lunedì 22 ottobre 2012

Si stanno ultimando i lavori per il recupero di villa Davia e villa Ghisilieri a Colle Ameno.



I lavori a Colle Ameno illustrati dall'assessore Mantovani

Se i progettisti e i mastri muratori del senatore bolognese Filippo Ghisilieri potessero rivivere e visitare Colle Ameno si compiacerebbero certamente dei lavori di recupero in atto, sia per l’ampiezza, sia per la qualità. I tecnici e gli operai  sono infatti all’opera per riportare alla piena fruibilità ben 2000 metri quadrati della seicentesca Villa Davia,  poi Villa Ghisilieri, di Colle Ameno, tutto svolto con attenzione al rispetto originario della bella costruzione. 


Uno degli ingressi alla villa
Sono in arrivo i restauratori per riportare il più possibile, anche se poco, le pereti allo splendore originario.
 L’ operazione si aggiunge  ai già avvenuti recuperi della chiesa barocco rococò  di Sant’Antonio e della canonica, dell’abitato popolare con oltre trenta unità mobiliari, delle officine e delle botteghe e delle scuderie. 





Uno dei saloni.
Il nuovo intervento  sta  portando quasi a compimento il recupero del centro illuministico, cosa che pareva impossibile per lo stato di forte degrado in cui era stato lasciato il complesso  monumentale e per l’alto costo che ha certamente richiesto.  Tutto invece ha fatto passi in avanti grazie anche ai privati: deve essere ricordato che il  recupero della bella chiesa è stato finanziato dalla Ciba di Pontecchio Marconi.


L'oratorio interno alla villa.
Abbiamo chiesto ad Andrea  Mantovani , al cui assessorato compete la gestione dell’intervento,se quello in corso  concluderà il recupero dell’antico borgo.

“Abbiamo fatto ciò che era  possibile. Il progetto per il recupero totale è già stato presentato e licenziato. Anche se i tempi non sono dei più promettenti, speriamo di reperire le risorse necessarie per completare anche la parte rimanente di Villa Ghisilieri. Vale la pena ricordare, a dimostrazione dell’impegno che richiede l’intervento, che villa Ghisilieri era formata da oltre 30 stanze”.

Una volta con dipinti
Duemila metri quadrati però non sono roba da poco!

“Certo. Non sono pochi, anche se un terzo è formato dalle cantine che, e questo ci piace molto farlo sapere,  hanno un fascino e una bellezza che ha pochi confronti.”








I duemila metri quadrati come saranno utilizzati?

Il tutto verrà dato in uso pubblico e i saloni ben si prestano ad usi  per manifestazioni di alta qualità , ma anche per eventi organizzati da privati, per la indubbia capacità di ‘nobile accoglienza’ che offrirà il recupero ultimato. Infine puntiamo, proprio perché si prestano al meglio, a utilizzare le cantine per la promozione della
Le nicchie depredata dai vandali

produzione vitivinicola locale. Sasso Marconi vanta una produzione vinicola di alta qualità che merita attenzione poiché è uno dei biglietti da visita della nostra città. Inoltre troveranno sede altre quattro botteghe artigiane che riprenderanno, in chiave moderna, le attività che caratterizzarono il borgo nel periodo d’oro di gestione  del senatore Filippo Ghisiliari”.


La volta in pietra delle cantine.
Cosa ci aspetta nel prossimo futuro?

“Abbiamo fatto tutto con grande amore per il sito unico nel suo genere e per il valore storico-affettivo che ha per gli abitanti di Sasso Marconi. Serve un ultimo sforzo che la bellezza dei luoghi impone. Auspichiamo la collaborazione dei cittadini, degli operatori economici e degli imprenditori per fare l’ultimo passo e completare il libro storico ‘Colle Ameno’ con il recupero di una parte importante del nostro territorio e della nostra cultura e cioè l’intervento per terminare la ricostruzione di villa Ghisiliari. Le radici non vanno dimenticate”.

Si intravvedono ancora l'impronta del camino e del forno
Il costo dell’intervento in atto a quanto ammonta?

"Un intervento che si aggira sui due milioni e mezzo e i fondi sono quelli della non causa-effetto della variante di valico. Ci sembra che siano stati spesi correttamente e a beneficio della collettività sassese".





Una volta in sasso

1 commento:

sara ha detto...

Sono stati spesi fondi pubblici in beni pubblici, là dove la VAV non è nemmeno passata.
Non si è dato un centesimo nel privato, dove la VAV è passata a 5 m. dalle case ed altre strutture, danneggiandole per sempre.
L'indifferenza dei centri di poteri, caste e politici, avuta nei confronti delle persone danneggiate localmente, avrà gravi conseguenze nelle decisioni delle prossime elezioni politiche.