domenica 16 maggio 2010

Da sette anni aspetta un fegato nuovo



“Forse si spera che io muoia con una delle mie crisi che risulti risolutiva e definitiva”. E’ esasperata Bianca Iustulin. Da sette anni aspetta un fegato da trapiantare per sostituire il suo affetto da ben due tumori, ma l’attesa è vana. Ad ogni ‘pellegrinaggio all’ospedale’ la risposta per lei è sempre la stessa: per lei ancora nulla. A rendere ancora più cocente l’inutile attesa c’è il fatto che , da alcuni mesi, è persino prima nella graduatoria di coloro che attendono il trapianto. Intanto però le sue crisi si susseguono con sempre maggiore violenza e ogni volta rischia la vita. “Quando ho una crisi cado , perdo sangue, vado in coma e rischio la vita se i soccorsi non sono adeguati. Sono sottoposta continuamente a trasfusioni. Ho assolutamente la necessità di un fegato che mi permetta di superare questa situazione”. La signora si è rivolta riprtutamente anche ai politici. Nel 2007, in una lettera all’allora assessore alla sanità Giovanni Bissoni scriveva: “Sto vivendo una vita che non è vita, ma un’attesa stressante. Nel 2004 mi era stato assicurato che l’attesa massima sarebbe stata di 1, 4 anni, mentre sto attendendo da ben cinque e non appaio neppure nella lista regionale. Mi si sono presentati tre eposidi di emorragia digestiva e per ben due volte mi hanno trovata incosciente in un lago di sangue. So bene che rischio in un qualsiasi momento la morte” e chiudeva invitandolo a verificare la sua posizione. In seguito ha persino fatto giungere il suo caso all’attenzione del Parlamento grazie a una interrogazione. Ma ancora non si è mosso nulla. La risposta dei medici è quella che ci sono pochissimi donatori, quindi i pazienti che necessitano di un fegato nuovo purtroppo sono costretti ad attendere a lungo. A Bianca però questa attesa sembra eccessivamente lunga, anche tenendo conto delle sue gravi condizioni. Il marito Giovanni Dieci precisa ulteriormente, per rimarcare il numero delle volte che si stava concretizzando per la moglie la possibilità di avere un fegato nuovo , ma poi si è rivelata come l’ennesima delusione: “L’ultima volta Bianca è stata chiamata il 5 dicembre dello scorso anno e le era stato assicurato che entro Natale avrebbe avuto l’atteso ricambio del fegato con un trapianto. Invece è arrivato maggio e ancora niente anche se le due cisti tumorali che lacerano il suo fegato non permettono altri ritardi. Ieri siamo stati di nuovo all’ospedale e ancora una volta ci è stato detto che non ci sono più organi perché non ci sono donatori”. Giovanni Dieci termina con un appello: “ L’Emilia Romagna era nota per essere la regione con il numero maggiore di donatori. Si torni alla sensibilità di allora. Disponete per la donazione”.

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