giovedì 13 agosto 2015

‘Ocio a la bosta’: Regole più severe sulle insalate in busta (dalla conservazione alla scadenza)




Un lettore ha inviato:

Finalmente chiarezza sulla conservazione delle insalate in busta. Da oggi entrano in vigore nuove regole per i  prodotti ortofrutticoli di IV gamma, ossia prodotti freschi pronti per il consumo, dalle insalate in busta appunto, a preparati freschi pronti da cuocere per minestroni o contorni e macedonie in vasetto. Che non potranno più essere esposti a una temperatura superiore a 8°C. In alcuni supermercati e negozi non attrezzati con frigoriferi adatti, le insalate pronte potrebbero quindi sparire, almeno nel breve periodo. Le confezioni non conformi alle nuove disposizioni potranno essere commercializzate fino a esaurimento delle scorte e, almeno per alcune di queste regole, come per l’etichettatura (ma non per la conservazione a -8° C), potrebbe esserci ancora qualche giorno di tolleranza, al massimo fino al 20 agosto, prima che scattino le sanzioni.
Le nuove norme sono previste dal decreto attuativo di una legge del 2011 (n. 77/2011) . «Sono prodotti che si sono affermati sul mercato per la loro comodità e praticità, anche se, ovviamente, queste qualità si pagano. Le nuove disposizioni – dice Agostino Macrì, responsabile Area sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori – sono un passo avanti in materia di sicurezza alimentare e verso la trasparenza e la corretta informazione del consumatore. Un rafforzamento delle sue tutele, anche se alcune previsioni potranno comportare un aumento dei costi».
Temperature controllate e imballaggi ecocompatibili
Ecco le principali novità in vigore a partire da domani.
1) Nei supermercati e nei negozi i prodotti ortofrutticoli di IV gamma dovranno essere mantenuti ad una temperatura inferiore a 8°C. I parametri minimi richiesti dalla legge agli stabilimenti produttivi prevedono aree di lavorazione con temperature non superiori a 14 gradi, celle frigorifere non superiori a 8 gradi e almeno 2 vasche di lavaggio a ricircolo continuo di acqua;
2) E’ consentita l’aggiunta di ingredienti di origine vegetale non freschi o secchi, ma in quantità non superiore al 40% del prodotto finito;
3) Sulla confezione dovranno essere riportate, «in un punto evidente dell’etichetta, in modo da essere facilmente visibili e chiaramente leggibili»:
a) «prodotto (oppure il tipo di prodotto, ad es. insalata) lavato e pronto per il consumo», o «prodotto lavato e pronto da cuocere»;
b) le istruzioni per l’uso per i prodotti da cuocere;
c) la dicitura: «conservare in frigorifero a temperatura inferiore agli 8°C»;
d) la dicitura: «consumare entro due giorni dall’apertura della confezione e comunque non oltre la data di scadenza», a meno che il prodotto sia da cuocere nella confezione integra.
4) imballaggi ecocompatibili: dovranno essere impiegati esclusivamente materiali di tipologia e grammatura idonei a consentire lo smaltimento tramite raccolta differenziata o riciclo.


6 commenti:

Cesare Zecca ha detto...

Sono alcuni lustri che autorevoli riviste consumeristiche (di test) sottolineano
o - i costi spropositati (rispetto alla verdura fresca)
o - la qualità molto scarsa se non infima

di 'sta plastica con dentro della roba vegetale vecchia, mezza fermentata se non avariata.

La cosa buffa è che "la gente" si è abituata a mangiare nella plastica robazza sempre più scadente e cara.

Molti di questa gggente ti risponde "Ah ma io non c'ho mica tempo (per lavare la verdura e prepararla)".
Traduzione: devo stare ore davanti al faccialibro, a cippettare a spettegolare , alla pedata calcistica, fermi nel traffico automobilistico giulivamente autossicodipendenti, alla televisione e altre robe inutili se non dannose per ore.

La semplice soluzione è prendersi dei buoni vegetali freschi, possibilmente dal contadino o dal gas locale (significa che è stata raccolta qualche ora prima e non è roba che ha giorni di vita alle spalle) e in qualche minuto lavarla a casa e poi prepararsi una buona insalata fresca di ottima qualità, risparmiando molti denari.

Inutile dire che le buste di plastica poi vanno a riempire le discariche quando va bene, oppure finiscono negli inceneritori, o viene gettata a caso in giro, così la gente la plastica la mangia, se la mette nella testa e pure pure poi la respira e la vede lungo le strade e ovunque.

Il peggio consumista, modernista, artificiale, di plastica avanza, cresce sempre.
Avanti tutta verso il peggio.

Anonimo ha detto...

come non hanno tempo di pensare che i treni vuoti da bologna a marzabotto viaggiano vuoti dal 2004 creando buchi di bilancio.

zecca torna a dormire.

Anonimo ha detto...

Pur non condividendo spesso gli interventi del Sig. Zecca questa volta sono in pieno accordo col suo post.

Anonimo ha detto...

Come non essere d'accordo? Pero' occorre sottolineare che il Zecca non ha esposto l'opzione "orto".
Ahi, ahi...

Anonimo ha detto...

C' è da dire che zecca essendo un pensionato ha tutto il tempo che vuole per lavare l' insalata ed altre verdure..... molte donne che lavorano purtroppo hanno poco tempo......vero zecca.

Anonimo ha detto...

molte donne che lavorano o lavano lo stesso l'insalata o si fanno aiutare dal resto della famiglia.
magari mangiando a tavola tutti alla stessa ora e parlando anzichè ognuno che si fa i cacchi suoi come perfetti estranei