A Marzabotto il Crocefisso non è una presenza sgradita, può quindi continuare ad occupare la parete delle aule scolastiche e le stanze degli uffici pubblici.
Il consiglio comunale della cittadina ha infatti approvato all’unanimità una delibera che rimanda al mittente l’imperativo europeo che impone la rimozione del simbolo religioso.
Nella delibera approvata si legge: “Con propria sentenza la Seconda Sezione della Corte europea dei diritti dell’uomo vieta l’esposizione del Crocefisso all’interno delle scuole italiane in quanto costituirebbe una violazione del ‘diritto dei genitori di educare i propri figli in conformità con le proprie convinzioni e quello dei bambini a credervi o non credervi’ giacché la sua presenza potrebbe ‘dare la sensazione di essere educati in un ambiente scolastico che porta impresso il marchio di una data religione’ e potrebbe ‘disturbare coloro i quali praticano altre religioni o sono atei, in particolare se appartengono a minoranze religiose’, il consiglio comunale esprime ‘contrarietà per un atto che tende a cancellare il simbolo più significativo della millenaria tradizione cristiana del nostro Paese e impegna il Sindaco e la Giunta comunale ‘a non applicare l’obbligo della rimozione dei Crocifissi all’interno degli edifici pubblici del Comune’.
La sentenza della Corte europea è il frutto di un ricorso presentato da una cittadina italiana di origini finlandesi che si era detta delusa dalla Magistratura italiana poichè aveva più volte ritenuto inammissibile la sua richiesta di rimozione coatta dei Crocifissi.
Il consiglio comunale aggiunge: “Come ha affermato la Magistratura italiana, il Crocifisso nelle scuole deve intendersi come l’espressione dell’identità culturale italiana che trae nel Cristianesimo il proprio fondamento. Da un punto di vista religioso, invece, la presenza della Croce non crea nessuna discriminazione poiché atei e non-cristiani le sono indifferenti mentre per i cristiani essa è un segno di tolleranza e amore anche verso chi non crede o ha una religione differente. Al contrario per persone provenienti da altre culture la presenza del Crocifisso è un richiamo continuo alla necessità di conoscere la storia e l’identità italiane al fine di una vera integrazione”.
Nessun commento:
Posta un commento