“Difendere
la tartuficoltura e la raccolta dei tartufi che rappresentano
un’importante attività economica per l’Emilia-Romagna, sia a
livello di produzione che di trasformazione, distribuzione e
commercializzazione, oltre a rivestire un ruolo rilevante dai punti
di vista della tutela e della promozione turistica del territorio e
dell’ambiente naturale”.
Lo
chiede alla Giunta Regionale il consigliere leghista Matteo Rancan
con un’interrogazione e con un progetto di legge per abrogare
l'articolo 11 della Legge Regionale 02 settembre 1991 n. 24, relativo
al versamento della tassa regionale per il rilascio e il rinnovo del
patentino per la raccolta dei tartufi.
“In
applicazione di tale normativa – spiega Rancan - l’Emilia-Romagna
impone il versamento di una tassa regionale pari a euro 92,96 per il
rilascio e il rinnovo del tesserino per esercitare la raccolta dei
tartufi, imposizione fiscale che crea una condizione di disparità
con i limitrofi concorrenti lombardi, ai quali non è richiesto alcun
tipo di pagamento. Questa ineguaglianza si esplica in una concorrenza
squilibrata, che si manifesta con ancora più evidenza nel momento in
cui viene condiviso il medesimo territorio di ricerca e raccolta”.
“Non
va infatti dimenticato – sottolinea -, che la tartuficoltura e la
raccolta dei tartufi rappresentano un’importante attività
economica per l’Emilia-Romagna. Il tartufo rappresenta una grande
risorsa presente solo in specifiche aree del territorio nazionale,
tra cui appunto la Regione Emilia-Romagna, motivo in più per
incentivarne la cura e la salvaguardia”.
“Per
questo – chiarisce -, insieme al Progetto di Legge per abrogare
l’articolo 11 della legge n.24 riguardo al pagamento annuale per il
rilascio e il rinnovo del patentino, ho presentato un’interrogazione
alla Giunta per sapere se, in caso di mantenimento del suddetto
articolo, intenda destinare la quota derivante dalla tassa regionale
sul tesserino alle associazioni territoriali di tartufai per
promuovere e svolgere attività come la piantumazione di piante da
tartufo micorizzate. La difesa della nostra terra passa attraverso la
difesa del territorio – conclude -. Per questo è necessario anche
stanziare fondi proprio per l'acquisto di piante da tartufo
micorizzate e per la continua rigenerazione delle tartufaie”.
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