Storia, sport e solidarietà hanno caratterizzato la
Fiera di Pian di Venola di domenica scorsa e hanno dato il ‘valore aggiunto ’ all'
appuntamento annuale con la tradizione ‘contadina’ della popolosa frazione di
Marzabotto.
Dispensatori della storia secolare di Pian di
Venola sono stati i componenti del gruppo di rievocazione storica Methlum Kainual fra cui il
generale etrusco Velthur Kaikna (Gianni Passini) e l’auruspice Caile Pompuna
(Luca Pontoni) che hanno guidato i bambini e le bambine della frazione in piccoli giochi- operazioni
storiche e hanno loro presentato le
belle armature etrusche motivandone la ragione del loro disegno.
Quella
‘leggera’ ad esempio agevolava i movimenti del militare che partecipava ad azioni combinate di gruppo . La corazza si limitava a coprire l’essenziale del busto e l’elmo privo della parte bassa dava al militare un’ottima visibilità ai lati, ciò gli permetteva di verificare in ogni momento la sua posizione rispetto a quella della squadra di cui faceva parte. Una seconda armatura più pesante con una corazza che copriva l’intero busto e con l’elmo che arrivava a nascondere il viso e il collo, assicurava all’armato una ottima copertura. Insomma la scelta era fra una maggiore sicurezza e una maggiore agilità per un buon sincrono con il gruppo. I piccoli etruschi di Pian di Venola si sono così riappropriati di un po’ del loro passato.
A sinistra armatura pesante,
a destra, leggera. |
A Pian di Venola sono state infatti ritrovate ricche
tombe etrusche testimoni di una presenza organizzata e di rilievo nella piccola
piana della frazione. I ritrovamenti hanno fatto ritenere agli studiosi che il
percorso preferito da chi giungeva a Marzabotto (Kainua) dalla Toscana e
doveva raggiungere la pianura padana e quindi il cuore del continente europeo,
percorreva la strada che da Pian di Venola sale alla collina e ridiscende nel
Savignano. Molto verosimile poiché la carovana etrusca in questo modo avrebbe
evitato la pericolosa strozzatura della Rupe a Sasso Marconi (Carena per gli Etruschi).
Fra le belle iniziative sportive, la riproposizione di partite a bigliardino vivente, molto
seguite e apprezzate. Gli atleti della frazione si sono posizionati in linea ‘alla
stecca’ cui erano fissati per calciare condizionati però dal movimento dell’asta.
Ne è seguito uno spettacolo piacevolessimo.
Biliardino vivente |
Preparazione tinture per le stoffe |
Molto bello è stato poi ammirare la tecnica antica
degli artigiani per colorare le stoffe. Un bell’esempio di come in modo semplice
si possa rendere piacevole un pomeriggio.
La solidarietà si è incentrata sulla presenza dei banchetti di Ant e dell’associazione Aldino Adami, punto di riferimento della frazione, che con la Pro Loco di Marzabotto ha organizzato la Fiera, e quella di A.L.I.Ce. (acronimo di Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), associazione senza fini di lucro presente già da diversi anni in quasi tutte le regioni italiane. (www.aliceitalia.org)
Da poco
presente a Bologna anche grazie all’attivismo
dell’imprenditore marzabottese Roberto Righi recentemente colpito proprio da un ictus e da
cui fortunatamente è uscito con successo.
Righi e 'Alice'. |
Righi si è
reso conto dell’importanza dell’associazione e si è quindi adoperato per
aumentare e consolidare la presenza di A.L.I.Ce a Bologna. Ha avuto una
buona risposta ottenendo numerose adesioni.
“Il nostro primo
traguardo è quello,” ha spiegato Righi, “di organizzare una assistenza di 24
ore al giorno per chi si dovesse trovare in questo sfortunato frangente
utilizzando per tale servizio principalmente laureandi o neo laurati in
medicina. Il fine è quello di dare un supporto continuo e qualificato per il
paziente e un apporto altrettanto qualificato alla famiglia, spesso incerta e
incapace di affrontare una emergenza delicata come quella dell’Ictus”.
Pochi giorni
fa purtroppo Roberto Righi è stato coinvolto in un bruttissimo incidente
automobilistico che gli ha causato la
rottura di un femore e lo schiacciamento di un polmone. Tutti a Marzabotto lo
attendono con impazienza, il prima possibile ristabilito. Ci uniamo anche noi
nell’augurargli un pronto recupero per poterlo rivedere all’opera.
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