lunedì 3 maggio 2010

La 'Santa Briscola' a Pontecchio Marconi













E tutti i venerdì la sala polivalente dell’asilo parrocchiale si trasforma in un ‘casa da gioco per le opere in terra del Signore’ e si sfida la fortuna alla briscola in tornei a 32, 16 o 4 coppie. In palio, premi in natura come insaccati e forme di parmigiano reggiano della qualità migliore. Ma questo poco importa ‘agli operai del giuoco ’ in parrocchia. Quello che conta è che l’opera del Signore possa crescere. E il Signore deve aver visto l’iniziativa con molto compiacimento poiché anche, se non soprattutto, per gli introiti della ‘santa briscola’ ora la parrocchia di Pontecchio Marconi dispone di una scuola materna che ospita ogni giorno 10 bambini al nido, 75 alla materna e 90 al doposcuola. Il complesso scolastico, che si affianca a quello religioso, è costato circa due miliardi delle vecchie lire, impegno economico già interamente onorato. “Ma i soldi non bastano mai”, precisa Teresa Cevenini punto di riferimento organizzativo della ‘bisca del Signore’ insieme al marito Maurizio Maranesi. “Una famiglia ampia come la nostra con oltre centocinquanta bambini che tutti giorni mettono alla prova le suppellettili , impegnano spesso i manutentori. Con i proventi della briscola abbiamo anche ristrutturato la bellissima ‘Via Cricis’ del settecento all’interno della chiesa e il grande quadro di San Ubaldo che abbellisce e arricchisce l’edificio religioso”. Insomma se non fai sessantuno, ti consoli il sessantuno di sant’Ubaldo, è il motto vero dei giocatori che vincono e perdono in piena armonia. L’appuntamento del venerdì nella sala polivalente di Pontecchio è divenuto per qualcuno persino un pre-discoteca simpatico poiché fra i volontari c’è sempre chi frigge le crescentine o il pesce che si accompagnano ai vini veritieri delle colline marconiane. Per avere il pesce fresco Gino Stefani e alcuni altri sono stati sulla riviera romagnola a pescare. Fra chi ha eletto la briscola come pre-discoteca, Maurizio Possenti e Gianluca Lipparini che abitano a San Ruffillo, a Bologna. “Siamo single e la briscola è un modo divertente di aspettare l’ora della discoteca” spiega il primo. “E’ un bell’inizio di serata”, aggiunge il secondo. Valerio Venturi arriva da Castel d’Argile: “ Ho vissuto a Pontecchio e quindi per me è un po’ una rimpatriata settimanale”. Rolando Pinardi è di Casalecchio ed è un fedelissimo: “Scherziamo e giochiamo. In più c’è sempre uno spuntino curato da brave signore. Cosa vuoi di più?”. Elisa Vanzini è innamorata del luogo e delle persone che lo frequentano: “Se non potessi venire mi dispiacerebbe moltissimo. Non riesco a immaginare un venerdì diverso”. Enrico Robertiello arriva da Granarolo: “E’ l’unico posto in cui si gioca a briscola con serenità”. Ivo Baldazzi: “E’ un diversivo molto piacevole”. Libera Vicini: “Giochiamo e nel contempo aiutiamo la parrocchia. Una serata completa”. Soddisfatto anche Luca Rossi che partecipa con altri 32 componenti del suo gruppo alla vita parrocchiale: “E’ un impegno minimo per aiutare la parrocchia. Lo facciamo tutti”

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