La crisi dell’ente
storico la si apprende da una interrogazione del consigliere regionale Damiano Zoffoli
che scrive:
Nata il 15 giugno
del 1864, l'Associazione Italiana della Croce Rossa, ente di diritto pubblico
non economico con prerogative di carattere internazionale, ha per scopo
l'assistenza sanitaria e sociale sia in tempo di pace che in tempo di
conflitto. Ente di alto rilievo, è posta sotto l'alto patronato del Presidente
della Repubblica, sottoposta alla vigilanza del Ministero della Salute, del
Ministero dell'Economia e delle Finanze e del Ministero della Difesa, ciascuno
per quanto di competenza;la C.R.I. è un'associazione di soccorso volontaria
senza scopo di lucro che, in tempo di pace, ha per scopo di recare assistenza
alla popolazione, soprattutto la più vulnerabile, integrando l'azione dello
Stato; garanzia e guida delle azioni del Movimento Internazionale della Croce
Rossa (di cui la Croce Rossa Italiana fa parte), ma anche della stessa C.R.I. e
di ogni suo singolo volontario, sono i “Sette Principi Fondamentali del
Movimento Internazionale di Croce Rossa”, che ne costituiscono lo spirito e
l'etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e
Universalità;
RICORDATO CHE
·
il D.Lgs. 28 settembre 2012 n. 178 recante “Riorganizzazione dell'Associazione
italiana della Croce Rossa (C.R.I.), a norma dell'articolo 2 della legge 4
novembre 2010, n. 183” contiene la riforma che, dal 1° gennaio 2014, ha mutato
la natura giuridica della Croce Rossa Italiana, trasformandola da ente di
diritto pubblico non economico in associazione di diritto privato;
·
in Emilia-Romagna tale riforma riguarderà, tra l’altro, oltre 200 addetti: sono
infatti 74 i lavoratori a tempo indeterminato e i 130 quelli precari (alcuni
con oltre 20 anni di servizio);
·
il D.Lgs. 178 prevede che i Comitati territoriali e quelli provinciali
diventino di diritto privato solo a partire dal 2015, proprio per tutelare i
lavoratori e contrattare con i sindacati il passaggio tra il contratto pubblico
e quello privatistico ed evitare che siano penalizzati i dipendenti;
EVIDENZIATO CHE
· nei
giorni scorsi, i sindacati Fp-Cgil, Cisl Fp,
Uilpa e Fialp Cisal dell'Emilia-Romagna hanno denunciato, bollandole come “irricevibili”,
le proposte presentate dai vertici della Croce Rossa Italiana: “Nessuna
garanzia sui livelli occupazionali, minaccia di una riduzione dei salari, già
bassi, e una assoluta precarietà dei contratti a termine. Hanno fatto carta
straccia degli impegni presi e formalizzati nel protocollo d'intesa del 27
febbraio scorso e vogliono scaricare il peso di decenni di cattiva gestione
sulle spalle dei lavoratori”. Il tutto “senza alcun intervento né sulla
spesa improduttiva delle strutture, né sul miglioramento dei servizi. Con il
rischio di una paralisi totale delle attività di un ente così importante”;
· l'accordo prevedeva di gestire il passaggio
contrattuale dei lavoratori, dal pubblico al privato, in modo che tutti
vedessero salvaguardati diritti e retribuzioni;
· il
Presidente nazionale di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, in risposta alla
nota stampa delle Organizzazioni sindacali ha dichiarato: “per i lavoratori
a tempo indeterminato è previsto un percorso che passa per il Dipartimento
della Funzione Pubblica e su cui la Croce Rossa si è resa disponibile a
sostenere tutte le istanze dei lavoratori.
Il tema vero e
serio è quello dei lavoratori a tempo determinato, su cui questa
amministrazione sta lavorando da tempo per garantire i livelli occupazionali e
tutti i presidenti dei Comitati locali e provinciali CRI d'Italia hanno preso
un solenne impegno di mantenere gli stessi operatori in servizio. (…) Non
vogliamo perdere posti di lavoro, ma anzi vogliamo una maggiore competitività
per crearne di nuovi”;
CONSIDERATO CHE
·
la perdita del personale, in primis a tempo determinato, potrebbe mettere
concretamente a rischio alcuni servizi, come gli ambulatori o il trasporto
infermi, non più sostenibili con il solo volontariato;
·
pur essendo assolutamente condivisibile una riforma strutturale della Croce Rossa
Italiana, che ne migliori l’efficienza e ne riduca gli sprechi gestionali, è
inconcepibile che siano i lavoratori a dover pagare, sulla loro pelle, anni di
cattiva gestione dell’Ente;
TUTTO CIÒ
PREMESSO
INTERROGA LA
GIUNTA REGIONALE
·
per sapere se è a conoscenza di tale situazione e se non ritenga di
intervenire, anche per il tramite della Conferenza Stato Regioni, affinché
vengano adottate al più presto iniziative per tutelare i livelli occupazionali
e garantire certezze ai lavoratori della Croce Rossa Italiana, anche per
assicurare continuità alla qualità dei servizi da essa erogati nella nostra
Regione;
·
per conoscere le prospettive delle convenzioni in essere tra le Aziende Usl
dell’Emilia-Romagna e la Croce Rossa Italiana e sapere quali siano le eventuali
ricadute sui servizi primari attualmente offerti.
Nessun commento:
Posta un commento