L'assessore alla cultura di Monzuno, Ermanno Pavesi, informa:
1 commento:
Anonimo
ha detto...
25 aprile non è mai stata una festa inclusiva e nazionale, ma è sempre stata la festa delle bandiere rosse, che rappresentano legittimamente una parte degli italiani, ma solo una parte, non sono l’Italia. È una festa nata contro “gli italiani del giorno prima”, ovvero non considerava che gli italiani fino ad allora non erano stati certo antifascisti. Non è un festa di tutti gli italiani, perché non rende onore al nemico, anzi nega dignità e memoria a tutti costoro, anche a chi ha dato la vita per la patria, solo per la patria, pur sapendo che si trattava di una guerra perduta. Oggi c’è una rinnovata enfasi corale per un evento che più si allontana nel tempo, più è lontano dalla sensibilità della gente e più viene imposto mediaticamente. Per cui mi sono convinto che sia necessario ridiscutere il valore di questa festa così come viene concepita”, scrive Marcello Veneziani. Impossibile la riappacificazione nazionale, unico gesto utile a rendere memoria a chi ha ceduto la vita combattendo per un’idea, verso cui dignitosamente va riconosciuta memoria, questo sì. Unico gesto utile a garantire una reale coscienza nazionale, un reale impulso democratico.
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25 aprile non è mai stata una festa inclusiva e nazionale, ma è sempre stata la festa delle bandiere rosse, che rappresentano legittimamente una parte degli italiani, ma solo una parte, non sono l’Italia. È una festa nata contro “gli italiani del giorno prima”, ovvero non considerava che gli italiani fino ad allora non erano stati certo antifascisti. Non è un festa di tutti gli italiani, perché non rende onore al nemico, anzi nega dignità e memoria a tutti costoro, anche a chi ha dato la vita per la patria, solo per la patria, pur sapendo che si trattava di una guerra perduta. Oggi c’è una rinnovata enfasi corale per un evento che più si allontana nel tempo, più è lontano dalla sensibilità della gente e più viene imposto mediaticamente. Per cui mi sono convinto che sia necessario ridiscutere il valore di questa festa così come viene concepita”, scrive Marcello Veneziani. Impossibile la riappacificazione nazionale, unico gesto utile a rendere memoria a chi ha ceduto la vita combattendo per un’idea, verso cui dignitosamente va riconosciuta memoria, questo sì. Unico gesto utile a garantire una reale coscienza nazionale, un reale impulso democratico.
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