lunedì 22 ottobre 2018

L'Appennino merita il 'Passante sud'


Aspettiamo e speriamo”, è la conclusione a fine incontro cui sono giunti gli organizzatori del convegno voluto dal gruppo consiliare ' Lista Civica di Casalecchio di Reno', sulla viabilità riguardo al nodo di Bologna, tenutosi venerdì scorso nella città della chiusa del canale bolognese del Reno. L'incontro è stato voluto per fare il punto sulla situazione 'viabilità' nella cintura bolognese e , soprattutto, per avere un confronto con la cittadinanza. 
Dato per approvato e 'digerito' il progetto di superamento del nodo di Casalecchio sia ferroviario sia stradale in sottopasso, il tema principale era il Passante Sud cioè la tangenziale sud di Bologna, indispensabile, a giudizio degli organizzatori, per garantire una sufficiente percorribilità anche in caso di incidente e necessaria per valorizzare tutta la collina della cintura di Bologna con una infrastruttura snellente. Tutti interessanti i contributi dei relatori poiché in linea con le aspettative e capaci di sollecitare interventi appropriati. Il più seguito è stato quello dell'ex vicesindaco di Bologna nella giunta Guazzaloca, ingegner Giovanni Salizzoni, che ha spiegato come il costo della galleria che unirebbe Casalecchio con San Lazzaro è di gran lunga inferiore al costo del Passante di Mezzo per realizzare il quale sono state avviate numerose procedure di esproprio impegnative sia sotto il profilo dei costi, sia per i tempi di iter burocratico. Invece, nell'ipotesi di Passante Sud, questi problemi non ci sarebbero (11 chilometri di gallerie) e l'infrastruttura richiederebbe un tempo di esecuzione massimo di 3 anni. I vantaggi che porterebbe sarebbero quindi sia organizzativi, sia di costi e di strategia provinciale.

Il pubblico ha dimostrato di gradire l'argomento e le proposte, di apprezzare l'ipotesi di Passante Sud e ha voluto approfondire la tematica con numerose richieste di chiarimenti. Persino le associazioni ambientaliste presenti hanno dato la sensazione di non avere contrarietà. Note negative, le perplessità di un consigliere di quartiere di Bologna e il fatto che nessuno dei sindaci del PD invitati era presente. Brillava per la sua assenza anche il sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso. Il commento è stato che persino alle proposte di soluzione della viabilità si dà un colore politico: il Passante di Mezzo è di sinistra, il Passante Sud è di destra e questa logica impedisce un confronto vero sulla scelta da applicare.
Ultima considerazione e stata quella che il progetto esecutivo della soluzione in sotterranea del nodo di Casalecchio, contrariamente a quanto assicurato dall'assessore regionale alla viabilità al consiglio comunale di Casalecchio di Reno, non sarà il regalo di Natale per Bologna e la valle del Reno. 
A destra  nella foto
“ Tutto ci fa presumere che le promesse resteranno tali,” ha detto il consigliere della Lista Civica casalecchiese, Bruno Cevenini. “ Ciò è avvalorato dal fatto che quando c'è una riunione organizzativa su questo argomento non ci chiamano. Il PD fa tutto da solo, nella logica politica falsamente democratica di sempre.
Il convegno è stato voluto per sollecitare questa tematica ai livelli più alti della politica,” ha continuato Cevenini. “Da trent'anni subiamo la 'politica del no'. Ora vogliamo quella del fare. Il tema non è più rinviabile. Dopo la tangenziale, l'abbandono totale della viabilità cittadina. Dall'avanguardia viaria degli anni '60, Bologna è sprofondata in una colpevole dimenticanza che ci strozza”, ha concluso.

4 commenti:

inos68 ha detto...

La vicenda della Nuova Porrettana è talmente grottesca che ci sarebbe da sbellicarsi dalle risa se non fosse, in vero, un fatto ammalorante il nostro quotidiano.
La messe di corbellerie raccontate alla popolazione dalle varie giunte succedutesi a Casalecchio è tale da non avere, immagino, pari nel globo terracqueo.. Ricordiamocene.

Anonimo ha detto...

E' normale che un sindaco favorisca le coop edificatrici e poi a fine mandato, ne diventi Presidente?

Anonimo ha detto...

L'Appennino ha gia dato a sufficienza. E' aormai una groviera

Anonimo ha detto...

L'Appennino merita una ferrovia seria!