lunedì 24 maggio 2010

Urca rimprovera la Provincia


Agricoltori e cacciatori sono decisamente su due sponde diverse nella richiesta di gestione della fauna selvatica. I primi vorrebbero eliminare dai loro campi la presenza degli ungulati e delle specie di recente arrivo, come l’istrice, per contenere i danni alle culture, i secondi rimproverano alla Provincia di Bologna di intervenire per ridurre la presenza dei selvatici. “L’amministrazione provinciale di Bologna, con le nuove delibere che regolamentano i piani di controllo dei caprioli e dei cinghiali, sta dimostrando una totale insensibilità per quelli che sono i dettami fondamentali di una corretta gestione faunistica,” scrive infatti il direttivo dell’Urca (Unione regionale cacciatori dell’Appennino). “A fronte di un prelievo massiccio già effettuato dai cacciatori nel 2009-2010 , si stanno abbattendo tuttora caprioli. Si è autorizzato l’uso di mute di cani per l’abbattimento del cinghiale tutto l’anno e quindi anche nel periodo primaverile dove vi è notoriamente la nascita dei piccoli di tutte le specie. L’Urca, da sempre fautrice di una gestione faunistica rispettosa delle esigenze del mondo agricolo e delle legittime aspettative dei cacciatori”, continua la nota, “manifesta tutta la sua preoccupazione per un mancato approccio generale basato sulla scientificità della gestione faunistica e attento a quelle sensibilità che individuano nel rispetto degli animali un valore fondamentale del vivere comune”.

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