La
serenità del Natale ha preso ancora una volta forma vivente a Panico
con il presepe allestito nella bellissima cornice offerta dalla
antica chiesa romanica dei Conti di Panico. Al visitatore era offerta
una passeggiata fra le costruzioni del complesso religioso con le
postazioni degli artigiani 'di Betlemme', impegnati nei mestieri
storici e dei figuranti che preparavano e offrivano rifocillanti
'cibi di strada'.
Il percorso iniziava con la firma di censimento e
l'ufficialità dell'operazione era testimoniata dalla presenza, non
del centurione romano, ma del conte di Panico in persona, con armi e
costume d'epoca, impersonato da Gianni Passini. Il mancato
centurione spiegava che con la 'bugia storica' si è voluto riportare
a Panico l'antico e fiero 'padrone di casa', cui si deve la
realizzazione della Chiesa. Quindi, alla luce dei falò e delle
fiaccole si poteva raggiungere la capanna, dove la Natività era
fedelmente rappresentata e i Re Magi si preparavano ad omaggiare il
Re dei Re. Il presepe vivente prende ogni anno maggior forza e
apprezzamento, tanto che in questa rappresentazione ha potuto contare
in un nuovo spazio ottenuto dal recupero di ambienti accanto alla
chiesa.
I fedelissimi di Castel Maggiore |
Questa importante scenografia impegna a lungo i parrocchiani
e il loro lavoro viene ricompensato da una fraterna serata al lume
delle fiaccole e al calore dei falò, oltre che dal consenso sempre
maggiore di chi viene ogni anno la notte di Natale, anche da lontano,
come testimoniato dall'affezionatissimo gruppo di Castelmaggiore. Il
tutto termina con la Messa di Mezzanotte resa ancor più suggestiva
dalla partecipazione attiva dei protagonisti del presepe.
Presepe
vivente anche a Madonna dei Fornelli dove i fedeli sono stati accolti
per la funzione della notte di Natale da una efficace
rappresentazione vivente della Natività. Alla Messa, celebrata da
don Pietro, erano presenti anche il sindaco di San Benedetto,
Alessandro Santoni e una rappresentanza delle Forze dell'Ordine. La
singolarità della cerimonia è stata caratterizzata anche da alcune
interruzioni dell'energia elettrica che ha riportato indietro nel
tempo quando la chiesa poteva contare solo sulla luce dei ceri. Don
Pietro, per niente preoccupato, ha continuato la celebrazione con la
partecipazione generale. La funzione è terminata con l'invito a
baciare il bambinello posto fra le braccia di Maria del presepe
vivente. Invito accolto con devozione. Infine, l'incontro per lo
scambio degli auguri sul sagrato della chiesa, dove i fedeli hanno
potuto rifocillarsi con i dolci preparati dalle parrocchiane, con un
caldo vin brulè e una ottima cioccolata calda preparati all'istante.
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