Da Città Metropolitana.
Cos’è la Città metropolitana? Quale sarà il suo sviluppo? Cosa vuol dire essere cittadini metropolitani? La Città metropolitana invita i cittadini a compilare un questionario on line sulla percezione del territorio in cui si vive e sul senso di appartenenza, sui punti di forza e di debolezza.Forte dell'esperienza positiva che nel 2013 ha portato Bologna alla definizione del primo Piano strategico metropolitano nel nostro Paese, la Città metropolitana riparte dai territori per definire insieme a cittadini, Comuni e Unioni di Comuni le linee di Indirizzo del nuovo Psm che diventerà punto di riferimento fondamentale per la guida del governo del territorio metropolitano: una federazione di 56 Comuni (saranno 55 nel 2016) e 8 Unioni, un milione di abitanti, 480 mila famiglie e 85 mila imprese attive su un territorio di 3.700 kmq.
“Puntiamo sulla condivisione e sul coinvolgimento di tutta la comunità – spiega il sindaco metropolitano Virginio Merola - ogni Unione evidenzierà vocazioni e proposte del territorio e insieme dovremo fare sistema per definire le linee di indirizzo del primo Psm istituzionale”.
Il questionario non è che la prima azione di questa nuova fase del Psm che prenderà il via mercoledì 13 gennaio alla Rocchetta Mattei (Grizzana Morandi) a cui seguiranno altri cinque appuntamenti oltre a un incontro conclusivo in marzo a Bologna. Un percorso partecipato per raccogliere idee e proposte, per delineare gli obiettivi di sviluppo dell’area metropolitana nel medio e lungo periodo.
“Riprenderemo i risultati del 2013 – ha commentato Daniele Donati, presidente del Comitato scientifico del Psm - per tradurli e portarli avanti nella nuova forma del Psm e procedere con un dialogo costante con i territori”.
Gli incontri saranno anche l'occasione per aggiornare tutti gli attori coinvolti sul nuovo assetto istituzionale e tracciare la carta di identità della Città metropolitana del 2016 anche alla luce dell’Intesa con la Regione appena approvata dal Consiglio metropolitano.
Dopo la legge regionale 13 del luglio scorso infatti, l'Intesa rappresenta un importante tassello nella definizione del riordino istituzionale e ribadisce il ruolo della Città metropolitana quale Ente che cura lo sviluppo strategico del territorio e organizza e promuove servizi efficaci per il sistema dei Comuni e delle Unioni.
“Il testo definito con la Regione – ha sottolineato Merola - delinea in modo chiaro il profilo della Città metropolitana di Bologna e ci consente già da ora di avviare il percorso di pianificazione strategica e di dare attuazione al Patto metropolitano per il lavoro e lo sviluppo economico e sociale”.
E' già possibile compilare il questionario on line
3 commenti:
Stanno sostituendo a partecipazione attiva dei Cittadini con un questionario on line.
Una roba da far rabbrividire.
Sappiamo benissimo che non resteranno vuoti gli spazi di democrazia sottratti agli elettori, ma che saranno riempiti da lobby e da interessi di potentati, fra l'altro molto spesso per nulla trasparenti.
Questo è uno dei primi risultati che già possiamo apprezzare delle fantastiche riforme Renziane.
Io non so quanti Cittadini del nostro territorio sanno quali sono i compiti della Città Metropolitana con cui hanno sostituito la Provincia.
Non so neppure se ci si rende conto del fatto che ci hanno sottratto il diritto di votare i nostri rappresentanti in seno a questa istituzione.
Il Presidente dell'intero territorio metropolitano lo eleggeranno solo i residenti a Bologna nel momento in cui eleggeranno il Sindaco di quella Città a primavera, mentre i consiglieri e le varie cariche non passano per nessun voto ma sono il risultato di una spartizione oscura fra pochi partiti.
E' la democrazia Renziana bellezza.
ps. non ci resta che sperare in una decisa discontinuità amministrativa da parte degli Elettori di Bologna nella primavera.
Chi ha amici da quelle parti si attivi.
Seee, il questionario on line! La Città metropolitana! Il Piano strategico!
La discontinuità alle elezioni! Ma par piaseir.
E pensare che in Svizzera, a solo 360 km da qui, in seguito a una petizione firmata da 110.000 cittadini, stanno per votare un referendum che mira ad impedire alle banche commerciali di creare denaro....
bla, bla, bla, bla, bla, bla.
Facite ammuina, che gli indicatori economici non son più negativi ma abbiamo uno +0,000001 di PIL e la crescita (del giramento dei m...) aumenta e intanto ce la facciamo a non tagliare gli enti inutili e a mantenere un po' di gente inutile sotto lìala pubblica e ancora un pochino di voti per salvare la buccia alle prossime regionali.
Non solo non riescono ad eliminare realmente le province, ma sono anche riusciti a cambiar loro nome aumentando anche le parole nella denominazione: da una (provincia) son diventate due (città metropolitana).
Hai voglia a far compilare questionari su temi che lor signori conoscono benissimo e di cui hanno ben presente la soluzione, peccato che non ci mettano i soldi delle nostre tasse: dovendo scegliere se e come magnarseli meglio farlo dirottandoli prima su orti e orticelli personali e di partito che fruttano voti, e poi viene il resto.
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