Tuffo
nell'archeologia e nella storia antica per una scolaresca di
Marzabotto che ha avuto il piacere di essere accompagnata, in una
visita all'area museale e nella piana che conserva la pianta
dell'antica città etrusca di Kainua a Marzabotto, dal nuovo
direttore del museo dottor Tiziano Trocchi e dai rievocatori Fabiana
Nanni, che indossava gli abiti della regina etrusca Ramtha e Gianni
Passini, che impersonava il generale etrusco Velthur.
In
una invitante mattinata primaverile la scolaresca ha visitato la
piana su cui ancora insiste la traccia muraria dell'antica città. La
scolaresca sollecitata dal direttore ha visitato il perimetro del
tempio dedicato a Tinia
( il
Giove romano e lo Zeus greco), ha potuto valutare l'ingegnosità con
cui gli Etruschi guidavano in capaci canali interrati le acque
piovane e quelle domestiche e ha chiesto della lingua di quel 'bel
popolo, affascinante per i suoi magnifici reperti e per l'oblio dove
pare essere stato relegato'. Il direttore ha spiegato che la lingua
etrusca è da tempo in buona
parte decifrata. Se ne conosce anche la grammatica grazie
a iscrizioni funerarie o commemorative ritrovate. E' limitato il
numero di vocaboli conosciuti e non si è ancora sicuri della
pronuncia perchè gli Etruschi non hanno lasciato testimonianze
letterarie. Il direttore non lo ha detto, ma chissà che non si
giunga anche a questa scoperta. Ma ad attirare subito l'attenzione
dei piccoli studenti è stata l'armatura del generale Velthur e si
sono moltiplicate le domande, poiché contrariamente a quanto essi
credevano, la corazza e lo scudo non erano di materiale metallico. E'
stato loro spiegato che, come è stato dimostrato da precise
ricerche, l'anima dello scudo utilizzato dagli antichi combattenti
era in legno e la corazza era formata da diversi strati di stoffa di
lino fra loro incollati e pressati fino ad ottenere uno spessore
capace di una sufficiente resistenza ai colpi dell'avversario.
La base del trmpio dedicato a Tinia |
I ragazzi indagano l'armatura etrusca. |
Nel
contempo la leggerezza dell'armatura consentiva al guerriero di
muoversi con la necessaria agilità. L'armatura e lo scudo in metallo
avrebbero esageratamente appesantito il soldato impedendogli quindi i
movimenti e non lo avrebbero protetto se la copertura, per sopperire
all'handicap del peso, fosse stata di spessore molto sottile.
Molto
soddisfatto il direttore Trocchi per l'interessamento
degli scolari. E se il buon giorno si vede dal mattino, i
giovani di Marzabotto saranno i futuri testimoni della loro città
etrusca. Soddisfatte le maestre che hanno potuto 'fare lezione' in
uno scenario invidiabile e di rara bellezza.
Il
neo direttore Tiziano Trocchi ( nella foto con gli ospiti studenti) ha commentato: “ Innanzitutto
voglio esprimere la mia grande soddisfazione per l'iniziativa didattica
concertata con le scuole di Marzabotto e con i rievocatori del Gruppo
Methlum Kainua. Iniziativa che ancora una volta ha rinsaldato il
forte rapporto tra la cittadinanza del Comune di Marzabotto e
della Valle del Reno ed il Museo Nazionale Etrusco, che è patrimonio
comune di questo territorio”.
L'indagine alla rete fognaria etrusca |
Ramtha e Velthur. |
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