lunedì 5 luglio 2010

Enti pubblici dei comune 'terra e acqua'contro la presenza della volpe

“E’ una pazzia. Non ci si rende conto di qual è la reale conseguenza per il nostro territorio. Riparare l’argine dalle conseguenze di una tana di volpe ha un costo che varia dagli 8.000 ai 10.000 euro. E la cifra è divenuta proibitiva in epoca di tagli e comunque di scarse risorse per gli enti pubblici”. Il sindaco di Sala Bolognese Valerio Toselli è decisamente fra quelli che bocciano la sentenza del Tar che impedisce l’intervento e l’abbattimento di volpi in qualsiasi periodo dell’anno in caso di loro presenza nei posti inadeguati. “La volpe può scavare una tana di lunghezza di 15-16 metri e di dimensioni tali da contenere un uomo. Io stesso ne ho visitata una di queste dimensioni che ha causato la rotta del Samoggia nel ’96 a San Giovanni in Persiceto. Non mi preoccupo che la volpe faccia fuori un fagiano o una lepre, ma non possiamo vivere con l’angoscia che a ogni piena del fiume, a causa di una tana non vista o ben nascosta, possa aver origine una alluvione che potrebbe causare danni incalcolabili. Fortunatamente negli ultimi anni non si sono verificati casi di questo genere grazie a contributi di cacciatori volontari che, assicurando un controllo adeguato, sono intervenuti in modo tempestivo garantendo così la sicurezza dell’intera collettività salese. Nella stessa situazione si sono trovati i comuni di terra e acqua, Anzola dell’Emilia, Calderara di Reno, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore che hanno agito nello stesso nostro modo”. Il primo cittadino non intende stare con le mani in mano e preannuncia una ‘ordinanza sindacale’ per rilegalizzare l’attività dei cacciatori nella loro attività di controllo alla volpe. “Con il decreto Maroni abbiamo la facoltà di espellere dal territorio comunale esseri umani, anche se poveracci. Figuriamoci se non abbiamo la possibilità di allontanare le volpi”,ironizza ma non troppo Toselli. “Se queste non se ne vanno con le buone si provvederà con le cattive”. Il primo cittadino poi racconta. “Ho già parlato con alcuni aderenti alle associazioni anti caccia (Lac) e antivivisezione (Lav) invitandoli sul posto per verificare la veridicità di quanto sto affermando. Ho percepito una certa disponibilità ad approfondire il problema. Sono fiducioso. Bisogna però accelerare i tempi poiché questo è il periodo più adatto per intervenire: sono finite le trebbiature e le volpi si spostano sugli argini dove purtroppo gli sfalci non adeguarti assicurano facili e mimetizzati nascondigli”.

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