venerdì 10 novembre 2023

Il grido stizzito dell'Appennino arriva fino alla pianura

Se non si cura l'Appennino la paga anche la pianura. Cara Bonifica Renata a cosa sono serviti i soldi che vi arrivano dall'Appennino?



La Bonifica Renana ha inviato un comunicato relativo all’alluvione del maggio scorso che ha fatto saltare sulla sedia Daniele Cipollini: l'ha trovato parecchio fastidioso e ha scritto a sua volta un suo commento che riportiamo integralmente: 


Martedì mi sono trovato nella mail un comunicato stampa, un po' come fulmine a ciel sereno devo dire, della Bonifica Renana.

Comunicato in cui spiegano che normalmente loro sono bravi e belli e fanno un sacco di cose utili, ma lamentavano che in occasione delle alluvioni di Maggio di cui tutti ben ci ricordiamo, cito testualmente: "Le rotte e i sormonti dei corsi d’acqua regionali del maggio 2023 hanno riversato sulla pianura bolognese circa 100 milioni di metri cubi di acque esterne (cioè provenienti dall’Appennino)"

Una precisazione che mi ha lasciato a metà tra il perplesso e l'infastidito... tendente però al farmi incavolare parecchio.

Poi il comunicato prosegue con sbrodolate varie sempre su quanto siamo bravi e quanto lavorino bene, e poi torna sul punto fastidioso, e cito di nuovo testualmente: "Come illustra la presidente della Bonifica Renana, Valentina Borghi: “Durante le alluvioni primaverili, si sono dovuti tagliare gli argini di alcuni dei canali principali nelle zone allagate dai torrenti e, insieme alle acque di piena, centinaia di tonnellate di fanghi e argille appenniniche hanno invaso il reticolo dei canali consortili."

Quindi insomma... loro sono bravi e lavorano un sacco.. però dai.. tutte quelle "acque esterne" dell'Appenino... per non parlare delle centinaia di tonnellate di fanghi e argille APPENNINICHE...

Allora, cara Valentina Borghi e cara Bonifica Renana, ma anche caro Bonaccini, caro assessore invisibile alla montagna Taruffi, cara Schlein con delega alle politiche di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologica.. cari ecotalebani vari ed assortiti... bisogna che facciate pace con voi stessi.

1) Cito sempre testualmente dal sito istituzionale della Bonifica RENANA: "Il comprensorio di competenza della Bonifica Renana corrisponde a 341.953 ettari, pari a 3.419 chilometri quadrati. Il confine è individuato dal bacino idrografico di scolo del fiume Reno."

Quindi anche tutta quella schifezza appenninica, tra acque esterne, fanghi, argille....è di VOSTRA COMPETENZA.

2) La precisazione sulla provenienza delle acque e dei fanghi è di un fastidioso che "chiama sberle"... sembra un tentativo di scarica barile della disperazione, perchè appunto, da qualsiasi punto la si guardi, c'è poi sempre di mezzo "lo zampino" della Bonifica Renana...

3) E considerato il fatto che l'origine del danno è "a monte" come amate tanto precisare, e che tradotto in pratica significa che sul territorio appenninico sono anni che non viene fatta manutenzione in modo sufficiente (altrimenti le acque, i fanghi, le argille, non vi arrivavano sul groppone... no??), non vi viene in mente che forse potreste renderci i soldi che vi abbiamo pagato OGNI ANNO per fare quello che invece, alla luce dei FATTI, non avete fatto o comunque fatto bene?

Perchè vi lamentate tanto delle acque appenniniche, ma della pioggia di soldi appenninici non vi lamentate mica...

Cari saluti... orgogliosamente appenninici.

 

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo ! Formiamo l'associazione ' Orgogliosamente Appenninici' e vogliamo Daniele Cipollini presidente. Raccogliamo adesioni.

Anonimo ha detto...

Bonaccini? Schlein? ma chi sono? ahhh quelli che avevano le risorse per la messa in sicurezza del territorio e non hanno mosso un dito. Quelli che incolpano il governo per i disastri? quelli che sono maestri dello scaricabarile?
Concordo con l'autore del post delle 17:45

Anonimo ha detto...

La competenza in capo al Consorzio della Bonifica Renana è per le manutenzioni al sistema artificiale dei canali e della casse di espansione in pianura, mentre ai corsi d’acqua naturali (fiumi, torrenti e rii) è della Regione. Quindi nel comunicato sembra esserci una velata "tirata d'orecchie" alla regione in quanto indicano che le problematiche al loro reticolo sono state causate dalle acque provenienti dai fiumi di competenza della regione

Anonimo ha detto...

Se quanto scritto nel commento delle 21.15 a proposito delle competenze e' corretto, allora Cipollini non fa una bella figura: se non sapeva parla senza sapere, se sapeva ne ha approfittato per dare addosso alla Bonifica.

Andrea Donati ha detto...

Sono d'accordo nel fondare l'associazione 'Orgogliosamente Appenninici', altrimenti si discute fra di noi e nessuno ci considera. Io ci sono, sia per la fondazione sia per la divulgazione massima.
Andrea Donati - La Voce dell'Appennino - tel e WApp personale: 370 350 7981

Anonimo ha detto...

Ma che problema avete? ci sono i volontari che tolgono i legnami vari dal letto del fiume, ci pensano loro, o anche no?

Daniele ha detto...

Scusate se rispondo solo ora, finalmente riconnesso e con un pc a mano :D

Dunque, è vero che esiste la struttura del Servizio Tecnico di Bacino della Regione (il nostro è STB Reno, ce ne son ovviamente altri), però la Renana non può, ripeto NON PUO' ignorare cosa succede a monte del suo "territorio", il Reno non sgorga a Casalecchio o dove caspita comincia l'autonomia della Renana, quindi tu Bonifica Renana DEVI prevedere in tutte le tue analisi e pianificazioni quello che succede a monte. Altrimenti le tue analisi e previsioni sono imprecise e di conseguenza lavori in modo insufficiente.
Inoltre la Renana sul territorio appenninico C'E', anche fisicamente oltretutto perchè mi pare abbiano anche un ufficio a Lama di Reno e uno (potrei sbagliare) a Porretta, e in ogni caso operando sul territorio non puoi dirmi, oggi nel 2023, che la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra.

Poi, ritieni che la colpa di tutte le alluvioni sia da imputare ad altri? Fai una bella messa in mora della Regione, o del STB Reno, o di chiunque tu ritenga sia in difetto, e nel comunicato stampa fai NOMI E COGNOMI di chi non ha lavorato o ha lavorato male, provocando quello che sappiamo.
Altrimenti a forza di "spacchettare" o sovrapporre le competenze, il rischio per i cittadini è che alla fine non ne risponda mai nessuno.

Nel comunicato stampa, anzichè lamentarti delle "acque esterne", mi dici che so... STB non ha fatto questo e quello... oppure la Regione non ha fatto questo e quell'altro... o ancora "abbiamo segnalato al sindaco XX due anni fa e lui non ha agito"... o siamo di nuovo nel campo della resa mistica e che Dio ci aiuti e ci salvi dalle piene?

Poi è vero che la Renana opera a progetto, ma vogliamo (io vorrei davvero) parlare della quantità di denari NON SPESI a fronte delle tasse incamerate e del numero ridicolo di progetti realmente accantierati, a fronte delle reali necessità del territorio appenninico?

E ancora, e poi chiudo, se tu Renana non sei l'ente che ne risponde direttamente, perchè mi chiedi invece direttamente i soldi? Se in appennino lavori a progetto come un qualsiasi fornitore, io non ti devo pagare nulla... lo pago alla Regione che poi divide i fondi sugli enti preposti.

Grazie per lo spunto 😉

Per l'anonimo qui sopra... non è questione di dare addosso a questo o a quell'altro, è questione che è ora di smettere di trattare i cittadini come se avessero l'anella al naso... non può non essere mai colpa di nessuno ma la tasca che paga è sempre la stessa.

Anonimo ha detto...

Suggerisco la lettura del sito del Consorzio: https://www.bonificarenana.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=19034&idArea=8882&idCat=18995&ID=18995&TipoElemento=categoria

Daniele ha detto...

la pagina del link è quella che riguarda le attività di pianura, ma c'è anche questa (sono 5 in tutto) https://www.bonificarenana.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=19034&idArea=16540&idCat=16736&ID=16736&TipoElemento=categoria

che riguarda, guarda caso, il "Presidio idrogeologico in collina e montagna".

e dice:
Con la L.R. 7/2012 la Renana ha visto riconosciuto il proprio ruolo nella difesa del comprensorio collinare e montano, dove il Consorzio progetta e realizza opere di contrasto al dissesto idrogeologico, sistemazioni idrauliche all’interno di corsi d’acqua demaniali e interventi per migliorare la fruibilità dell’ambiente e del territorio.

ll comprensorio collinare e montano si estende per 201.703 ettari e interessa, oltre alla Città Metropolitana di Bologna, porzioni degli ambiti provinciali di Modena, Prato, Pistoia e della Città Metropolitana di Firenze, compresi nel bacino del fiume Reno. Il territorio montano rappresenta il 59% dell’area consortile: in questa zona la Renana progetta e realizza interventi in sinergia e cofinanziamento con gli enti pubblici.

Che tradotto significa che quasi il 60% delle acque "gestite" vengono dalla montagna... come si fa a dire che sono eventi inaspettati, io non lo capisco...

E ancora più sotto, nella stessa pagina:

monitoraggio e sopralluoghi
Si effettuano costantemente sopralluoghi tecnici su chiamata di enti locali e di privati, per rilevare criticità idrauliche e idrogeologiche e valutare possibili azioni di contrasto. Tra il 2005 e il 2021 sono stati effettuati nel comprensorio montano della Renana 1.670 sopralluoghi di carattere tecnico, di cui 87 nell'ultimo anno.

Giusto per la precisione...