domenica 10 luglio 2016

Sandra Federici a Castel di Casio per parlare con gli immigrati.

La direttrice della rivista Africa e Mediterraneo, Sandra Federici ( nella foto), invitata da un amico, ha partecipato a una serata organizzata dal Comune di Castel di Casio con i profughi ospiti in questo Comune e scrive riferendosi all'amico: “ Lui, che è un esperto di cooperazione in Africa, mi ha mandato questo articolo con le impressioni sulla serata, da pubblicare sul blog di Africa e Mediterraneo. Però ho pensato che visto l’interesse suscitato dal tema sul tuo blog, potrebbe essere carino pubblicarlo lì. Ti mando anche qualche foto fatta con il cellulare”.

Ringraziamo la direttrice, conosciuta a Sasso Marconi anche per aver avuto impegni amministrativi, e con piacere pubblichiamo l'articolo.



di Gigi Negroni

Venerdì scorso nella piazza dell’incantevole borgo di Castel di Casio c’erano tante persone che chiacchieravano, attorno a un tavolo imbandito con piadine, dolci, vino e bibite. Questa non è una notizia. Invece sì, perché 10 di queste persone sono nate a migliaia di chilometri di distanza da lì, in Mali. Si tratta dei richiedenti asilo ospiti da un mese in un appartamento nel centro del comune, nell’ambito del piano di accoglienza diffusa che il Ministero dell’Interno sta realizzando in tutta Italia. Il sindaco Mauro Brunetti ha organizzato questo incontro con i cittadini, per spiegare la situazione e avviare la conoscenza reciproca. Un richiedente maliano domiciliato a Lizzano da diversi mesi è venuto per l’occasione e ha fatto da traduttore tra l’Italiano e il Bambara per i suoi connazionali.
L’accoglienza è un problema, l’informazione non è sempre chiara, si accusano i comuni di spendere risorse per l’accoglienza quando l’Asilo fa parte di politiche e bilanci nazionali, legati a loro volta a obblighi internazionali a cui nessun paese democratico si può sottrarre. Il clima in Italia si sta facendo pesante, la crisi spinge persone in difficoltà – e persone che in difficoltà non lo sono per nulla – a provare rabbia nei confronti dei “poveri” stranieri che verrebbero a rubare il posto ai “poveri” italiani.
Questo disagio è da ascoltare e da comprendere, lo è meno la demagogia di chi, da posizioni di comodo, spinge su questi temi per costruirsi una carrierina politica.
Comunque, ieri sera il clima era di chiacchiera tranquilla, curiosità reciproca. Rino, “immigrato” a Castel di Casio da un paesino alle pendici del Monte Civetta (passando da diversi anni di lavoro in Germania), commentava: “Le istituzioni devono facilitare occasioni di lavoro, di apprendimento dei mestieri”. Il maresciallo dei carabinieri discuteva sulla speranza di vita: “Mi hanno detto che sono in gran forma, mentre alla mia età se fossi in Mali dovrei essere già morto”. “Un tempo eravamo noi italiani a fuggire la povertà in giro per il mondo, adesso tocca a noi fare la nostra parte”, ha detto un’altra cittadina.
La povertà, ma anche l’insicurezza, le violenze continue dovute a scontri interni sono il problema da cui sono fuggiti questi giovani.
Così, tra una chiacchiera in francese approssimativo, qualche selfie e le foto di gruppo è passata la serata. Uno degli ospiti commentava che avrebbe mandato un po’ di foto a sua madre, che sarebbe stata contenta di vedere che “ici, les gents sont bien”. Qui le persone sono buone, o forse no, semplicemente, prima di giudicare vogliono dare una possibilità a questo esperimento.
Devo dire che sono molto gentili – ha commentato la signora Rina mentre offriva una ciambella ai partecipanti – quando li incontro o quando mi vedono alla finestra mi salutano sempre”.
L’appuntamento è per la rievocazione medievale di agosto, alla quale collaboreranno gli ospiti stranieri. L’antica, misteriosa torre squarciata a metà, che nei secoli ne ha viste tante, stava a guardare imperturbabile anche questo strano incontro.




4 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente è presente in due delle 3 fotografie...

Anonimo ha detto...

Dato che il Dott. Fabbriani è conosciuto come un giornalista d'inchiesta, non censurerà il fatto che il marito della dottoressa Federici è il titolare della cooperativa Lai Momo che sta per comprare l'ex villa del direttore della Cartiera di Lama di Reno, e che cercando in internet in alcuni siti è indicata proprio lei come rappresentante della cooperativa...

Anonimo ha detto...

_“l’Asilo fa parte di politiche e bilanci nazionali, legati a loro volta a obblighi internazionali a cui nessun paese democratico si può sottrarre”_

Grazie ma lo sapevo già che Liberazione,Costituzione, Democrazia, Diritti,Buona Parola, ecc. sono sempre state barzellette.
Grazie ma lo sapevo già che queste, assieme all'€, sono politiche di vendetta dei soliti noti.
Il popolo italiano già è in via di estinzione di per sé, per cui non vale la pena sprecare parole, ma i sostituti africani, importati a pagamento, che in due generazioni saranno maggioranza, non siano così spavaldi, la loro pacchia sarà breve.

Anonimo ha detto...

Dopo esser stato trombato alle ultime elezioni a Torino, si è svegliato il compagno Fassino:
“STIAMO ARRIVANDO AL SUPERAMENTO DELLA SOGLIA DI PRESENZA DI IMMIGRATI GOVERNABILE”
Mi raccomando colleghi nostrani di Fassino e soci,voi continuate a fare come gli struzzi, continuate a seguire i pifferai globalisti apolidi, itaGliani, vaticani, lai-momo, pantelleria ecc.....

L’EX SINDACO DI TORINO APRE GLI OCCHI SUL CAOS IMMIGRAZIONE