Dalla
colletta alimentare alla spesa sospesa, fino alla spesa solidale
voluta dal governo: a Monzuno si mettono in piedi tutte le azioni
necessarie a non lasciare indietro nessuno
di
Carmine Caputo
Il
Comune di Monzuno in questi giorni ha attivato diverse azioni per
rispondere all’emergenza legata all’epidemia di Covid-19. I
numeri infatti direbbero che l’Appennino bolognese non sia stato
particolarmente colpito dall’epidemia del
coronavirus (il 7 aprile a Monzuno si contano 5 persone
positive). Tuttavia, anche se si sono limitate le conseguenze
sanitarie, quelle
economiche, in un territorio già provato da anni di crisi, si stanno
facendo sentire, soprattutto per quelle famiglie che non possono
lavorare e quindi si trovano senza reddito.
Sul
fronte della spesa solidale, l’iniziativa voluta dal Governo per
distribuire risorse alle famiglie che a causa della quarantena non
riescono letteralmente a mettere qualcosa in tavola, il Comune di
Monzuno ha ricevuto 33.723,25 €.
L’amministrazione
già ieri 7 aprile ha stampato i primi i buoni spesa da consegnare
alle persone con maggiori difficoltà, individuate tramite il
Servizio Sociale Professionale
dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese,
secondo criteri che sono stati condivisi con gli altri comuni, per
garantire che le risorse vadano a chi ha davvero bisogno in maniera
equa.
In
effetti di fronte all’emergenza i cittadini avevano già fatto
sentire la loro solidarietà nei confronti dei meno fortunati: grazie
ai volontari della Protezione Civile, infatti, gli anziani e le
famiglie più isolate già dai primi giorni di chiusura ricevevano la
spesa a domicilio. Molti allora acquistavano più del necessario per
lasciare che alcuni alimentari fossero distribuiti ai
meno abbienti. Il 28 marzo c’era stata poi una vera e propria
colletta alimentare.
Dopo
questo avvio spontaneo il Comune ha coinvolto le attività
commerciali affinché mettessero a disposizione un carrello, nel loro
negozio, in cui si possono riporre
alcuni generi di prima necessità acquistati. La cosiddetta “spesa
sospesa” insomma, che i volontari poi distribuiscono alle famiglie
in difficoltà o che saranno consegnate alla Caritas comunale.
Nessun commento:
Posta un commento