L’amministrazione comunale gli consegnerà la cittadinanza e lo celebrerà quale combattente per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo
A motivare l’assegnazione dell’importante
riconoscimento ci sono le gesta che Chirici compì durante l’aspro conflitto che i
partigiani intrapresero contro le truppe nazifasciste presenti sull’Appennino
Bolognese.
Renato Chirici è nato a Cremona il 28 settembre del 1929. Fu
sfollato a Vado durante la Seconda Guerra Mondiale, ha fatto parte della
formazione partigiana Brigata Stella
Rossa operante nell’Appennino bolognese, con la qualifica riconosciuta
di Partigiano. Ha lottato fianco a fianco con i fratelli Ferruccio e Ivo Teglia,
e Franco Fontana.
Durante la strage di Monte Sole perse la madre Bianca, nel
cimitero di Casaglia e la sorella Ginetta a Ca’ Beguzzi. Nel Dopoguerra ha
svolto attività presso l'ANPI Provinciale di Bologna, come amministratore e
membro della Segreteria e del direttivo Provinciale, oltre che animatore di
molte iniziative di memoria dell’esperienza partigiana, specialmente
riguardanti la Brigata Stella Rossa.
Attualmente Renato Chirici è presidente Onorario dell'ANPI
Provinciale di Bologna.
Nell corso della sua vita ha svolto la sua
carriera lavorativa come funzionario presso la Cassa di Risparmio in Bologna.
MOTIVAZIONI:
Per aver partecipato, giovanissimo, come staffetta, alla
lotta di Resistenza nella Brigata Partigiana Stella Rossa, essendo la famiglia
sfollata a Vado da Bologna; lotta nella quale perse la madre Bianca e la
sorella Ginetta, uccise durante la Strage di Monte Sole.
Per aver continuato negli anni l’impegno per il rafforzamento
delle istituzioni democratiche e per la salvaguardia e la trasmissione dei
valori resistenziali, alla base della Costituzione italiana, all’interno
dell’ANPI, anche con funzioni dirigenziali. Attività che lo ha portato ad
ottenere l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel
1999 dalle mani del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.
Per avere coltivato un grande affetto per la montagna
bolognese, i suoi paesaggi, le sue asperità e le sue dolcezze, amore
testimoniato in tante poesie di cui è stato autore.
Per aver voluto mantenere una salda radice con il territorio
comunale di Monzuno, in particolare con Vado, coltivando relazioni di amicizia
con diversi compagni di lotta fra i quali i fratelli Ferruccio e Ivo Teglia e
Franco Fontana. Questo legame, che conobbe un momento molto importante con
l’intitolazione di una strada di Vado alla sorella Ginetta nel 1998, non è mai
venuto meno in tutti questi anni e si è sempre manifestato in ogni possibile
occasione, pubblica e privata.
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