domenica 6 ottobre 2013

Marzabotto: Memoria bagnata, Memoria fortunata.


Ferdinad Pfaffinger

“ Noi tedeschi dobbiamo essere grati alla gente di Marzabotto per ciò che fa a favore della pace. Stringiamo forte questa mano di pace,”  così il sindaco della città tedesca di Starberg, Ferdinad Pfaffinger, si è rivolto ai tanti che sfidando la pioggia sono intervenuti alla cerimonia di commemorazione per il 69 ° anniversario dell’eccidio di Monte Sole . 
Anche la vicepresidente della Camera Marina Sereni,  cui è stata affidata l’orazione ufficiale, ha lodato l’impegno delle istituzioni e delle
Da sin. Romano Franchi, Marina Sereni e Valter Cardi.
scuole di Marzabotto nel tenere viva ‘la memoria degli eccidi’ e nel promuovere iniziative, molte delle quali rivolte ai giovani, per sensibilizzare sul valore della pace.  Infatti in tutta Marzabotto si poteva ammirare l’installazione  curata dagli alunni dell’Istituto Comprensivo che consisteva in una fascia lunga  200 metri di tela bianca dalla quale erano state ritagliate 770 gocce (tante quante furono le vittime dell’eccidio) per rappresentare che attraverso queste gocce si può vedere la realtà contemporanea. La tela è stata posta anche accanto alla croce fatta con il legno dei barconi di Lampedusa portata a Marzabotto dal sindaco dell’isola, Giusi Nicolini in occasione della sua visita.
Valentina Cuppi
 L’intonazione dell’Inno di Mameli aveva accolto  le autorità sul palco allestito nella piazza di Marzabotto. La giornata è stata dedicata alle vittime di Lampedusa per le quali, su invito  della coordinatrice  delle celebrazioni  Valentina Cuppi,  è stato osservato un minuto di silenzio. Valentina ha poi letto alcuni  messaggi di partecipazione, fra cui quello del presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino,  della presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, del presidente del Senato, Pietro Grasso e del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e , ritornando sui fatti di Lampedusa, ha auspicato che l’Europa si faccia carico della nuova situazione che si presenta alle frontiere, con l’apertura di un corridoio umanitario capace di dare una risposta soddisfacente a tutti coloro che fuggono dalla fame e dalla guerra alla ricerca di una nuova vita.

Il coro del Friuli
Quindi il microfono è stato di Valter Cardi, presidente del Comitato  dei parenti delle Vittime che non ha mancato di ricordare che ‘ il dovere della piazza di Marzabotto  in questo frangente è quello di lanciare un messaggio forte e inequivocabile per la pace, contro ogni  guerra e ogni forma di violenza. Ha toccato i temi di attualità come quello del naufragio di Lampedusa: “Questa immane tragedia esige una risposta che non si limiti al solo cordoglio, ma chiami in causa le responsabilità”.  Ha raccolto un grande applauso quando ha accennato alla vicenda Berlusconi dicendo: “Può succedere che il Paese si ritrovi senza governo perché un leader politico non accetta una sentenza dopo tre gradi di giudizio”.
Il sindaco Romano Franchi ha ricordato don Giuseppe Dossetti  di cui ricorrono i 100 anni dalla nascita e il suo aver definito ‘delitto castale’ quello perpetrato dai nazisti a Monte Sole. Ha detto: “L’orrore che accade quasi ogni giorno e ogni notte nel Mediterraneo non è anche quello un crimine contro l’umanità ? Io dico di sì! Mi chiedo dove sia la comunità internazionale, dove sia l’Europa.Ed anche l’Italia deve uscire da una legislazione frutto della paura e del pregiudizio”. Franchi ha anche presentato le due figlie del soldato australiano Stevenson che, fatto prigioniero dai Tedeschi durante il secondo conflitto mondiale e posto sul treno per essere trasferito in Germania, riuscì a fuggire dal convoglio a Vado e si aggregò alla brigata partigiana Stella Rossa.
Sul palco anche l’onorevole Andrea De Maria, ex sindaco di Marzabotto per due mandati.
A dare futuro alla memoria, i ragazzi della scuola media di Marzabotto impegnati in un gemellaggio con i coetanei tedeschi di Starberg  e i giovanissimi atleti  della memoria, che hanno percorso il tragitto simbolico da Colle Ameno di Sasso Marconi, utilizzato da tedeschi come centro di smistamento dei rastrellati ,a Marzabotto teatro di uno dei più atroci eccidi del secondo conflitto mondiale. I giovanissimi sono stati accolti sul palco e hanno letto alcuni messaggi di pace.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Senza far polemica con i morti che secondo me non hanno colore e ognuno rappresenta una tragedia sembra che marzabotto, cardi e altri con i morti ci lavorano. Ormai è da settantanni che parlano e ricordano il 25 aprile, il primo maggio, il 29 settembre la festa dell'anpi, la camminata del postino, Lupo ecc. ecc. Quello che mi fa rabbia è che la settimana scorsa solo percè doveva venire il VICEPRESIDENTEDELLACAMERA erano in10 stradini a tagliare l'erba, lustrare la strada, cambiare le luci. Non serve a niente l'apparenza. Credo che per rispetto a quelli che son morti per la pace e per un mondo migliore sia giusto pensare al meglio per le generazioni future.La gente è stanca di vedere l'L?ONOREVOLE di turno che si presenta sul palco con faccia di circostanza e magari lacrime di coccodrillo. pensate al domani e non al passato.