sabato 21 novembre 2015

LA SANITA’ IN MONTAGNA NON SI TOCCA. PORRETTA E VERGATO UNA SOLA LOTTA.


Emanuela Cioni ( nella foto), del comitato Costa Porretta Terme e Loris Bonantini, del comitato Noi Voi Vergato,  hanno inviato:


Cittadini della valle del Reno,

ormai è chiaro a tutti in questo paese fare le RIFORME significa soltanto TAGLIARE: tagliare i servizi, tagliare i salari, tagliare il personale. Ma mai tagliare dove si dovrebbe: sprechi, appalti, manager.

28 milioni di euro spesi per l’Ospedale di Porretta.
20 milioni di euro spesi per l’Ospedale di Vergato
Oggi quei soldi dove li buttiamo?

Il Piano di Riordino Ospedaliero approvato dalla Regione Emilia Romagna sta tutto dentro questa logica. Se lo leggerete vedrete che dietro ad una marea di astruse definizioni (modelli innovativi, assetti integrati e funzionali, efficientamento, standard strutturali, volume soglia minimo ecc…) si nasconde una sola volontà: quella di RIDURRE LE PRESTAZIONI SANITARIE (- 815 posti letto nel 2016), RIDURRE GLI OSPEDALI, RIDURRE IL NUMERO DEL PERSONALE SANITARIO, DEPOTENZIARE LE STRUTTURE ESISTENTI.

Loris Bonantini
Questo Piano fa parte di un disegno che dura da anni e che si concluderà solo quando tutto ciò che è Pubblico (e gratuito !) diventerà Privato (e a pagamento !).
• Nel febbraio 2014 è stato soppresso il Punto nascita dell’Ospedale Costa di Porretta Terme. Sulla illegittimità della sua chiusura sono pendenti due ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale.
• A distanza di un anno e mezzo, e dopo numerosi depotenziamenti dell’Ospedale di Porretta, si sposterà Ortopedia dall’Ospedale di Vergato, perché non “raggiunge i numeri di interventi richiesti”, a quello di Porretta Terme. Un passo che prelude alla sua definitiva soppressione, perché se a Vergato non si raggiungevano i numeri, non capiamo proprio come li potrebbe raggiungere Porretta, dato che gli abitanti dell’Alto Reno utilizzavano l’Ortopedia di Vergato !
• I Politici locali (salvo rarissime eccezioni) esponenti della maggioranza che governa la Regione Emilia Romagna hanno dichiarato che sono favorevoli a questo depotenziamento a Vergato in nome di un Ospedale unico più razionale ed efficiente e che bisogna rassegnarsi alla chiusura del Punto Nascita.
• Noi no ! Perché sappiamo bene che dietro parole come “efficienza e razionalizzazione” si nascondono ancora più tagli e riduzione dei servizi sanitari.
• Noi no ! Perché siamo convinti che non si potenziano i servizi a Porretta tagliando quelli di Vergato. Perché un paese non si arricchisce impoverendo il paese vicino !
• Noi no ! Perché non accettiamo che sia inevitabile questo disastro sociale, questo progressivo impoverimento delle nostre condizioni di vita.
• Noi continueremo a resistere. E i cittadini si renderanno conto di chi è con loro e chi invece è contro i loro interessi.


NO AI TAGLI E ALLE CHIUSURE CHE METTONO A RISCHIO LA SALUTE E LA SICUREZZA DELLE PERSONE PER FAVORIRE IL PASSAGGIO AI PRIVATI DELLA SANITÀ PUBBLICA









4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che i 28 + 20 milioni di euro spesi per gli Ospedali di Porretta e Vergato fossero soldi buttati si sapeva fin dall'inizio grazie ad una politica che faceva finta di occuparsi dei bisogni dei cittadini e della sanità. Fare due ospedali con sale operatorie e non prevedere nemmeno una rianimazione significa, allora come oggi, mettere a repentaglio la vita dei pazienti perchè non esistono interventi, per quanto semplici, di routine a rischio zero. Un ragazzo avuto un grave malore a scuola a pochi metri dall'ospedale di Vergato e non è stato possibile fare nulla ed è morto. A cosa servono questi ospedali organizzati come sono oggi?

Anonimo ha detto...

Ortopedia andra' a Bologna e il presidio di Vergato diventera' un nosocomio di comunita' non lo avete capito???buttare via cosi' i soldi pubblici su un tema cosi' importante e' una barbarie sulla pelle dei cittadini..

Anonimo ha detto...

Mah vorra' dire che ai cittadini sta' bene cosi'...

Anonimo ha detto...

Risposta ad anonimo del 23 novembre ore 07,28: hai cittadini non sta bene così ma ai politici si caro mio.