lunedì 31 maggio 2010

Ancora pecore preda dei lupi


Incontro ‘ravvicinato di pessimo tipo’ con il lupo per il pastore Francesco Mureddu. Il giovane allevatore gestisce con il padre Pietro un gregge di circa 400 capi a Badolo di Sasso Marconi. Ieri mattina, come tutte le mattine alle quattro, ha raggiunto il recinto dove pernottano le sue pecore per iniziare la mungitura prima del pascolo. Appena oltrepassato il cancello si è trovato di fronte un lupo con uno dei suoi agnelli già ucciso in bocca. L’animale, probabilmente nell’intento di difendere il suo pasto, ha minacciosamente ringhiato contro il pastore. Francesco, sorpreso e impaurito, ha lasciato in tutta fretta il recinto, ha raggiunto la sua abitazione, ha caricato il fucile ed è accorso con l’intento di difendere le sue pecore in modo risolutivo e deciso, ma del lupo non vi era più traccia. Ha sparato due colpi in aria per scoraggiare gli ospiti indesiderati se fossero stati intenzionati a ritornare a predare. Ha comunque fatto un immediato controllo per verificare cosa fosse accaduto. Ha trovato tre pecore e due agnelli sbranati e mancavano all’appello altre tre pecore e un agnello. Non gli è rimasto che chiamare il veterinario per i controlli di rito. “Probabilmente il lupo da me incrociato non era solo”, racconta Francesco”. “Un unico lupo non avrebbe sbranato alla gola tante pecore”. Amaro lo sfogo di Pietro che presume, non essendo nuovo a questi episodi, di non aver risarcito il danno. “I danni che fanno le mie pecore io li pago. I danni che fanno gli altri animali a me non vengono pagati”, denuncia amareggiato e aggiunge : “Se viene ferito un animale immesso tutti si danno da fare. Per gli animali del pastore nessuno si muove anche se il gregge è il nostro sostentamento”. Il caso di pecore sbranate dai lupi segue quello dell’8 maggio ai danni di Anna Ravaglia di via Colliva sempre a Sasso Marconi. A lei, in una razzia in pieno giorno, furono uccisi 8 agnelli. In via Pramatto, sempre a Sasso Marconi, nello stesso periodo, a una somarella fu sbranato il piccolo appena partorito. Sono questi gli ultimi casi di una lunga serie di razzie ai danni di animali domestici a Sasso Marconi. Anche a Montepastore già due anni fa i lupi fecero man bassa del gregge di Matteo Preci. Anche in questo caso intravisti, saltarono la recinzione dove era ricoverato il gregge nella parte alta, approfittando del vantaggio che dava il terreno scosceso. Le razzie subite da Matteo sono state due e anche in quel caso i capi sgozzati furono gli agnelli poiché il peso contenuto permetteva ai canidi di risaltare la recinzione.

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