di Pino Rosarno
A Porretta Terme anche l’edicola dei Frati ha abbassato definitivamente la saracinesca. Una notizia che, per chi vive la quotidianità del paese, non è soltanto l’ennesima chiusura commerciale: è la fine di un presidio sociale. Da oggi, la domenica, nessuno a Porretta vende più giornali. Un dettaglio solo in apparenza marginale, ma che racconta molto del cambiamento che attraversa le comunità dell’Appennino.
Ci
sono luoghi che non sono soltanto esercizi commerciali: nel tempo, grazie a chi
li gestisce e alla “biodiversità” umana che li anima, diventano punti di
riferimento, microcosmi in cui ci si scambia notizie, opinioni, saluti. Spazi
dove si costruisce un pezzo di identità collettiva. Quando uno di questi luoghi
scompare, la comunità resta un po’ più “orfana”, sorpresa da un vuoto che non è
solo pratico ma anche affettivo.
Il mondo nel frattempo è cambiato:
dietro molte chiusure ci sono difficoltà economiche e logistiche che nulla
hanno a che vedere con il sentimento o con l’attaccamento a un mestiere. E la
figura del commerciante stoico, quello che “vive” nel negozio per venti ore al
giorno, appartiene ormai a un’altra epoca. Nel 2025 quel modello non è più
sostenibile, anche se a Porretta qualcuno — due o tre temerari — continua a
resistere con grande tenacia.
E, lasciatecelo dire da chi questo
mondo lo conosce bene: anche per chi decide di chiudere, ciò che manca non sono
soltanto gli incassi, ma soprattutto il via vai delle persone, le chiacchiere
fugaci, il riconoscersi ogni mattina. È quel tessuto umano che dava un senso al
lavoro.
Per questo
oggi non resta che dire grazie.
Grazie a Benedetta e ad Anna,
per gli anni di servizio, di presenza, di sorrisi e di quotidiana ostinazione.
Anche la vostra edicola era un pezzo di Porretta. E lo resterà nella memoria di
chi la attraversava ogni giorno.
(Inviato da Dubbio)

5 commenti:
Chiude tutto ma siete più fortunati dei cittadini di Grizzana, non abbiamo più niente da un bel po di tempo, qualcuno chiama Grizzana il paese degli straccioni, il paese fantasma, vorrei dire che tutto dipende da chi ci vive, è colpa loro.
La rivendita dei giornali e riviste è una tabella merceologica che da sola non produce reddito, da più di 20'anni sono in crisi, va integrata con altre tabelle merceologiche.
Mi dispiace, avevano un vasto assortimento e poi centralissimi
Grizzana non e' la sola, vedi Camugnano dove da anni i giornali li tiene un negozio
Signori, aprire una edicola le licenze le danno gratis, trattate la baracchina, personalmente non gli darei nulla dal momento che il suolo pubblico lo pagherei io, MAH! su ogni quotidiano il compenso sono 10 Centesimi più o meno le riviste Ecc. col calo delle vendite, ONERI, RISCALDAMENTO, LUCE, SUOLO PUBBLICO, CONTABILITA, DENUNCIA REDDITI, fate conto di ciò che vi rimane.
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