Un
pasticcio lungo più di 10 anni e che ha portato a un evidente danno
erariale per le casse della Regione: è quello al centro di una
interrogazione alla giunta regionale depositata questa mattina da
Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, e che riguarda i
mancati introiti che Viale Aldo Moro per oltre 10 anni non avrebbe
riscosso nei confronti del CER, il Consorzio per il Canale
emiliano-romagnolo sulla gestione dei procedimenti amministrativi
inerenti le grandi derivazioni di Reno e Po.
“Nel 1999 la
competenza sulle grandi derivazioni idriche passò dallo Stato alle
Regioni a cui spettava dunque fissare e concordare i canoni per
l’utilizzo delle acque; la nostra legge regionale è del 2001.
Peccato però che da quel momento in avanti la Regione abbia
incredibilmente dimenticato di riscuotere qualsiasi tipo di canone –
rivela Silvia Piccinini. Bisogna aspettare undici anni, quando la
Giunta assegna la competenza alla Direzione Ambiente, che, nel 2014,
ha presentato un salatissimo conto al CER di quasi 1 milione di
euro”. Nella cifra individuata erano contenuti sia i canoni sia gli
interessi maturati fino a quel momento. Una richiesta a cui il CER
rispose picche, sostenendo in parte di non dover pagare le somme
individuate perché ormai cadute in prescrizione e in ogni caso di
intendere come illegittima la richiesta di risarcimento degli
interessi. “Ne nacque un confronto diretto che portò nel giro di
qualche mese la Regione a dimezzare la cifra richiesta che si
assesterà nell’ultima comunicazione della direzione generale al
CER a poco più di 500mila euro – aggiunge Silvia Piccinini –
Come sembra evidente a tutti ci troviamo di fronte a un pasticcio
colossale, andato avanti per anni e davanti al quale la Regione è
riuscita a fare anche peggio. Come è stato possibile che dal 2001 al
2012 nessuno abbia mai pensato di riscuotere i canoni? Perché poi,
una volta individuata una cifra, quest’ultima viene dimezzata a
seguito di un confronto di cui non c’è traccia nei documenti
pubblici? Crediamo che la Giunta su questo tema ci debba dare delle
risposte molto chiare. Anche perché – conclude la consigliera del
M5S – a nostro avviso ci sono tutti gli estremi per sospettare il
rischio di un danno erariale per le casse pubbliche. Chi ha
sbagliato, e ha dormito, deve pagare”.
2 commenti:
pagheranno come sta accadendo per i 300000 euro (quota parte già caduti in prescrizione) per i mancati aggiornamenti dei costi di costruzione del Comune di Vergato?
Credo proprio di si'...
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