Il
COMANDO CARABINIERI DI BOLOGNA HA INVIATO:
I
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno
eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei
confronti di un 24enne, indagato, unitamente ai suoi genitori, padre
48enne e madre 47enne, per tentata estorsione in concorso, con
l’aggravante del metodo mafioso, ai danni di due corregionali,
titolari di un esercizio commerciale situato a Bologna.
Il
provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del
Tribunale di Bologna, Dott. Bruno Perla, nasce da una richiesta della
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, Dott. Enrico
Cieri, scaturita da un’indagine avviata lo scorso gennaio, a
seguito della denuncia sporta dai due esercenti presso la Stazione
Carabinieri Bologna Indipendenza, che riferivano di aver subito
diverse minacce di morte da parte del 24enne il quale, vantandosi di
appartenere a una nota famiglia malavitosa calabrese e di conoscere
gente della “Banda della Magliana”, aveva avanzato richieste
estorsive di denaro: 500 euro al mese, fino al raggiungimento di
15.000 euro. I genitori avevano corroborato le richieste del figlio,
facendo alcune telefonate intimidatorie ai commercianti.
Il
giovane aveva maturato rancori nei confronti degli esercenti, dopo
che, lo scorso novembre, lo avevano allontanato dall’attività,
dove era stato assunto da qualche mese, a causa di problemi legati
all’uso di stupefacenti.
Il
24enne, gravato da precedenti di polizia per reati in materia di
sostanze stupefacenti, è stato rintracciato ieri notte
nell’abitazione di un conoscente situata nei pressi di Ostia.
Sottoposto a perquisizione, il giovane è stato trovato in possesso
di 22,5 grammi cocaina, 5,5 grammi di marijuana e diverso materiale
idoneo al confezionamento della sostanza stupefacente che teneva
nascosti in casa, nonché un’ascia occultata in un’auto
parcheggiata nelle vicinanze dell’abitazione. Nella circostanza, il
giovane, oltre a essere sottoposto all’ordinanza di custodia
cautelare in carcere, è stato arrestato e tradotto presso la Casa
Circondariale “Regina Coeli”, anche per detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti.
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