martedì 31 dicembre 2024

Governo sceglie Curcio come nuovo Commissario ricostruzione Emilia Romagna

De Pascale, grazie a sue competenze potremo segnare passo nuovo

 

Foto Ansa

Sarà, Fabrizio Curcio, già capo del Dipartimento della Protezione Civile dal 2015 al 2017 e poi ancora dal 2021 al luglio scorso, nuovo Commissario straordinario alla ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche, in sostituzione del generale Francesco Paolo Figliuolo.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, spiegano da Palazzo Chigi in una nota, "sentito il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, in seguito alle interlocuzioni intercorse con la Presidenza della Repubblica e con le Regioni interessate, in particolare la Regione Emilia-Romagna, intende proporre al primo Consiglio dei ministri utile la delibera per la nomina dell'ingegner.

Fabrizio Curcio quale nuovo Commissario straordinario".
    Designazione, quella dell'attuale capo Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi al Mef che viene commentata positivamente dal predidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale.
    "Sono convinto che grazie alle sue competenze, alla sua professionalità unita alla nostra conoscenza del territorio potremo segnare un passo nuovo - argomenta in una nota -: questa nomina avviene anche a seguito delle interlocuzioni avute con la Presidente del Consiglio nell'ultimo mese. Ho grande stima dell'ingegner Curcio, ho lavorato con lui durante l'emergenza alluvionale in Romagna nel 2023; il suo contributo e la sua presenza sul campo insieme a noi sono stati determinanti nelle operazioni di salvataggio delle persone, e di contenimento dei danni".
    Nel ricordare come in prima istanza si fosse avanzata "una proposta diversa proponendo di identificare direttamente nella Regione la struttura commissariale" e come si sia "compreso quasi subito che il governo non era disponibile a questo percorso - prosegue de Pascale - ho comunque apprezzato la disponibilità in ultima istanza della premier Meloni a giungere ad una scelta e un percorso condiviso come avevo auspicato nella conferenza stampa di fine anno". Quindi, puntualizza, "abbiamo richiesto e ottenuto una figura competente in materia e la sua presenza fisica sul campo insieme alla relativa struttura di supporto e un rapporto diretto nuovo con l'esecutivo per le modifiche normative necessarie. Queste premesse sono per noi essenziali per segnare un cambio di passo sia sugli indennizzi che sulla messa in sicurezza del territorio".
    Adesso, conclude il presidente emiliano-romagnolo - sta a tutti dimostrare, alle porte di questo 2025, che su una vicenda così pesante, che toglie il sonno agli uomini e alle donne della nostra terra, la Repubblica, nel suo insieme, può e deve fare di meglio di quanto visto fino ad oggi". (ANSA)

Sasso Marconi: il nuovo bilancio comunale, introduce aumenti su diverse imposte, nuove tasse e un inasprimento delle sanzioni.

 

Nella calza della befana i sassesi troveranno un aumento dell’addizionale Irpef, dell’Imu per i contratti di locazione concordati, un inasprimento delle sanzioni e per i turisti il pagamento della Tassa di soggiorno.  

Lo si è appreso alla presentazione del bilancio comunale avvenuto nel consiglio comunale di fine anno. La necessità di incrementare gli introiti per la cassa comunale, è stato spiegato, è dovuto a una diminuzione dei trasferimenti statali di circa 80.000 euro e alla scelta della amministrazione di non diminuire la qualità, la quantità e i costi dei servizi comunali e per affrontare i costi richiesti per la gestione del territorio.

In concreto, l’addizionale Irpef, fermo restando le esenzioni per i redditi minimi, incrementerà dell’0.2% per le altre aliquote; l’Imu per i contratti concordati passerà dallo 0.70 allo 0.76%.; la tassa di soggiorno, che entrerà in vigore il prossimo settembre, sarà di circa un euro e mezzo a giornata di sosta. Si incrementeranno inoltre gli introiti comunali con una fattiva caccia alle evasioni dei tributi comunali. Nel settore dei lavori pubblici, oltre agli interventi sostenuti dal PNRR ( per il polo scolastico di Sasso Marconi e il riutilizzo della ex Alfa Wasserman a Borgonuovo), sono finanziati i consolidamenti dei ponti di Ponte Albano e di Vizzano.

La proposta degli aumenti è stata sostanzialmente accolta anche dall’opposizione che ha convenuto sulle motivazioni alla base degli aumenti. Dalla minoranza sono giunte però alcune eccezioni. In primo luogo è stata criticata la spesa di un milione e settecento mila euro per la realizzazione del parco fluviale della Porziola perché previsto in area a rischio esondazione e perché si affronta una spesa rilevante in un periodo in cui si dovrebbe intervenire in altri settori come il riassetto territoriale. Rilevato inoltre un introito di soli 7000 euro dalle attività teatrale a fronte di una spesa sostenuta dal comune di una cifra di gran lunga superiore. E’ stato chiesto anche il perché la gara per l’assegnazione della pulizia comunale per un onere di 170.000 euro sia riservata alle sole cooperative sociali  e la ragione dei 235.000 euro, evidentemente ritenuti eccessivi,  destinati alla gestione di Colle Ameno.

Alle eccezioni è stato risposto che le risorse  per il parco fluviale sono il frutto di una gara regionale vinta da Sasso Marconi e che possono essere spese solo al fine destinatario  della gara. Il parco è situato solo per una piccola parte in area a rischio esondazione e il progetto considera tali eventualità prevedendo anche le soluzioni. In merito alla gestione del teatro, in bilancio non sono compresi tutti i ricavi, ma solamente quelli per la concessione della struttura per attività di privati. Infine è stato riferito che è  concesso dai regolamenti la scelta dell’ente a riservare una gara alle sole cooperative sociali.

Al termine della seduta, la maggioranza ha approvato il bilancio compatta, mentre l’opposizione ha votato contro, ad eccezione della sezione relativa alle alienazioni patrimoniali.

Con il freddo, attenzione ai contatori dell’acqua

 Alcune semplici precauzioni possono evitare brutte sorprese dovute alle basse temperature

Il promemoria di Hera per evitare disagi: 

Con l’abbassamento delle temperature di questi giorni si alza la soglia di attenzione sugli impianti idrici delle abitazioni, in particolare sui contatori dell’acqua, che possono arrivare a rompersi. Hera ricorda alcuni semplici accorgimenti che possono evitare disagi nella fruizione del servizio e spese impreviste, poiché ai clienti spetta la corretta custodia di questi apparecchi.


 

I contatori esterni sono i più soggetti a rotture da gelo

I contatori più “a rischio” sono quelli collocati all’esterno dei fabbricati, in locali non isolati o in abitazioni utilizzate raramente, come le case al mare o in montagna in cui si trascorrono le vacanze.

Se i misuratori si trovano nei bauletti o in nicchie esterne ai fabbricati, in locali non riscaldati o non abitati, e se la temperatura esterna dovesse rimanere per vari giorni sottozero, è consigliabile lasciare che da un rubinetto esca un filo d’acqua. È sufficiente una modesta quantità, evitando inutili sprechi.

 

Isolare i vani esterni che contengono i contatori

I bauletti o le nicchie, compresi gli sportelli, devono essere opportunamente coibentati, ovvero rivestiti di materiale isolante. Si può usare polistirolo o poliuretano espanso, materiali facilmente reperibili presso rivenditori del settore edile. Lo spessore dei pannelli deve essere di almeno due centimetri e mezzo.

Occorre evitare, invece, di rivestire le tubature avvolgendole con stracci che, assorbendo l’acqua e ghiacciandosi, possono aumentare il rischio.

 

Chiudere l’acqua nelle case disabitate

Se i contatori sono in fabbricati disabitati, è bene chiudere il rubinetto che si trova sopra il misuratore e provvedere allo svuotamento dell’impianto. Tutti i consigli, compreso un interessante video tutorial, sono disponibili anche on line sul sito di Hera all’indirizzo https://www.gruppohera.it/offerte-e-servizi/casa/acqua/protezione-contatori-dal-gelo

 

In caso di rotture o danni al contatore, i clienti possono dare immediata comunicazione a Hera, telefonando al numero verde del Pronto Intervento Acqua e depurazione: 800.713.900, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.

San Benedetto Val di Sambro. Un giorno di doposcuola gratuito per 10 giovani del comune

 


di Martina Mari:

 

ll Comune di San Benedetto Val di Sambro e l'Impresa Sociale “Con I Bambini” lanciano il progetto sperimentale denominato "CONTROCORRENTE" per supportare la conciliazione vita-lavoro all’interno delle aree coinvolte dalle alluvioni e dagli eventi meteorologici eccezionali del 2023 e del recente 2024, con l’obiettivo di offrire opportunità educative ai ragazzi del territorio.

Questa attività, coordinata dalla Cooperativa Solco-Libertas, coinvolgerà oltre 30 Comuni nelle province di Bologna, Ferrara e Firenze, tra cui appunto anche San Benedetto Val di Sambro, offrendo servizi ed attività educative e culturali.

La partecipazione alle attività sarà gratuita e rivolta ai ragazzi ed alle ragazze delle scuole secondarie di primo grado del Comune, riguardando principalmente attività di dopo-scuola consistenti nel supporto allo studio e nell’espletamento di laboratori di gruppo sulla cura e tutela del territorio.

Le iscrizioni sono aperte fino all’8 gennaio, giorno in cui si inizieranno le attività presso la Biblioteca Comunale “Gastone Stefanini” tutti i mercoledì, esclusi i festivi, dalle 14:30 alle 16:45. 

Il dopo scuola sarà attivo fino al 6 giugno 2025. “Ritengo che sia essenziale cogliere questa opportunità offerta dal progetto per fornire supporto alle famiglie - spiega Francesca Girotti, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di San Benedetto Val di Sambro - promuovendo al contempo valori fondamentali come la tutela e la cura del territorio che ci circonda, che è la nostra casa, e dobbiamo imparare a rispettarla e proteggerla sempre di più, affrontando al meglio e con più consapevolezza i cambiamenti climatici. A seguito delle devastanti alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna (e non solo), credo che un’iniziativa di questo tipo rappresenti un aiuto concreto e di grande valore per le comunità coinvolte”. 

Per motivi organizzativi, le attività saranno a numero chiuso e riservate ad un numero massimo di 10 iscritti. Per maggiori informazioni, e per le iscrizioni, questi i contatti: milena.rucireta@solcolibertas.it – oppure telefonando al n. 3481751954 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15:30 alle 16:30. 

“Questo progetto, nato grazie alla rete relazionale tra istituzione e privato sociale, si pone come obiettivo quello di coniugare le esigenze delle famiglie e dei giovani con la ricerca di soluzioni educative che possano rispondere almeno in parte alla loro esigenze - dichiara Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro -. Un dopo scuola all’interno del quale troveranno spazio contenuti educativi di vario tipo, anche e soprattutto laboratoriale per migliorare sempre più la capacità di stare in gruppo. Uno scambio di relazioni tra gli studenti e gli educatori, per sviluppare non solo il capitale umano del sapere, ma anche quello di relazione. Purtroppo la scelta della giornata di mercoledì è dipesa da necessità organizzative della Cooperativa, che coordina questo progetto su molti altri territori. Pur consapevoli che la giornata non consentirà di soddisfare le esigenze di tutte le famiglie, si tratta comunque di un progetto sperimentale che come tale avrà una sua durata limitata al corrente anno scolastico, ma la sua attivazione, e soprattutto il livello di gradimento e soddisfazione di ragazzi e famiglie, ci consentiranno di fare anche altre valutazioni riguardo alla possibilità di riproporlo in futuro con modalità diverse”.

lunedì 30 dicembre 2024

Ugolini e Mastacchi guideranno Rete Civica a rotazione in Regione



Rete Civica adotterà una leadership condivisa nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. I due rappresentanti eletti, Elena Ugolini e Marco Mastacchi, si alterneranno nel ruolo di capogruppo. Ugolini, candidata presidente, ricoprirà il ruolo nella prima metà del mandato, mentre Mastacchi sarà vicepresidente. Nella seconda parte, i ruoli si invertiranno.

“Questa decisione nasce da diverse motivazioni – spiegano – ma l’obiettivo principale è riconoscere il lavoro svolto da Rete Civica negli ultimi cinque anni sotto la guida di Mastacchi, rispettare il risultato elettorale raggiunto dal progetto Elena Ugolini Presidente – Rete Civica, che ha ottenuto oltre il 5% dei consensi a livello regionale, e mantenere fede agli impegni presi durante la campagna elettorale. Questi sono i punti fondamentali su cui costruire un’azione politica coesa e incisiva per la nuova legislatura.”

Dare slancio al progetto civico

Marco Mastacchi evidenzia: “Il lavoro svolto sia in campagna elettorale sia negli anni precedenti rappresenta una base solida per potenziare il progetto di Rete Civica. Vogliamo alzare ulteriormente l’asticella, coinvolgendo e rispondendo alle esigenze di quel 54% di elettori che si è astenuto in questa tornata elettorale. Il nostro obiettivo è offrire un’alternativa concreta anche a chi si è sentito escluso dalla politica.”

Una politica al servizio delle persone

Elena Ugolini ribadisce la centralità del progetto civico: “Mi sono candidata alla presidenza della Regione per mettere la politica al servizio delle persone e dei territori. Credo in una visione dello Stato che valorizzi la società civile, come sancito dal principio di sussidiarietà circolare nella Costituzione. Questo approccio non contrappone il civismo ai partiti, ma vuole riavvicinare i cittadini alla politica, garantendo che gli impegni presi in campagna elettorale siano mantenuti a ogni livello: regionale, locale e nazionale. La persona deve essere sempre al centro dell’azione politica.”

Con questa alternanza alla guida, Rete Civica punta a consolidare il proprio impegno per una politica più vicina ai cittadini e a dare continuità al lavoro svolto.

Sasso Marconi. Limitazioni all’uso di botti e articoli pirotecnici: il regolamento comunale

 



Nel rispetto del Regolamento di Polizia Urbana e Rurale, sul territorio comunale è vietato l’utilizzo di botti, petardi, mortaretti, lanterne volanti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in generale.

Le aree interessate dal divieto

Il divieto è valido:

  • In tutte le vie, piazze e aree pubbliche, oltre che nei luoghi privati da cui queste aree possano essere raggiunte o coinvolte.
  • Entro un raggio di 200 metri da asili, scuole, uffici pubblici, case di cura, strutture socio-sanitarie e centri di accoglienza per animali.

Gli obiettivi della norma

La misura punta a garantire la sicurezza e la salute pubblica, proteggendo persone e animali dai rischi e dai disagi legati ai rumori e alle esplosioni. Particolare attenzione è rivolta alle persone in condizioni di fragilità fisica o mentale e agli animali, particolarmente sensibili ai rumori.

Invito alla moderazione

L’Amministrazione invita i cittadini a celebrare il Capodanno con buon senso e rispetto, evitando comportamenti che possano spaventare inutilmente persone e animali. Per coloro che possiedono animali domestici, l’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha stilato un decalogo con consigli utili per alleviare lo stress causato dai fuochi d’artificio, qualora il divieto non venisse rispettato.

Sanzioni previste

Chi viola il regolamento sarà soggetto a sanzioni amministrative, oltre a mettere a rischio la sicurezza collettiva.
Un richiamo al senso civico per un Capodanno sicuro e rispettoso per tutti.

Coda in A1 fra Casalecchio e Sasso Marconi

 


Società Autostrada informa di una coda di tre chilometri per un incidente al chilometro 198 della A1 al bivio A1 raccordo A14 in direzione Napoli.

Sasso Marconi. Sommossa nell'hub per minori stranieri non accompagnati: incendio doloso e carabiniere ferito

Violento scontro fra tunisini ed egiziani

 

Foto d'archivio

Tensioni e violenza in un hub per minori stranieri non accompagnati. Nel giro di poche ore, i Carabinieri della Stazione di Sasso Marconi sono stati costretti a intervenire due volte: prima per un incendio doloso e poi per una violenta rissa tra i giovani ospiti della struttura.

La prima segnalazione risale alla sera precedente, quando i Vigili del Fuoco sono stati chiamati per spegnere un incendio doloso di materassi e coperte appiccato in un magazzino del centro. Grazie all’intervento tempestivo del personale della struttura, dotato di estintori, le fiamme sono state domate prima dell’arrivo dei pompieri, evitando danni maggiori.

Il giorno successivo, la situazione è degenerata ulteriormente. Una telefonata al 112 da parte del personale della ONLUS che gestisce l’hub ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per una sommossa scoppiata tra due gruppi di minori, divisi per nazionalità: tunisini da una parte, egiziani dall’altra. Le tensioni tra i giovani, che faticano a convivere, sono sfociate in una lite violenta.

All’arrivo dei Carabinieri, uno dei militari è rimasto ferito nel tentativo di disarmare un 17enne egiziano, che brandiva una lastra di vetro strappata da un portone danneggiato e stava per aggredire un coetaneo tunisino. Con prontezza, il Carabiniere ha bloccato il braccio del ragazzo, impedendo un possibile epilogo tragico, ma ha riportato una ferita lieve alla tempia, successivamente medicata dal personale del 118.

Il 17enne è stato arrestato con le accuse di resistenza a un pubblico ufficiale e lesioni personali. Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, è stato trasferito in una struttura della giustizia minorile. L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia-Romagna, e il giovane è stato collocato in una comunità per minori.

Le autorità stanno ora lavorando per riportare l’ordine all’interno della struttura e comprendere le cause delle tensioni che hanno portato ai gravi episodi. 

"Usa la testa, non rovinarti la festa!"

La campagna d’informazione e sicurezza avviata dal Comando Carabinieri Bologna



Con l'approssimarsi delle feste di fine anno si verifica il maggior numero di incidenti, talvolta mortali, provocati dall'abitudine di accendere petardi e fuochi d'artificio anche illegali.
Per contenere il numero di vittime di questo tipo di incidenti, ogni anno l'Arma dei Carabinieri promuove una campagna di sensibilizzazione e informazione rivolta soprattutto ai più giovani, ma non solo.



L'uso incauto dei fuochi d'artificio del genere legale può produrre lesioni gravi, come ustioni al viso e alle mani, e danni alla vista, l'uso invece di artifizi  pirotecnici del genere illegale, in considerazione della loro elevata potenza (al loro interno si trova una miscela esplosiva realizzata con clorato e/o perclorato di potassio, con l’aggiunta di alluminio) può provocare danni anche peggiori. L’attivazione di fuochi illegali determina infatti esplosioni di notevole intensità e di elevata dannosità e talvolta può dar luogo anche alla perdita totale di arti, dell’udito e della vista. In varie operazioni di sequestro l’involucro di questi fuochi illegali è risultato essere di plastica e ciò ne fa aumentare ancor più il pericolo, per la frammentazione di schegge non rilevabili ai raggi x, che ne equiparano gli effetti ad una bomba da guerra.
Inoltre un rischio maggiore deriva dall'uso di "botti", prodotti prevalentemente in oriente, venduti a basso costo e senza etichette, che spesso manifestano un'esplosione anticipata o addirittura lo scoppio della batteria senza far partire un solo colpo.
Le iniziative messe in campo in questo periodo coinvolgono tutto il territorio nazionale.


Per concludere, vi proponiamo di seguito, alcune semplici regole di comportamento da adottare per l'uso sicuro dei fuochi d'artificio, da divulgare soprattutto tra i più giovani. Si tratta di consigli e informazioni che potranno esservi d'aiuto per trascorrere delle giornate di festa in serenità e sempre all'insegna della sicurezza.

  •  Non esistono fuochi di artificio "sicuri", anche se ne è permessa la vendita; perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare incendi sui tessuti. 
  • I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un'etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d'appartenenza e le modalità d'uso. 
  • Possono essere venduti in tutti gli esercizi che sono in possesso di licenza per la vendita di giocattoli e possono essere acquistati da tutti, purché almeno quattordicenni (solo ed esclusivamente giochi pirici che risultano declassificati o di libera vendita). 
  • Se il gioco pirotecnico che state acquistando è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito e, quindi, non di sicuro utilizzo. 
  • I prodotti pirotecnici classificati dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza in IV (artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti) e V categoria (giocattoli pirici), invece, possono essere venduti solamente nei depositi dei fuochi d'artificio o nelle armerie autorizzate ed acquistati con porto d'armi o nulla osta, sempre comunque con l'obbligo di denuncia alle Forze dell'Ordine, ma non possono essere accesi senza licenza. 
  • Al momento dell'accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia. 
  • Se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio. 
  • I fuochi di artificio vanno accesi all'aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti.
  • Fare attenzione alla direzione in cui si lanciano i fuochi: non ci siano delle persone, perciò non vanno lanciate verso zone buie né da balconi né da finestre. 
  • I fuochi non vanno mai accesi dentro nessun tipo di contenitore, soprattutto se in ferro, perché l’esplosione degli artifizi potrebbe generare la dispersione di schegge omnidirezionali che si trasformerebbero in tanti piccoli e pericolosi "proiettili". 
  • Va sempre tenuto a portata di mano un estintore da usare in caso di incendio. Mai bagnarli con acqua, alcuni fuochi sia legali che illegali hanno contengono alluminio, quest’ultimo se a contatto con l’acqua  potrebbe andare in autocombustione provocando lo scoppio non voluto dell’artifizio. In caso di ustione è consigliabile raffreddare la zona colpita per limitare i danni alla pelle determinati dall'aumento della temperatura. 
  • Quando si trovano fuochi d'artificio che funzionano male e perciò non bruciano, non si deve mai cercare di riaccenderli ma bisogna allontanarsi dalla zona e segnalare la loro presenza alle forze di Polizia per la loro corretta inertizzazione, mediante l’intervento di personale specializzato. 
  • Non cercare di accendere i fuochi trovati per terra: taluni impiegano ore (sino a 12) a bruciare il cartoncino pressato della spoletta. Il movimento del corpo nell’avvicinarsi ad un fuoco inesploso, a causa del piccolo movimento di aria che si crea, può alimentare la fiammella provocando l’esplosione. 
  • Non provare a recuperare la miscela esplosiva od esplodente dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d'artificio artigianali: delle semplici cause esterne tipo la pressione, l'urto, lo sfregamento ed il calore potrebbero determinare un'esplosione non controllata, con conseguenze anche gravi. 
  • E' assolutamente vietato vendere ed acquistare in forma ambulante prodotti realizzati clandestinamente. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l'acquirente.

Si chiude il programma per il 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi: riflessioni e sfide per il futuro

 



Si è concluso a Sasso Marconi il programma delle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, un evento che ha visto la partecipazione di numerose associazioni e istituzioni locali. L'incontro, organizzato dal Gruppo di Studi Progetto 10 Righe, dall’Associazione Rossignol con il patrocinio del Comune nell'ambito della manifestazione "A Passo di musica", in collaborazione con il Circolo Filatelico intitolato a Marconi e dall'Associazione per il Gemellaggio ha visto la presenza di Luca Allessandrini, Maria Enrica Giardini, Piero Stabellini, Giovanna Facchini, Susi Manara e dell'ex sindaca Marilena Fabbri, che ha avuto un ruolo fondamentale nel valorizzare la figura di Marconi a Pontecchio, luogo in cui l'inventore della radio effettuò il suo primo esperimento di trasmissione via etere.

Nonostante l'impegno notevole da parte delle associazioni e del Comune, è emerso un aspetto preoccupante: Guglielmo Marconi, figura di rilevanza mondiale, rimane relativamente sconosciuto ai residenti della Valle del Reno e il suo potenziale come polo turistico-attrattivo rimane inespresso. Le celebrazioni hanno dimostrato la grande attività istituzionale e associativa volta a rendere omaggio a Marconi, ma la sua figura non sembra ancora ottenere la visibilità e l'attenzione che merita, Pur tuttavia nel corso del 2024 molti sono stati gli eventi e le mostre aperte al pubblico realizzate in diverse città italiane, in primis Bologna e Roma,  senza dimenticare la fiction TV in quattro puntate dal titolo “Marconi – L’uomo che ha connesso il mondo” con l’interpretazione di Stefano Accorsi (Marconi adulto) e di Nicolas Maupas (giovane Marconi), girata anche a Villa Griffone, trasmessa in prima serata nel mese di maggio dalla RAI  (disponibile su Raiplay per chi non lo avesse visto).   


Dall’incontro sono affiorate poi alcune interessanti considerazioni:

Il ruolo del patrimonio culturale e il legame con la Liberazione

"Il patrimonio culturale, artistico e storico italiano è talmente vasto che le personalità come Marconi rischiano di passare in secondo piano," ha sottolineato Marilena Fabbri ( a sinistra nella foto). "Inoltre, la coincidenza del compleanno di Marconi che viene sempre celebrato, come richiede la ragione istitutiva della Fondazione Marconi, con la festa della Liberazione, celebrata il 25 aprile, complica ulteriormente la visibilità della figura dell'inventore della radio a livello locale."


Abbiamo poi chiesto alla Fabbri se un fattore che potrebbe aver influito sulla percezione di Marconi è la sua adesione al fascismo, un aspetto che lo ha allontanato da una parte della popolazione. Lei ha  respinto questa interpretazione, ricordando che sia Sasso Marconi che Bologna, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono state amministrate da forze di sinistra ma i sindaci di Bologna, come Dozza, e di Sasso Marconi, come Coralli, hanno fin da subito riconosciuto il valore di Guglielmo Marconi e hanno contribuito a portare il suo nome in tutta Italia e in Europa. Ne sono un chiaro esempio l’inserimento del Sindaco Dozza (su suo esplicito interessamento) e del Comune di Bologna tra i componenti del Consiglio direttivo della Fondazione Guglielmo Marconi (ente sotto il controllo del Ministero della cultura) già dal 1955, alla ripresa dell’amministrazione ordinaria della Fondazione e  il gemellaggio di Sasso Marconi con il comune di Helston in Cornovaglia siglato già nel 1968 (quando per raggiungere la Gran Bretagna non si prendeva ancora l’aereo) nel nome di Marconi per celebrare la prima trasmissione di un segnale radiotelegrafico attraverso l'Atlantico, da Poldhu (località di Heston) a San Giovanni di Terranova avvenuta il 12 dicembre 1901”.

Le sfide per il futuro: il museo e il mausoleo di Marconi

Pur essendo stati rilevanti gli sforzi compiuti, la figura di Marconi a Sasso Marconi resta ancora sottovalutata. "Villa Griffone e il Mausoleo, dove Marconi è sepolto,” ha spiegato l'ex sindaco Marilena Fabbri, “sono visitati ogni anno da numerose scolaresche. Tuttavia, il sito non è adeguatamente attrezzato per accogliere un numero maggiore di visitatori. Nel 2001, il Comune di Sasso Marconi ha redatto un progetto per migliorare l'accessibilità del sito, con la realizzazione di un parcheggio, un passaggio sotto la Porrettana e un'area ristoro. Tuttavia, il progetto presentato al governo allora in carica non è stato realizzato a causa di altre priorità politiche nazionali", ha detto ancora la Fabbri.

La Fabbri ha poi sottolineato che, sebbene l'area sia stata acquisita dal Comune, mancano i fondi necessari per realizzare il progetto di adeguamento: "Villa Griffone, riconosciuta come monumento di interesse nazionale fin dal 1939, potrebbe sviluppare ulteriormente le sue potenzialità di polo di attrazione culturale e turistico, ma necessita di investimenti per renderlo accessibile e attrattivo al grande pubblico".

Il ruolo della Fondazione Marconi

La gestione del sito di Marconi è affidata alla Fondazione Guglielmo Marconi, una risorsa fondamentale, anche se non priva di difficoltà. "La Fondazione ha gestito il sito anche in tempi di scarsità di risorse, grazie a presidenti di grande prestigio come Gabriele Falciasecca, un esperto di telecomunicazioni che ha guidato la Fondazione per oltre vent’anni", ha dichiarato la Fabbri. "Durante il suo mandato, abbiamo assistito alla realizzazione del Museo Guglielmo Marconi nella famosa stanza dei bachi in collaborazione con la direttrice Barbara Valotti, ad importanti attività di ricerca e conferenze che anticipavano il futuro delle telecomunicazioni, come la fibra ottica, le onde millimetriche, il 5G e le smart city, che sono diventate realtà diversi anni dopo."

Nonostante gli sforzi e l'impegno delle istituzioni e delle associazioni locali, dal dopoguerra ad oggi, con potenziamento delle visite guidate al museo G.M., pubblicazioni,  mostre,  eventi locali (si pensi ai Radio-Marconi Days con cui si sono portati a Sasso Marconi Enzo Biagi, Piero Angela, Bruno Bozzetto, Luciana Littizzetto, Milena Gabanelli, Paolo Villaggio, Michelangelo Pistoletto, Geppi Cucciari ... solo per ricordarne alcuni) e nazionali in occasione delle celebrazioni dei diversi centenari (2001, 2009) la figura di Marconi continua a non essere pienamente riconosciuta, sia a livello locale che turistico.

La Fabbri ha concluso con una riflessione amara: "Tutti si impegnano, ma sembra che Marconi rimanga ancora un grande sconosciuto a Sasso Marconi, nonostante i segni presenti sul territorio e nonostante la nostra vita quotidiana sia profondamente caratterizzata dall’uso massivo di tecnologie digitali wireless che sono indissolubilmente legate alle scoperte scientifiche e alle innovazioni industriali del nostro concittadino Marconi."

 

Nuovo Atlante eolico dell’Emilia-Romagna

Disponibile online una pubblicazione di Arpae che descrive la climatologia regionale del vento per il periodo 1995-2020


 

L’Atlante eolico dell’Emilia-Romagna descrive la climatologia del vento nei primi 350 metri di atmosfera su tutto il territorio regionale e sulla superficie del mare Adriatico in corrispondenza delle coste regionali, per il periodo 1995-2020.

L’Atlante è stato realizzato per due finalità: agevolare l'individuazione di siti idonei alla costruzione di parchi di energia eolica e fornire una descrizione climatica dettagliata della variabilità del vento in Emilia-Romagna.


L’Atlante, realizzato da Arpae, è composto da due prodotti: un dataset climatico di indici anemometrici, scaricabile dal portale OpenData, e un documento sfogliabile interattivo che, con grafici e mappe, descrive le principali caratteristiche climatiche dei campi eolici sull’Emilia-Romagna, a livello mensile e annuale.
Per una migliore fruizione dell’interattività del prodotto, è consigliabile scaricare il file sul proprio computer.

La climatologia eolica è descritta sia utilizzando i valori dei campi anemometrici mediati su un periodo di 25 anni, sia fornendo la frequenza di venti locali con specifica direzione e intensità.
L’Atlante è basato su un dataset prodotto da Arpae, chiamato Sphera. Il dataset è stato ottenuto innestando il modello locale Cosmo all’interno della rianalisi globale del Servizio Copernicus Era5 (Ecmwf Reanalysis versione 5), così da descrivere l’atmosfera con un dettaglio orizzontale finale di circa 2 km. Questa tecnica permette di ottenere un dataset finale, Sphera, che si avvantaggia sia delle informazioni globali fornite da Era5, sia del dettaglio dinamico (ovvero le equazioni e i processi fisici) di un modello locale ad alta risoluzione, come Cosmo.

(Segnalato da Dubbio)

domenica 29 dicembre 2024

Il Buone Feste e Buon 2025 di Igor Taruffi

 



Oggi, 29 dicembre 2024, ricorre esattamente il decimo anniversario del mio primo intervento nel Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna.
Era il 29 dicembre 2014, la mia prima presenza in quell’aula così importante.

In questi dieci anni sono seguite 562 sedute, e per me 562 presenze. Non posso fare a meno di guardare a quella prima volta con emozione, perché sono stati anni intensi, ricchi di sfide e di soddisfazioni.

Nel novembre 2014, fui il primo Consigliere regionale eletto dell'Appennino bolognese, un traguardo storico per il nostro territorio. La mia conferma è arrivata poi nel gennaio 2020, in un momento cruciale per l'Emilia-Romagna, quando riuscimmo a respingere l'assalto della Lega di Salvini.

Rappresentare il mio territorio in Regione è stato un onore senza pari, così come contribuire al governo di una terra straordinaria come l'Emilia-Romagna. Ho dato tutto me stesso, cercando di svolgere il mio ruolo al meglio delle mie possibilità per ripagare la fiducia delle migliaia di persone che mi hanno sostenuto e votato.

Dopo dieci anni e due legislature, si è però concluso un ciclo. È stato giusto, quindi, lasciare spazio ad altri, affinché possano fare ancora di più e meglio. Non avevo alcun obbligo di lasciare e avrei potuto ricandidarmi, ma sono convinto che il ricambio, a tutti i livelli, non vada solo predicato, ma praticato.

Ora per me si apre una nuova fase: sarò impegnato a tempo pieno sul piano politico nazionale a Roma, a fianco di Elly Schlein. Voglio contribuire al nuovo corso del PD e alla costruzione di un’alternativa al governo della destra di Meloni e Salvini.

Resta però indissolubile il legame con l'Emilia-Romagna e con l'Appennino bolognese. Perché, come dice qualcuno, "le radici sono importanti". Anzi, fondamentali.

Buone feste e buon 2025 a tutte e tutti noi!

Porrettana, si apre all’ipotesi dei treni notturni

L’assessore regionale Corsini risponde positivamente alla proposta del consigliere Taruffi: "Pronti a valutare una sperimentazione."


La linea ferroviaria Bologna-Porretta Terme, meglio nota come "Porrettana", potrebbe presto vedere l’introduzione di corse notturne. Attualmente, l’ultima corsa disponibile parte da Porretta alle 20.21 durante i fine settimana, arrivando a Bologna alle 21.32. Nei giorni feriali, la situazione migliora leggermente con l’ultima partenza posticipata di un’ora, ma rimane insufficiente per soddisfare le esigenze di pendolari e turisti.

Ieri, l’assessore regionale ai trasporti Andrea Corsini ha aperto alla possibilità di un servizio serale sperimentale, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa). "Confermiamo disponibilità a valutare un treno serale in via sperimentale", ha dichiarato Corsini in aula.

Taruffi ha accolto con favore la risposta: "L’impegno della Regione verso l’introduzione delle corse notturne è un passo significativo per il nostro territorio. Ampliando il servizio anche di notte, si rafforza l’offerta turistica e si migliora la mobilità sull’Appennino bolognese. Siamo fiduciosi che nei prossimi mesi questa proposta diventi realtà".

Il potenziamento della linea è un tema centrale per i collegamenti tra Bologna e le zone montane. In particolare, il raddoppio dei binari fino a Sasso Marconi è uno dei progetti in fase di valutazione. Anche Marco Lisei, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, sottolinea l’importanza della questione: "L’Appennino tosco-emiliano, con la sua vocazione turistica, necessita di un miglioramento della rete ferroviaria, soprattutto per ovviare alle difficoltà delle infrastrutture stradali e garantire un servizio cadenzato e notturno".

Tuttavia, l’assessore Corsini avverte che il problema principale resta la carenza di personale, aggravata dalle difficoltà legate alla pandemia di Covid-19, che ha impattato anche gli organici di Trenitalia-Tper.

La possibilità di treni notturni rappresenta quindi una sfida cruciale per il futuro della Porrettana, ma anche un’opportunità per incentivare il turismo e sostenere una mobilità più sostenibile.

Gli addii del 2024 in Emilia-Romagna

 


Morto Ferruccio Laffi, il 'Custode' di Marzabotto


FERRUCCIO LAFFI, 'CUSTODE' DI MARZABOTTO: Ferruccio Laffi, uno degli ultimi superstiti e testimoni dell'eccidio di Monte Sole sull'Appennino bolognese, è morto il 10 gennaio a 95 anni.

Il 30 settembre del 1944 14 membri della sua famiglia vennero uccisi dalle truppe delle SS nel cortile di casa.

Ferruccio, che allora aveva 16 anni, scoprì cosa era successo quando, a sera, tornò. Per anni ha raccontato la sua storia incontrando molti giovani nei luoghi dell'eccidio e non solo: un modo per coltivare la memoria. Senza trascurare mai il proprio impegno civico.
    
    DON GIOVANNI NICOLINI, PRETE E MONACO DEI POVERI: Il 26 febbraio è morto don Giovanni Nicolini, monaco della comunità delle famiglie della Visitazione e sacerdote dal 2 settembre 1972. Il 20 marzo avrebbe compiuto 84 anni. Prete attento ai poveri e agli ultimi della società, a Bologna, per molti anni, è stato vicino ai malati e ai detenuti della Dozza, carcere vicino alla sua parrocchia. Accolse anche Anna Maria Franzoni, quando venne ammessa al lavoro esterno. Amico di Romano Prodi, scrisse con lui un libro in dialogo sulla pace. Fu tra i primi collaboratori di don Giuseppe Dossetti.

    GIULIO SANTAGATA, UNO DEI FONDATORI DELL'ULIVO: È stato uno dei protagonisti della stagione dell'Ulivo, fondato insieme a Romano Prodi e ad Arturo Parisi e il 'deus ex machina' delle campagne elettorali vincenti del Professore bolognese. Giulio Santagata, economista, modenese di Zocca, se ne è andato a 74 anni il 5 gennaio: parlamentare nelle fila del centrosinistra e ministro per l'Attuazione del programma nel secondo esecutivo guidato da Romano Prodi. Di cui è stato amico fraterno.


    GILBERTO SACRATI, IL PATRON DELLA FORTITUDO DEL CRAC: Imprenditore ed ex patron della Fortitudo basket dal 2007 al 2012, poi portata al fallimento, Gilberto Sacrati è morto il 23 febbraio a 63 anni. Si trovava in detenzione domiciliare in seguito alle condanne nei processi sul crac delle sue società.
    Sfumato il progetto del 'Parco delle stelle', un investimento in zona Caab, fallirono infatti la Fortitudo e la società immobiliare Ripresa.

    CESARE RAGAZZI, L'IMPERATORE DEI CAPELLI: "Salve, sono Cesare Ragazzi". Cominciavano così gli spot pubblicitari che negli anni ottanta invasero le televisioni commerciali e resero Cesare Ragazzi un personaggio famosissimo: l'imprenditore bolognese è morto il 27 dicembre, all'età di 83 anni, a causa di un malore. Fu uno dei primissimi a mettere la propria faccia a servizio della pubblicità del proprio prodotto: un parrucchino con i capelli naturali che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto.


   GIANNI GHERARDI, GIORNALISTA CON JAZZ E BASKET NEL CUORE: Gianni Gherardi aveva 71 anni ed era stato a lungo poligrafico e poi giornalista dell'ANSA. Si occupava, soprattutto, delle sue due principali passioni: la musica, in particolare il jazz e la pallacanestro, delle quali aveva una conoscenza enciclopedica.
    Ma la sua cultura e la sua ironia lo portavano ad interessarsi con curiosità a tutti gli aspetti del mondo che lo circondava.
    Passioni e interessi, da sempre coltivate, che lo avevano reso molto conosciuto e apprezzato in città. Era anche attivo nell'organizzazione di eventi culturali e concerti.

    ALBERTA SACERDOTI, TRA LE ULTIME SUPERSTITI DELLA SHOAH: Il 2 settembre è morta a 83 anni Alberta Sacerdoti, insegnante e a lungo referente della comunità ebraica di Reggio Emilia e Modena. Era nata a Padova l'11 settembre del 1941, proveniva da una famiglia ebraica segnata profondamente dalla Shoah e dalla persecuzione di nazisti e fascisti. Lo zio paterno Franco Sacerdoti fu deportato insieme agli ebrei di Reggio Emilia il 22 febbraio 1944, sul treno che da Fossoli di Carpi portava sino al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Lì venne ucciso a gennaio 1945. Alberta e i suoi genitori sopravvissero in clandestinità fino alla Liberazione.

    LUIGI LUCCHI, DA BERCETO LA CITTADINANZA A OCALAN: E' morto a 69 anni Luigi Lucchi, per tanti anni sindaco di Berceto, comune dell'Appennino parmense, conosciuto per una serie di iniziative provocatorie nel corso degli anni, per portare l'attenzione tra l'altro sui piccoli comuni e sulla montagna: dalla cittadinanza onoraria al leader curdo Abdullah Ocalan (che diventò un caso diplomatico con la Turchia) all'invito a re Carlo d'Inghilterra, all'ordinanza natalizia per obbligare i cittadini a essere buoni, ai funerali di Paperon de' Paperoni con un consiglio comunale straordinario, nel 2016.


      CLAUDIA BACCARINI, A 114 ANNI ERA LA PIU' VECCHIA D'ITALIA: Se n'è andata a 114 anni la notte di Natale nella sua casa di Faenza, nel Ravennate, Claudia Baccarini Baldi, la supercentenaria d'Italia. Era nata a Faenza il 13 ottobre 1910 e, per longevità, oltre che prima in Italia, era la terza in Europa, tra le dieci persone più anziane del mondo. Nata il 13 ottobre 1910, sposata con Pietro Baldi, sindaco di Faenza dal 1951 al 1956, ha cresciuto dieci figli.

(ANSA)

A Sasso Marconi il giorno dell’Epifania si pranza in parrocchia pensando alla Festa della Madonna del Sasso

 E’ già possibile prenotare



Il prossimo 6 gennaio  si terrà il "Pranzo dell'Epifania" presso il teatrino della Parrocchia di San Pietro, a Sasso Marconi, alle ore 12:30.

Il menù include: Antipasto della Befana, rosette spazzafeste, scaloppine agli agrumi, verdure grigliate, patatine fritte e dolce.

 E’ già possibile prenotare contattando la segreteria parrocchiale al numero 051 5063210 o Yuri al 3341923104.

Il ricavato contribuirà all’organizzazione della Festa della Madonna del Sasso.


18° Anniversario della tragedia di San Benedetto del Querceto: il ricordo di Simone Messina

  


di Roberto Brusori


San Benedetto del Querceto e Monzuno – Il 23 dicembre 2024, come ogni anno, le comunità di San Benedetto del Querceto e Monzuno si sono riunite per commemorare la tragedia avvenuta nel lontano 23 dicembre 2006, quando una fuga di gas causò un'esplosione devastante che provocò la morte di cinque persone e numerosi feriti. 



Tra le vittime, Simone Messina, giovane volontario del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Monzuno, che perse la vita insieme agli abitanti della palazzina esplosa durante l'intervento per mettere in sicurezza l'area.


Le celebrazioni, giunte al 18° anniversario, sono iniziate sin dal mattino sul luogo dell’esplosione. Alla cerimonia pubblica hanno partecipato i sindaci del territorio, rappresentanti delle istituzioni, vigili del fuoco e semplici cittadini, tutti uniti per rendere omaggio alle vittime e dimostrare solidarietà ai sopravvissuti. Durante la cerimonia è stata deposta una corona d’alloro accanto alla lapide commemorativa, seguita da una Messa celebrata da don Enrico Petrucci, parroco della zona.

Nel pomeriggio, la commemorazione è proseguita con un momento di raccoglimento presso il cimitero di Monzuno, dove Simone Messina riposa.


 Successivamente, alle ore 18, presso la sede dei Vigili del Fuoco alle Selve di Monzuno, si è tenuta una cerimonia ufficiale, durante la quale hanno preso la parola i sindaci Bruno Pasquini (Monzuno), Davide Lelli (Monterenzio), Roberto Serafini (Loiano) e l’assessore Cristina Lolli (Monghidoro). Nei loro interventi, è stato sottolineato il valore del sacrificio di Simone Messina, esempio di coraggio e altruismo, e l’importanza dell’opera quotidiana svolta dai vigili del fuoco e dai volontari in situazioni di emergenza e in supporto alle istituzioni nel loro compito quotidiano. E’ stata inoltre celebrata una Messa  da Don Enrico Petrucci, accompagnato dalla corale “Aurelio Marchi” di Monzuno.    

 

Alla commemorazione hanno partecipato delegazioni di enti e associazioni locali, tra cui i Vigili del Fuoco del comando di Bologna, la Pubblica Assistenza di Vado, i volontari della Protezione Civile di Monzuno e Loiano, la Croce Rossa Italiana e il Gruppo Alpini. Non sono mancati i Carabinieri di Vado e Monzuno. Per la prima volta, i familiari di Simone Messina non hanno potuto partecipare per motivi personali.


La giornata si è conclusa con un buffet offerto dai volontari dei Vigili del Fuoco di Monzuno, occasione per scambiarsi gli auguri di Natale e rinnovare l’impegno di ritrovarsi il prossimo 23 dicembre per continuare a ricordare le vittime della tragedia e il sacrificio di Simone Messina.

Un momento toccante è stato il canto finale della tradizionale "Tu scendi dalle stelle", a sottolineare lo spirito di preghiera e solidarietà in questo periodo natalizio.