Ieri
mattina, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità e il
personale della Direzione Territoriale del Lavoro di Bologna, hanno
eseguito un controllo straordinario, a largo raggio, degli esercizi
pubblici situati in città. L’attività, che ha visto l’impiego
di una ventina di operanti, civili e militari, ha portato
all’identificazione di 53 persone e all’elevazione di sanzioni
amministrative per un totale di 30.000 euro.
A
una pasticceria situata in via Zanardi e a un bar
situato in via Battindarno, è stata sospesa l’attività
imprenditoriale a seguito del superamento della percentuale del 20%
dei lavoratori in nero sui lavoratori presenti. Inoltre, la titolare
del bar, 40enne italiana, è stata denunciata perché usufruiva della
manodopera di un cuoco algerino 64enne che oltre ad essere
gravato da un “Divieto di dimora” nel comune di Bologna, era
destinatario di un provvedimento di espulsione dallo Stato Italiano.
Anche nei confronti dello straniero è scattata una denuncia per non
aver ottemperato al citato provvedimento. All’interno del
frigorifero di un bar situato in via Niccolò Tommaseo,
sono stati rinvenuti diversi prodotti alimentari scaduti e nei
confronti del titolare sono state redatte ben sei sanzioni
amministrative. In un centro massaggi situato in via Emilia
Ponente, invece, due cinesi di 49 e 39 anni, sono stati
denunciati per spendita e introduzione nello Stato, senza
concerto, di monete falsificate, poiché sono stati trovati in
possesso di due banconote, da 50 e 100 euro, palesemente non
genuine.
Dal
Comando Provinciale Carabinieri Bologna
1 commento:
Basta con questa privacy del menga. Vogliamo nomi e indirizzi.
La gente deve potersi difendere da questa feccia e non comperare o consumare più nulla. Bisogna colpirli nel portafoglio e farli fallire.
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