Per Novella e Mario Stefanini il disgelo è divenuto un calvario. Lo scioglimento delle nevi ha reso la loro strada di casa, trasformata in via di servizio per i cantieri dei lavori autostradali, un vero mare di fango per la terra mossa . Abitano a La Quercia di Marzabotto, in una piana sul fianco della collina in sinistra Setta. La piana è chiamata ‘Pian dell’asinello’ a richiamarne la conformazione a schiena di asino. Ora ogni discesa a valle viene affrontata con la preoccupazione di non poter ritornare. Una volta Mario è persino rimasto bloccato con il suo camion perché piantato nella melma e il suo stop forzato è divenuto una forma di protesta che ha impedito il buon funzionamento anche dei mezzi in azione. Mario sa delle difficoltà che comportano i lavori di cantiere , egli stesso infatti lavora nel settore con macchine operatrici. “Così però e troppo,” lamenta l’uomo. “Quando è divenuta poco utilizzabile la mia vecchia strada per il passaggio dei mezzi pesanti, i responsabili del cantiere ci hanno concesso di utilizzare la loro viabilità interna. Si formava così sostanzialmente un cerchio carrabile tangente alla mia abitazione. Ma anche questa alternativa ha dato poche garanzie di mobilità per le automobili. E’ indispensabile una migliore manutenzione. Dobbiamo avere la sicurezza di poterci collegare con la viabilità comunale in ogni momento e per ogni necessità, non ultima quella del lavoro. Abbiamo già interessato della nostra situazione le autorità comunali da cui ci aspettiamo un aiuto. L’ufficio tecnico del Comune ha già dato prova di attenzione, ora ci aspettiamo dei fatti ”. Il sindaco di Marzabotto Romano Franchi a tal proposito precisa: “Oggi stesso abbiamo in programma un incontro con la partecipazione di una rappresentanza della ditta appaltatrice e siamo certi, come in passato, che le legittime richieste dei residenti saranno accolte. Per primi siamo per la tutela dei diritti dei singoli alla mobilità”.
giovedì 4 febbraio 2010
In un 'mare' di fango.
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