domenica 19 agosto 2012

La festa medievale di Casio: un grande successo.

Dario Mingarelli: l'araldo.

A Casio è ‘scoppiata’ la pace. L’araldo, impersonato da Dario Mingarelli,  ha infatti  annunciato ieri sera, durante la festa medievale,  la restituzione  dello Stemma del Cinghiale a Vergato sede del Capitanato della Montagna. 

La storia risale al ‘400 quando una riequilibrio dei poteri in montagna portò la sede del capitanato da Casio a Vergato.
Una delle porte per entrare a Casio.
 Questo naturalmente creò del malcontento fra i cittadini di Casio che si sentirono derubati di un ruolo da loro ricoperto da tempo e con onore, tanto che, in occasione dei festeggiamenti del carnevale a Vergato, con un colpo di mano ,  si reimpossessarono dello stemma e con grande soddisfazione lo riportarono al castello di Casio, ritenendo che quello fosse il legittimo posto dove doveva stare. 
I baldi guerriri.
 Ne nacque una disputa che vide le popolazione delle due comunità della montagna in lite tra loro. La lite si risolse intelligentemente in modo pacifico con l’accettazione della restituzione a Vergato, quale legittima sede del capitanato, dello stemma e con la condanna a morte del principale responsabile della razzia. 
L’avvenimento fu celebrato con una grande festa, l’uccisione di molti maiali e la licenza, per quella notte, di ‘gozzoviglia generale’ con grandi mangiate e grandi bevute.




Gianni Passini, il templare con l'armaiolo.
 La rievocazione di questa festa si ripete ogni anno e richiama sempre a Castel di Casio un gran numero di persone allettate, oltre che dalla suggestiva atmosfera medievale che si respira, soprattutto dalle ottime preparazioni culinarie che le trattorie di Castel di Casio e le bancarelle degli ambulanti offrono ai visitatori. 





Il popolo fa festa e mangia.

Anche ieri sera la festa è stata molto bella e partecipata e oggi si ripete fino a notte fonda.  Per chi non ha potuto essere a Casio è consolante sapere che anche l’anno prossimo lo stemma  verrà trafugato per essere restituito nella festa del 2013.

 Dario Mingarelli, molto onorato per il ruolo che gli è stato affidato, ha voluto sottolineare: “E’ una maniera simpatica di celebrare una verità storica in modo goliardico, utile soprattutto a perpetuare la memoria. Auspico che possa avvenire,  come fra Modena e Bologna per la Secchia Rapita, che qualcuno componga un poema a ricordo di questa importante pagine della nostra storia.”





Sulla destra il condannato nella gabbia sulla torre e i balli-

Un figurante.

Il banchetto con le armi.

Un medievale al telefono.

Il cesellatore.

I maghi.

La popolana con il figlio.

Il ciabattino.

La filatrice.

L'arrotino.

Il candelaio scioglie la cera.

La fancuilla invita al gioco delle bocce.

Il gioco delle bocce medievale.

Fanciulle in costume.

Il venditore di coroncine di fiori.

Anche i bambini partecipano al clima della festa.

Si balla nelle vie.

Ragazze in costume.

I figuranti si concedono un bel panino con la porchetta.

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