’inclusione sociale, ha riferito che i nuclei famigliare coinvolti nel provvedimento a Marzabotto sono 22, per un totale di 76 persone, 35 donne e 41 uomini e che i beneficiari giungono al percepire il reddito dopo una attenta indagine degli organi cui è stato affidato tale compito.  L’aiuto che dà a chi ne ha diritto, a giudizio dell’assessora,  è un provvedimento, non solo utile, ma irrinunciabile.

Il primo cittadino, Valentina Cuppi ( nella foto), a questo punto ha ricordato che a chi ha presentato una interpellanza  è concesso solamente di dichiarare la sua soddisfazione o meno ed eventualmente  trasformare l’interpellanza in mozione per una seconda discussione in Consiglio.  

Battistini ha subito contestato la precisazione  della sindaca, sostenendo che la dichiarazione di soddisfazione o insoddisfazione poteva essere motivata e argomentata, giudicando la limitazione proposta come una evidente volontà di volerlo zittire. Ne è seguita una sua filippica in cui ha dichiarato: “Non siamo in una dittatura, non siamo in un regime fascista,” a sostegno della sua pretesa di parlare.  Nello scambio di opinioni sono volati anche insulti e numerose interruzioni della funzionalità dei microfoni che non hanno zittito Battistini il quale, nella sua motivazione di dissenso, ha  targato la risposta dell’assessora come una ‘omelia’ e una ‘lettera di San Paolo ai Corinzi’. Ha poi concluso sostenendo che il provvedimento va rimesso a punto e migliorato,  esplicitando infine il suo giudizio di insoddisfazione.

Il Consiglio comunale di Marzabotto non è mai soporifero, anzi…   

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non frega un cazzo a nessuno, puro teatro dell'inganno.