Ricorre nel 2024 il 150mo della nascita dello scienziato sassese e tutti promettono di volerlo celebrare in modo da dare finalmente giustizia al più grande inventore italiano e da riparare i colpevoli ritardi.
A voler fare il punto sul programma delle
celebrazioni per il 150mo della nascita di Guglielmo Marconi è stato il consigliere
regionale Marco Mastacchi (nella foto) con una interpellanza in cui chiede quali azioni la
Regione intenda mettere in campo per la ricorrenza.
Mastacchi, ha inizialmente ricordato che Guglielmo Marconi
è il più grande inventore che l’Italia abbia avuto e che è
universalmente considerato il padre della
tecnologia che per prima sfruttò le onde radio, consentendo l’evoluzione delle
comunicazioni. Il consigliere ha inoltre sottolineato che “ la visione di
Marconi scienziato, inventore e imprenditore rappresenta ancora oggi un
modello unico di creatività, innovazione e ispirazione anche per
molte imprese del territorio bolognese, ad oggi uno dei
principali centri mondiali per la produzione e diffusione di
conoscenza e per la creazione di imprese innovative e start up”.
Ha poi aggiunto sue considerazioni su come valorizzare la ricorrenza, citando anche il
noto ‘museo Pelagalli’ come importantissima raccolta sulla storia delle
telecomunicazioni. Tale museo nel 2007 ha ottenuto il riconoscimento del
Centro Unesco di Bologna quale realtà unica nel suo genere,
che attraverso i suoi 21 settori espositivi, gli oltre 2.000 oggetti
esposti e i laboratori dedicati agli esperimenti scientifici, racconta ai
visitatori l’affascinante percorso di oltre 200 anni di storia
della comunicazione, tramite la radio di Marconi, appunto, la
fotografia di Edison, il cinema dei fratelli Lumière, il
telefono di Meucci e il computer di Steve Jobs e la
televisione di Baird. Il Museo Pelagalli per questa sua unicità e per la
sua valenza culturale di interesse anche per la comunità scolastica può, con
apposite iniziative, anche virtuali, essere reso più visibile all’interno
di un contesto definito e organizzato.
Infine Mastacchi chiede quali siano le azioni che la Regione intende mettere in campo per celebrare il 150mo e nel contempo per promuovere anche un turismo scientifico-culturale in tutta la Regione, che parta dalla Città Metropolitana, sede del Museo della comunicazione multimediale di Pelagalli, fino alle colline di Sasso Marconi, dove sono custodite, presso Villa Grifone, le spoglie dello scienziato .
Ha risposto l’assessore regionale alla Cultura Mauro
Felicori ( nella foto) il quale, dopo aver convenuto che Marconi ha un credito celebrativo
rilevante, ha detto: “ Non abbiamo ancora notizie certe dal Ministero. Ci siamo
comunque garantiti un budget disponibile per poter affiancare
le iniziative delle altre istituzioni. Allo stesso tempo continua
la nostra attenzione verso la collezione Pelagalli, anche
se non è così facile come sembra l’acquisizione. In ogni caso anche
su questo contiamo sul fatto che la sottosegretaria Lucia Borgonzoni
ha più volte dichiarato di volere acquisire quella collezione.
Infine, condivido l’idea che si debba aumentare il peso
museale di Villa Griffone. Villa Griffone è ovviamente la
casa della famiglia Marconi, è il luogo dove si svolse il
primo esperimento, quello famoso del colpo di fucile. In
parte ha una destinazione museale, in parte ha una
destinazione di ricerca. Dare una destinazione completamente museale a Villa
Griffone può essere un’ottima idea. Infine”, ha detto, “ metto un
grande accento sul fatto che Marconi e Villa Griffone fanno
parte di quella filiera geografica che dalla Chiusa di Casalecchio alle
Terme di Porretta è una collana di eccellenze mondiali
collocata in una sola valle, che meriterebbe ben altra attenzione. A
proposito di trascuratezza, direi che la trascuratezza per
gli aspetti culturali della Valle del Reno è una delle cose
più difficili da capire, anche se la recente nomina di
Campolo e Grizzana nel PNRR può essere un volano fondamentale”,
ha concluso l’assessore.
Aumentare il peso museale di Villa Griffone farebbe
pensare al trasferimento lì del Museo Pelagalli. Pietosamente e forse
stupidamente lo si può sperare.
Comunque parole dolci come il miele, quelle dell’assessore,
per le orecchie di chi ama la Valle del Reno e di chi la vede inspiegabilmente dimenticata
dall’epoca della realizzazione della linea ferrata che l’unisce alla Toscana.
Sono solo parole, di concreto l’assessore ha detto ben poco. Se la
rappresentanza politica della Valle, di tutti gli schieramenti, superasse le
divisioni e si adoperasse perché quelle parole diventassero una realtà, farebbe
un bel servizio alla vallata.
Per onor di cronaca, Mastacchi si è dichiarato soddisfatto
della risposta, aggiungendo che spera vivamente che questa risposta non
rimanga una dichiarazione di intenti, ma che si trasformi davvero
in azioni concrete. Tante volte sono state spese belle
parole, ma, nei fatti, purtroppo, le cose non si sono concretizzate,
ha voluto ricordare.
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