Il
Consiglio Comunale di Vergato ha approvato il regolamento che
istituisce il registro che consentirà di
depositare in merito ai trattamenti sanitari, il
cosiddetto “testamento biologico".
Dall'Unione
dei Comuni dell'Appennino Bolognese
Ogni
maggiorenne capace di intendere e di volere, dopo avere acquisito
adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può
esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, in
previsione di accadimenti futuri che potessero renderlo incapace di
autodeterminarsi. Potrà
dare così in anticipo il consenso o il rifiuto rispetto a eventuali
scelte terapeutiche, e indicare un fiduciario che ne faccia le veci
nei rapporti con il medico o le strutture sanitarie.
Secondo
la legge tale “testamento” può essere redatto presso un notaio
con un atto pubblico o una scrittura privata autenticata, e in questo
caso ovviamente il professionista dovrà verificare che abbia i
requisiti di legge (nel caso di atto pubblico sarà direttamente il
notaio a redigere e conservare una copia del testo). Esiste però
anche una via più immediata (e gratuita) prevista dalla normativa:
quella che il cittadino consegni un suo testo direttamente presso
l’ufficiale di stato civile del Comune, nel caso l’ente abbia
istituito il registro. In questo caso il dipendente comunale annota
il nome del fiduciario, riceve il plico o la lettera sigillata e si
limita a conservarla, senza quindi nemmeno leggerla, visto che non
rientra nelle competenza dell’ufficiale di stato civile la verifica
o il controllo dei contenuti, e considerato che per una questione di
privacy è bene che tali dati rimangano riservati.
A
tale copia potrà successivamente accedere solo il fiduciario e le
persone autorizzate dal cittadino, nel momento in cui si volesse far
valere questa volontà di fronte ai medici. Per questi ultimi non è
prevista da parte della legge – come per altri casi – la
possibilità di fare obiezione di coscienza, anche se rimane la
possibilità che il medico si opponga nel caso in cui le disposizioni
appaiano palesemente incongrue, non siano corrispondenti alla
condizione clinica attuale del paziente oppure siano sopravvenute
terapie non prevedibili alla data di redazione delle Dat.
“A
Vergato abbiamo voluto garantire un diritto civile: siamo soddisfatti
di essere tra i primi comuni in Regione ad aver istituito questo
registro comunale, dando così la possibilità ai cittadini che
volessero esercitare il diritto di decidere anticipatamente se
rifiutare determinate terapie, e di farlo senza costi aggiuntivi”
dichiara il sindaco di Vergato
Massimo Gnudi.
“Ovviamente il Comune si limita a conservare queste
dichiarazioni, senza intervenire nella redazione, che rimane una
competenza notarile, e senza fornire indicazioni sui contenuti che è
bene che ciascuno richieda al proprio medico di fiducia.”
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