Marta Evangelisti e Fabio Brinati (FDI) propongono:
Assegnare un incaricato per ogni pensionamento o
dimissione di medico di base su tutta la Città Metropolitana fino alla nuova
assegnazione allo scopo di non lasciare scoperti i pazienti del medico
pensionando.
Questa la proposta di FDI alla luce delle drammatiche
e ancora non risolte carenze sul tema, appunto, dei medici di base, la cui
sostituzione risulta lunga e farraginosa con il risultato di lasciare senza
servizio un numero sempre più alto di cittadini che, di conseguenza, per necessità
anche non urgenti sono costretti a rivolgersi al Pronto Soccorso.
Del resto il problema nasce già in fase di
programmazione dei corsi formativi regionali e altri errori si sono verificati
ai tavoli sindacali nel numero delle zone carenti, ragion per cui oggi ci si
ritrova con un alterato rapporto ottimale medico/pazienti.
A ciò si aggiunge che la procedura nell’assegnazione
di nuove titolarità di medicina generale è lunga e non funzionale a coprire il
susseguirsi di dimissioni e pensionamenti dei medici di famiglia che si
verificano senza sosta durante tutto l’anno.
Le tappe per avere un nuovo medico di medicina generale sul territorio: pubblicazione del bando, 20 giorni per presentare le domande di partecipazione, ancora circa due mesi prima della pubblicazione delle graduatorie, da lí ad una decina di giorni l’assegnazione ed accettazione della convenzione, poi l’attesa della raccomandata di conferimento da parte dell’ASL e per finire un tempo fino a 90 giorni per aprire l’ambulatorio. Tutto questo avviene ancora nell’era dell’informatica dov’è molte procedure potrebbero e dovrebbero essere snellite. Sarebbe ottimale, sostengono da FDI, mappare sul territorio i pazienti non ancora riassorbiti e vincolare maggiormente l’apertura degli ambulatori degli incaricati in base alle reali esigenze al fine da dare piena copertura ai cittadini nell’ottica di una reale medicina di prossimità .
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