venerdì 26 febbraio 2010

Le novità del centro a Marzabotto

Su richiesta di STEFANO MURATORI

L’assessore Bignami, Marzabotto, è molto preoccupato delle ingiustizie che la sua amministrazione potrebbe fare nei confronti degli imprenditori che operano sul nostro territorio, i quali hanno fatto piani per costruire palazzi e supermercati. Sul Piano Particolareggiato del Capoluogo, la sera della presentazione in teatro, l’assessore ha dichiarato che lo spostamento del campo sportivo dall’altra parte della ferrovia non può essere fatto senza un adeguamento del sottopasso per i mezzi di soccorso e pronto intervento specialmente dei vigili del fuoco.

Lo spostamento del campo sportivo rientrava nel quadro di una operazione di “scambio” fra imprese e amministrazione che doveva risultare a costo economico zero per l’amministrazione (e a costo ambientale non quantificato per i cittadini). Naturalmente il profitto degli imprenditori deve rimanere ignoto ma garantito.

Alla luce di una analisi più approfondita, agli imprenditori verrebbe ora concesso di mantenere la cubatura acquisita (bontà loro), ma gli si chiederebbe gentilmente di spostare uno dei 5 palazzi di 6 piani (dei quali sentivamo veramente bisogno), in altra località del comune da concordare per non incidere sull’ignoto profitto dei ben-capitati.

La novità è che la spesa aggiuntiva per adeguare il sottopasso è di euro 1.200.000, ed ovviamente è a carico del comune (cioè noi cittadini). E questa è un’opera che diventa necessaria solo per lo scopo sopra descritto, e di cui nessuno sente il bisogno.

Quindi ricapitolando: il comune svende il terreno dove si trova l’attuale campo sportivo (valutato benevolmente 2.000.000 di euro quando probabilmente ne vale di più), che viene scambiato con la realizzazione del campo nuovo dall’altra parte della ferrovia (dove però manca il passaggio adeguato). In più il comune dovrebbe anche aggiungere 200.000 euro per il fondo sintetico del campo stesso. Ora a tutto questo si aggiunge una spesa di 1.200.000 euro per adeguare il sottopasso.

I cittadini si troveranno con 4 palazzi alti 6 piani, impacchettati con un supermercato comodamente disposto nel punto più centrale di Marzabotto. Ma il brutto non è finito, perchè ci sarà una rotonda fra Vittorio Veneto e la stazione, ed un tunnel vero e proprio con tanto di muraglioni di cemento e strada a doppia corsia che scende verso il sottopasso, e risale dall’altra parte per almeno un centinaio di metri. Insomma, quel tipo di interventi che ci si può aspettare a Seregno, o Bollate, ma non certo a Marzabotto.

Eppure, per difendere i diritti acquisiti degli imprenditori il nostro assessore è disposto a fare tutto quello che serve. Non me lo riesco a spiegare, perché la convenzione non è ancora firmata, e l’entrata assicurata dagli oneri di urbanizzazione in questo caso non pare compensare minimamente i costi. Inoltre l’assessore si rifiuta di prendere in considerazione qualsiasi altra opzione a meno che non venga dagli imprenditori.

Ma vediamo un attimo il trattamento riservato dal comune agli “in prenditori”. Anni fa avevo acquistato un lotto di terreno edificabile a Panico dove intendevo andare ad abitare, ed ho avuto la concessione edilizia, poi mi sono capitati problemi miei, ed ho trascurato di procedere alla costruzione. Passato del tempo sono andato in comune a chiedere all’assessore (Rossi) il quale con una risata mi ha detto che era stato modificato il PRG, ed al mio terreno era stata tolta l’edificabilità. Ovviamente senza avvisarmi. Siccome sono un “in prenditore” mi è sembrato quasi naturale che l’assessore ridesse di me.

Ugualmente ho continuato ad avere fiducia dei miei amministratori quando a 5 metri da casa mia un imprenditore ha abbattuto 5 alberi secolari e sbancato una collina per costruire un palazzo da 16 appartamenti in un lotto dove c’era una villetta singola. Un anno fa un geometra di Vergato a cui avevo chiesto un preventivo per ristrutturare un mini-appartamento a Marzabotto mi disse: “se fosse un’impresa non ci sarebbero problemi, ma per un lavoretto così a Marzabotto non vengo perché in Ufficio Tecnico trovano tutti gli appigli per non farmi lavorare”.

Come “in prenditore” la goccia che fece traboccare il vaso fu quando seppi che a Lama si sarebbe fatta una centrale a Turbogas, ed a Marzabotto un invaso da 1.500.000 mq. Nel 2009 assieme ad un folto gruppo di altri “in prenditori” mi ero illuso che si fosse fatta una mezza rivoluzione, ma forse mi sbagliavo. Forse aveva ragione quel tale: non solo“in prenditori”, ma anche coglioni.

1 commento:

C.Zecca ha detto...

Lucro privato e male comune.
Con salsa cementizia.

C.Z.

Ah, dimenticavo...
Ai vari disastri si somma l'ultimo, quello al quale il paesano quadratico medio, l'Homo Portafogliens, è, ehm, dovrebbe essere, generalmente più sensibile. C'è anche il trasferimento occulto di valore che viene sottratto dal patrimonio edilizio esistente (e dai relativi proprietari alias mutuatari) alle tasche degli in-prenditori che prendono molto bene. Il prezzo della tua abitazione crolla per alluvionamento edilizio del mercato, essi fanno molti soldi sul nuovo.

Mi chiedo come sia possibile, nel 2010, poter sostenere (o colludere, neppure troppo segretamente) questa ghenga allo sfascio ambientale e al danno comune.
I paesani invece di fare una causa collettiva alla giunte Masetti / De Maria responsabili di questo tumore antiurbanistico con richiesta di risarcimento dei danni alla comunita', che fanno? Dormono? Pensano al prossimo incontro del Bologna? Guardano la tivvì? Si incraniano sull'esposizione coercitiva del crocifisso nelle aule scolastiche, essi che sono praticanti per meno del 12%?
La giunta di Romano Franchi dunque NON da segni di rottura col passato predatorio.
In realtà la comunità non è assolutamente conscia della gravità PERMANENTE e IRRIMEDIABILE di questi disastri, anzi, spesso, è complice, in primis a livello sovracomunale, prima col voto religioso acritico e immutabile a questi talebani dello sviluppo tumorale progressista continuo, poi colla speranza edificatoria che prima o poi 'na fetta de manna arrivi pure a me che c'ho quel campo ancora in attesa di edificabilità.
Così il campo di bietole, continua a produrre... bietole; sarebbe illusorio pensare diversamente
http://it.groups.yahoo.com/group/ValleVerdeDelReno/message/308

Mah.

Stop al consumo di territorio
Campagna nazionale

www.stopalconsumoditerritorio.it