sabato 10 luglio 2010
Ancora istrici in 'trappola'.
Continueranno le catture e i trasferimenti dell’istrice dalle aree vocate alla coltivazione di patate, di cui l’animale è ghiotto. La Giunta Provinciale, con delibera adottata il 6 luglio , ha deciso infatti di proseguire l’attività di cattura e traslocazione dell’istrice, specie protetta non cacciabile. Il singolare tipo di intervento era stato approvato, in via sperimentale, per il biennio 1° luglio 2008 / 30 giugno 2010 per rispondere alle richieste degli agricoltori che si vedevano depredati ogni notte i loro campi. L’esperimento, unico in Italia, ha dato, secondo l’Assessore Gabriella Montera, risultati positivi. Nelle due annate, infatti, sono stati catturati, con apposite gabbie, complessivamente cinquanta istrici che non sono più ritornati nelle zone di cattura, poiché nel corso del provvedimento sperimentale non si è verificata alcuna ricattura di animali marcati (con una vernice atossica al momento della cattura), a riprova che la liberazione in ambienti idonei determina il non ritorno nel luogo di cattura. Questo ha consigliato inoltre di non marcare più gli animali catturati. Il progetto era stato posto in essere a fronte della forte crescita dei danni provocati dagli istrici soprattutto alle coltivazioni di patate, che in alcune zone collinari e montane costituiscono una coltura di pregio con apprezzata redditività. Nell’impossibilità di utilizzare sistemi tradizionali di prevenzione in quanto l’istrice, ottimo scavatore, riesce a baipassare le recinzioni con la realizzazione di tunnel sotterranei, si è quindi optato per la cattura. Rilevante anche l’ammontare dei danni accertati che sono passati dai 20.992 euro del 2008 ai 51.118 euro del 2009. Il consigliere provinciale Giuseppe Sabbioni del PDL ha invitato ad esportare la tecnica di prevenzione in altre province, tipo Forlì e Ravenna, anch’esse interessate al fenomeno dell’istrice.
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