martedì 13 settembre 2011

La CICLOVIA “DEL RENO” è a rischio.




La Provincia di Bologna s’è ritirata dall’impegno per la realizzazione della ‘ciclovia del Reno’. L’importante e interessante progetto rischia il naufragio. La denuncia è del capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle, Andrea Defranceschi ( nella foto) che dopo aver ribadito che il tracciato va completato poiché strategico per il turismo dell’Appennino, chiede che la Regione completi il finanziamento.


“Questa mattina siamo stati informati che la Provincia di Bologna ha ritirato il suo finanziamento di 470.000 € per la lunga pista ciclabile che dovrebbe chiamarsi ‘La Via del Reno’, già in essere dal 2008” scrive il capogruppo.” L’uso del condizionale è d’obbligo, perché i fondi che la Provincia aveva stanziato erano quasi la metà del milione di Euro necessario a costruire la ciclovia lungo il fiume. Purtroppo per due anni Provincia e Regione hanno dormito, senza avviare i lavori. E ora la crisi ha fatto sì che Carisbo (che aveva promesso i soldi alla Provincia) si sia tirata indietro. Invece i Comuni interessati dal progetto, Marzabotto,
Grizzana e Vergato, hanno riconfermato l’investimento e Marzabotto ha già iniziato a lavorare. Se è vero che l’Appennino è ‘strategico’, come si legge anche sulla delibera, se è vero com’è vero che abbiamo creato un assessorato della Montagna, la Regione Emilia-Romagna,” sostiene e Defranceschi, “dovrebbe coprire il ‘buco’ creato dalla vergognosa defezione dell’ente provinciale. La Regione, che già partecipa al progetto per 357.000 €, dovrebbe fare uno sforzo, magari con un’opera di moral suasion presso finanziatori privati, per permettere alla ciclovia di essere completata. L’opera è molto importante per dare ossigeno al declinante settore turistico in Appennino, che da anni vede i suoi numeri in calo. Anche il recentissimo studio commissionato da Assoturismo-Confesercenti Emilia-Romagna indica le presenze turistiche in Appennino in calo dello 0,5%, a fronte di un aumento della regione dell’1,2%. Con piste simili in Europa si muovono milioni di cicloturisti: sono circa 3 milioni ogni anno, nella sola Germania, che scelgono le vacanze in bici. Ma il bacino d’utenza europeo è enorme: 10 milioni in Italia, 30 in Germania, 14 in Olanda e Scandinavia, 6 in Francia, 7 nel Regno Unito. Per una volta,” conclude il Capogruppo, “sarebbe bello vedere la nostra amministrazione impegnarsi davvero per le due ruote e non per i nastri d’asfalto con cui sistematicamente sfregia il nostro territorio.”


28 commenti:

Anonimo ha detto...

Che palle! Fanno solo autostrade e mai piste ciclabili decenti! Ma la Regione ha risposto???

Anonimo ha detto...

Sarebbe un'opera indispensabile, anche per tutti quei ciclisti che ogni giorno devono rischiare la pelle sulla porrettana

Cesare Zecca ha detto...

Non ci sono soldi.
No no.
Cioè...
Noi a parole blateriamo a favore di ferrovia, biciclette, mezzi pubblici, piste ciclabili, sostenibilità bla bla bla.
In realtà per queste cose lasciamo le belle paroline verniciate di verdognolo.
I danè li mettiamo (o li vorremmo mettere ma non li abbiamo ancora) in un profluvio di strade per l'aumento del traffico su gomma.
Bretella e mutandazza Vergato - Rioveggio
Porrettana veloce, veloce lenta e poi veloce bloccata, ttratto basso, tratto alto e poi tratto casalecchiese così poi arriviamo prima all'ingorgo bloccato costipato di tante belle automobiline e camioncini bulagnese.
Passante Nord
Autostrada CISPADANA
e mille scempiaggini del genere il cui risultato sarà solo quello di far aumentare l'immobilità privata su gomma e peggiorare tutto ulteriormente.
I treni? Le bici? Il cicloturismo?
Ahaha, quelle fesserie le lasciamo a quei tonti coglioncelli di austriaci, olandesi, svizzeri, tedeschi.
Noi un po' grassocci e mollaccioni ci piace stare col culo bello comodo dentro in un autina coll'aria condizionata e tanti bei TIR intorno. La bici noi ci piaceva ma ora siamo tutti belli borghesotti cicciotti pigrotti con cravattina o tacchettino. Uff che fatica, no no.
E poi non posso mica andare a pigliare il gelato lasciando il SUV mercedes comprato nuovo in doppia fila così me così figo mi guardano tutti e rosicano un po'.
Anche i TIR... I TIR sì che ci portano i prosciutti cileni e le ciliege pugliesi e gli yogurt altoatesini o bavaresi ai bei ipermarchet che ci andiamo anche là comodi in auto.
Sì sì.
DeFranceschi, lei c'ha troppi grilli per la testa. Non distragga soldi alle importanti strade per quella roba lì delle biciclette.
No no.

Dante Franchi ha detto...

Nessuno più di me è convinto dell'importanza che può rappresentare per il territorio e le Comunità che insistono lungo l'asta del Fiume Reno, la realizzazione di un percorso ciclopedonale.

Per questa ragione mi sono adoperato personalmente in sintonia con l'allora Presidente della Comunità Montana Pasquale Colombi, per cercare le risorse utili almeno ad avviare la realizzazione di un primo step, a cui, chi ci ha succeduto, avrebbe poi dovuto dare seguito fino a collegare Bologna al confine Toscano.

Le cose non stanno davvero andando cosi e indubbiamente una responsabilità pesante sta in capo alla attuale Amministrazione della Provincia ed alla Fondazione Carisbo, che celandosi dietro ad oggettive difficoltà progettuali ed autorizzative, come ad esempio i vincoli che derivano dalla vicinanza alla Ferrovia Porrettana ed alla moltitudine di particelle di proprietà private che sono interessate dal tracciato elaborato, si sono sottratte agli impegni assunti, GIRANDO GLI SCAMBI SOTTO AL TRENO IN CORSA, come mi viene da dire da ex Ferroviere.

A questo indirizzo è possibile prendere visione di come si sono effettivamente svolte le cose, sulla base non di opinioni ma di documentazione.
http://marzaforum.forumattivo.com/t561-la-nostra-ciclabile-lungoreno-e-sul-binario-di-corsa?highlight=ciclabile

Spero sempre che questi Enti ci vogliano ripensare ed al contempo invito il Defranceschi a dare comunicazioni precise e costruttive.
L'obiettivo da perseguire era e deve restare la realizzazione della Pista.
Il bisogno di visibilità di alcuni non vi faccia schermo e non vi arrechi ulteriori rischi.

Anonimo ha detto...

...smettiamo di spendere tanti soldi in opere pubbliche che non sono usofruite o fruite da una piccola percentuale di persone?... è tutta demagogia che al lato pratico serve solo a poche persone politiche......

Cesare Zecca ha detto...

> smettiamo di spendere tanti soldi in opere pubbliche
> che non sono usofruite o fruite da una piccola percentuale di persone?

Ecco.
Noi ci piace, sior Anonimo.
Poiché sarebbero pochi i ciclisti e noi ci piace l'auto tanto ma tanto, facciamo più strade e pure una bella leggina che sia non a norma andare in giro in bici.
Non distraiamo i soldi per quelle cose inutili del biciclismo.
Più trippa e più strade per tutti.
Sì sì.
M la demagogia quella teorica e pure quella pratica. Giusto giusto.

clap clap clap

Anonimo ha detto...

La mancanza di fondi c'è ed è reale, la fondazione Carisbo legata alla banca Intesa Sanpaolo come altre grosse banche italiane hanno grossi problemi(vedi crollo delle loro azioni ridotte ormai a spazzatura), a qualcosa anche se con dispiacere bisognerà rinunciare, non nego che la pista ciclabile sarebbe una bella cosa, ma a quante cose belle ma non indispensabili nella vita dovremo rinunciare. Poi c'è il rischio che queste opere interessanti dal punto di vista teorico in realtà non vengano poi usate e vengano lasciate all'incuria, la natura in pochi anni le invade e le riconquista, non sarebbe la prima di questo genere di opere che vedo invase dalla vegetazione come il percorso a fianco del canale dove scarica il depuratore di Bologna.

Sergio Salsedo ha detto...

Caro anonimo,

Ma perché poi quando andiamo in vacanza in Austria o in Germania restiamo a bocca aperta di fronte alle magnifiche piste ciclabili che li' attraggono migliaia di ciclisti (e i loro soldini...) da tutta Europa?

Anonimo ha detto...

Per quanto mi possa fare piacere la pista ciclabile lungo reno, in quanto ciclista da circa trent'anni e residente nella zona da sempre, non posso fare a meno di notare quanto interesse sia posto a questioni ambientali e quanto poco ai problemi del lavoro. Non voglio dire che il problema ambiente non sia importante, ma se non risolviamo il problema del lavoro VELOCEMENTE rischiamo di cadere in situazioni gravissime, la storia recente insegna. La Grecia, e qualche anno fà l'Argentina. Insomma, la gente deve lavorare, ha diritto al lavoro, la stessa costituzione lo sancisce. Ma tutto ad un tratto sembra che sia importante o nobile una pista ciclabile o la licenza per una pista da cross. E intanto 3 cartiere hanno chiuso, la Kemet-Arcotrocins non naviga in buone acque ecc... Non so cosa pensare, vogliamo andare tutti in bicicletta a raccogliere radicchi??? Forse qualcuno prima o poi si stancherà... Io continuo a credere nell'articolo 1 della costituzione, quindi che questo venga prima di tutto. Siccome è solo la moia opinione, non pretendo che tutti la condividano.
Saluti
Marco Sabattini

Anonimo ha detto...

certo che dal 2006 ad oggi a vergato di passi in avanti con le piste ciclabili ne sono stati fatti tanti. ma che dico tanti .. a trizzeffe (o bizzeffe).

Intanto nel parco fluviale come si ama chiamare un ex porzione di terreno di fronte alla stazione di vergato sono stati azzerati ettari di alberi per far posto ad un parcheggio (cemento e asfalto) che non si sa chi debba soddisfare visto il decremento demografico in corso (poi ci risentiremo al termine el censimento istat di questo inverno).

Si pensi che per quel parcheggio del costo di 900.000,00 (novecentomilaeurovirgolazerzero) la regione ne ha stanziato circa la metà e l'altra circa metà il comune di vergato ha acceso un mutuo presso la cassa depositi e prestiti chenoi cittadini d vergato dobbiamo poi restituire con gli interessi).

Anonimo ha detto...

Non sarei certo intervenuta neppure in questo dibattito per quanto il tema mi interessi moltissimo,ma leggendo buona parte di questi commenti che quasi nulla hanno a che vedere con l'oggetto, mi viene in mente un vecchio detto che, quando era in vita, era uso ripetere in circostanze simili il mio papà:
OGNI BESTIA FA IL SUO VERSO!
Suggerirei perciò di stare al tema, a prescindere dalla legittima opinione favorevole o contraria alla realizzazione di piste ciclopedonali in genere e lungo il nostro Reno in particolare.
Non perchè altri argomenti non abbiano la stessa dignità, ma non so a che serva se non a cercare di intorpidire le acque, un buttarci dentro a random tutto ciò che viene in mente.

Anonimo ha detto...

A proposito di lavoro e radicchi il lavoro bisogna inseguirlo.
non è piu' condivisibile che la soluzione debba essere l'edilizia.
Oppure la fabbrica come bene immobile lì rimane ma il datore di lavoro che la occupa non è detto che debba sempre rimanere lì.
Bisogna che politicamente il governo locale e quelli sovraoridinati sappiano come una donna tenersi il proprio marito altrimenti questo cerca altre evasioni. E i figli (lavoratori) restano senza mangiare.

Cesare Zecca ha detto...

> non posso fare a meno di notare quanto interesse sia posto
> a questioni ambientali e quanto poco ai problemi del lavoro

Questo è un falso dilemma.
Anzi...
Il turismo da molto lavoro.
L'agricoltura da molto lavoro
(sono anche i settori meno speculativi)
Il cicloturismo che è un segmento del tutto inespresso in Italia da MOLTI posti di lavoro organizzati in piccolo: locande, alloggi privati, trattorie, società che organizzano ciclovacanze, servizi di ciclotaxi etc. .

Quindi una pista ciclabile prima e poi una rete di piste ciclabili e poi i treni sui quali far viaggiare cicloturisti e relative biciclette e posti di ristoro e segnaletica e piste ombreggiate da alberatura e... sono molto importanti per creare posti di lavoro.
Un ciclo turista che vuol vedere i gioielli del romanico, del rinascimento, ciò che resta delle bellezze naturali (deturpati dal diarroico sprawl antiurbanistico) che NON sono delocalizzabili, se vuole li può vedere solo in Italia.
Ogni persona che conosce l'indotto del cicloturismo nei paesi del Nord europa può testimoniare quanto lavoro dia questo turismo, spesso "ricco".

C'è da reimpostare tutta questa economia decotta, marcia e semiparassitaria che distrugge ambiente (ad esempio la catena dell'edilizia, dalle cave ai cementifici allo scempio del territorio a danni di turismo e agricoltura) e si è completamente sradicata dalla Terra e dal territorio o è in competizione feroce con altri paesi (e.g Asia orientale).

Dunque ancora una volta sottrarre fondi ad una pista ciclabile (fortunatamente i tagli permettono di evidenziare l'antipolitica di questa classe dirigente basata su strade asfalto e cemento) costituisce l'ennesima picconata ad un economia che crei lavoro di qualità e duraturo.
Il periodo di vacche magre evidenzia ancora una volta di più le scellerate e miopi scelte come il destinare i pochi denari a opere deleteterie e nefaste (autostrade, centri commerciali, stadi con speculazioni edilizie, bretelle, TAV...) per sottrarle a quelle importanti e virtuose.

Il cicloturismo è tutto da realizzare in Italia.
Forse proprio perché non necessita di grandi opere "cementare" e asfaltizie né di grossi appalti relativi viene osteggiato.
Mentalità da culi pigroflacidi sprofondate nel sedile dell'auto a parte.

Anonimo ha detto...

ha! anche le moto da cross e enduro italiane Beta husquarna e tm danno lavoro!... o almeno daranno sempre meno, grazie a voi.
Senza parole.. che gente!!
Sandro

andrea defranceschi ha detto...

Anche stavolta il Sig. Franchi non si smentisce e appena respiro non manca occasione per attaccarmi.

La più elegante che ricordo è che io "danneggio l'Appennino con la mia voglia di apparire". Ogni volta che la racconto a chi mi conosce anche un minimo, ride come un pazzo e mi chiede chi è 'sto Franchi.

Anche stavolta mi accusa di eccesso di protagonismo e imprecisione, senza ovviamente argomentare il tutto.

E anche stavolta non ci azzecca.

Sui fatti: quanto scritto nel comunicato stampa è contenuto nella discussione e nella relazione della Giunta, avvenute nella mia Commissione e i cui verbali sono pubblici.

Sul protagonismo: come avrà notato la stampa ha ignorato la notizia e invece ritenevo mio dovere che i cittadini fossero informati di come si spendono i loro denari e di quali sono le politiche di sviluppo, anche turistico, per l'Appennino bolognese. Cerco di guadagnarmi lo stipendio pagato con le tasse dei cittadini e credo che anche il Sig. Franchi dovrebbe essere lieto che vi sia almeno un consigliere regionale che si occupa dei problemi della Valle del Reno.

Studio i documenti, partecipo alle commissioni, parlo coi cittadini e cerco di portare le informazioni fuori dal Palazzo. Sarebbe meglio che il Sig. Franchi dedicasse il suo tempo a verificare se i consiglieri della sua maggioranza, che governa la Regione da quando è nata, fanno lo stesso e se si interessamo delle problematiche della nostra vallata. Ops ha ragione, mi sono sbagliato, la sua coalizione di governo non ha alcun consigliere eletto nei nostri comuni, dato che non ne ha voluto mettere in lista neanche uno. Si sa, in Appennino ci sono pochi voti, a chi vuoi che importino questi 4 montanari.

Cesare Zecca ha detto...

> nche le moto da cross e enduro italiane Beta husquarna e tm danno lavoro!...
> o almeno daranno sempre meno, grazie a voi

In California c'erano i petrosauri fossili che erano assai preoccupati per la crisi dell'industria petrolifera dovuta al programma di Schwarzenegger di arrivare a marcia forzata all'indipendenza energetica.
Facevano benissimo ad essere preoccupati. Perché in quel campo sono stati eliminati 50K posti di lavoro.

Ottimo Sandro.
Continuiamo pure col massacro dell'ambiente per tenere aperti imprese asfaltatrici e produttori di cross enduro. Mettiamoci pure anche il sostegno alle cave e all'edilizia_dell'economia_da_straccioni in crisi.
Sì sì.
Più economia decotta per tutti!

P.S.
Nel frattempo in California nel campo delle rinnovabili e dell'agricoltura biologica e artigianato e industria alimentare(là si dice "organica") sono stati creati 1500k posti di lavoro.
Ma è terribile, pensi, Sandro, 50k poracci lavoratori dell'industria petrolifera a casa.
Scriva subito a Schwarzy che egli non ha capito una cippa e che qui si torni indietro all'importante settore del cross e là si torni indietro al petrolio.
Ottimo.
Più piste da cross per tutti.
E, importante, le si realizzino con i soldi destinati alle piste ciclabili.
La voterò come prossimo assessore all'economia!

Anonimo ha detto...

all'anonimo del 15 settembre ore 08,40 dico che ho perso tempo a leggere il suo polpettoso commento mentre ho colto diverse sfaccettature dello stesso diamante leggendo i commenti degli altri colleghi.

Io per esempio dall'articolo del signor Fabbriani ho colto l'inefficienza di un'ammistrazione pubblica cha fatto che si che un fondazione privata abbia ritirato la propria quota di partecipazione per la esecuzione dell'opera.
Da lì poi i vari commentatori hanno detto la loro rispetto a cosa possa essere meglio per il territorio montano e la sua economia affinchè il territorio montano si spopoli oltremisura o che faccia da dormitorio come vergato per i pendolari.

Dante Franchi ha detto...

Io avverto un forte odore di bruciato sig. Defranceschi, leggendo la sua piccata replica.
Si è forse incendiata qualche coda? Se è cosi mi spiace ma il problema è solo suo e non mi chieda di rinunciare a manifestare il mio pensiero per evitarle ulteriori combustioni.

Vedo poi che anche in questo caso lei va molto a spanne, come si dice dalle mie parti a chi incorre in palesi imprecisioni.

I pochissimi che mi conoscono, sanno infatti che sono da diversi anni orgogliosamente INDIPENDENTE e non so cosa la induca ad associarmi a forze che compongono l'attuale coalizione di maggioranza.

Se non le è di troppo disturbo faccia sapere anche a me dove ha reperito questa informazione circa l'espressione di voto di quello che lei definisce il sig. nessuno.

Quanto al resto che permea la sua piccata replica io amorevolmente la vorrei invitare a lasciare agli elettori il compito di valutare quanto con il suo operato ed il suo metodo, lei aiuti veramente l'appennino.

Questo bilancio allo stato mi appare decisamente controverso e, se non vuole rischiare di sommare alla evidente ricerca di visibilità a tutti i costi anche una notevole dose di egocentrismo, le suggerirei di rimandare questa verifica di quel tantino di tempo che serve a giungere alla verifica elettorale.

Non ho molto da aggiungere a queste precisazioni a cui mi obbliga e non desidero ASSOLUTAMENTE contribuire a far scadere in polemiche personali l'occasione di discutere di un tema quale è la pista ciclopedonale lungo Reno a cui tengo particolarmente.

Le auguro perciò buon lavoro auspicando per il futuro, da parte sua, quella disponibilità all'ascolto che a mio avviso dovrebbe caratterizzare l'agire e l'espressione di chi intenda svolgere ruoli di rappresentanza di territori e di Comunità.
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Caro Zecca, io non perderò più tempo con lei, anche perche ne ho poco, io fortunatamente lavoro! se riesce vada a lavorare eche lei se ne ha voglia, parlare con persone ottuse non vale la pena, si ricordi che in Belgio le pista da cross e percorsi di enduro in regola sono come i campi da calcio da noi, eppure vivono l'ostesso e non deturpano niente, io non vedo il problema se fatto in regola! lo vedeto solo voi perchè siete persone ottuse! e la vostra idea è diventata una persecuzione!io in mezzo hai boschi ci ho vissuto e anche lavorato, quindi lo conosco molto bene se vuole le so dire il tipo di albero tronco per tronco caro il mio Sig. Zecca
Saluti. Sandro Mascagni di Sasso

Cesare Zecca ha detto...

La prima gallina che canta ha fatto l'uovo.
Ottusità? C'è poco da dire, è sufficiente leggere >:)
In quanto al non vedere il problema - a proposito di ottusità! - è questione di malafede.
Le piste ciclabili sono appunto uno dei modi di vivere bene e pure di fare del vero sport che, a differenza di cross, enduro, quadismo e altra robaccia del genere, non scassa il ka__o a tutto il resto.

Ovviamente una certa mentalità (se la definisca pure, tanto nella sostanza non cambia una cippa) pretende di sapere se le proprie attività aggressive, rumorose e distruttive diano o meno fastidio a tutto il resto. Se i belgi sono masochisti e preferiscono il fuoristradismo alle varie forme di ciclismo (supposto che sia così) sono problemi loro, per me conta meno di zero.
Qui si tratta di cambiare radicalmente a prescindere dalla resistenza di pochi.
La questione delle piste ciclabili è paradigmatica di questa antipolitica che in tempi di pochi denari ha ancora la pervicacia scema di voler realizzare porrettane veloci, passanti nord, people mover, bretelle, autostrade cispadane, demenziali parcheggi a Vergato dentro nel fiume e altre bojate del genere tagliando su treni e pure sulle piste ciclabili.

Anonimo ha detto...

Ricaro Zecca, Non capisco x che quello che piace a te deve piacere anche agli altri! se non è forma di egoismo questo! che cosa é? tu scazzi il k.... con i tuoi commenti egoistici, vuoi a tutti i costi che tutti vadano in bici! vado anche io in bici nel bosco,e anche con la moto in regola dove si può, ma non rompo certo come fai tù! se a me non piace una cosa non rompo le scatole agli altri che fanno altre cose, secondo me ti devi far curare da un buon psicologo! e non so se basta!! con persone come te (ribadisco molto ottuse e ignoranti) non si può avere nessuna forma di dialogo intelligente, pensa che sono sempre stato di sinistra, lo rimarrò finchè è possibile, ma per colpa di gente come voi sicuramente non per molto!!!
salut. Sandro

Cesare Zecca ha detto...

Ora, Sandro, detta come va detta.
Che io sia ignorante o colto, grasso o smilzo, di sinistra, di sotto, di destra o di sopra, non c'entra nulla.

E' ovvio che io sia egoista perché appunto, desidero vivere bene. Sono rispettoso molto degli altri, non entro nella loro vita, non mi metto ad organizzare un rave sotto casa sua, non passo con la Harley a 300407 decibel quando lei è disteso in amaca a rilassarsi e PRETENDO altrettanto. Ho il diritto di non tollerare che il comportamento di altri entri con scassamenti vari, meccanici, chimici, fracasso, distruzioni del paesaggio, dei boschi, etc. che molto egoisticamente frequento di tanto in tanto entrino nella mia vita.

Quindi, tanto per chiarire, la libertà di Tizio di girare in quad o enduro FINISCE dove inizia quella di Caio di non subirne le conseguenze.

Quando si vive in tanti in un posto è giocoforza necessario adottare dei comportamenti DISCRETI e rispettosi di altre persone e del luogo in cui tutti viviamo, gomito a gomito.
E' del tutto ovvio che 10 persone che girano a piedi o in bici, per i sentieri o lungo una ciclabile infastidiscono inquinano distruggono un centomillesimo di quanto non facciano 10 fuoristradisti.

Continui pure a negarlo e anche a dare del poco intelligente agli altri.

:)

Anonimo ha detto...

..e dove andresti Sandro se fra non molto dovessi lasciare la sinistra come tu dichiari?
Io credo che la cosiddetta sinistra, se e ove esistesse, non perderebbe molto, ma temo che tu rimarresti senza casa perchè non credo che ti vogliano da altre parti....dopo averti letto......
ps. dai tuoi scritti si cominciano a capire le ragioni che rendono tanto precaria la sinistra.
Non sarà che scrivi ste cose per denigrarla dichiarando di farne parte anche tu?

Anonimo ha detto...

Non ha ancora capito che il mondo è di tutti! i boschi liberi non di proprietà sono di tutti , liberi di girarci sia a piedi in bici che in moto, se uno vuole! sempre nel rispetto delle regole, io se giro non sgaso come dici tu! io faccio un giro in moto e rispetto chi gira a piedi o in bici o va a funghi, e i cacciatori? x che non te la prendi anche con loro che uccidono animali e a volte in qualche incidente anche persone? gli interessi di loro e il loro potere è troppo grande? nessuno di voi parla mai di caccia!! come mai? comunque io rispetto anche l'oro x che sono tollerente! si puù sempre migliorare nella vita e nel modo di comportarsi di tutti, compreso tù! ma questo non vuol dire che si debba vietare tutto a tutti. una curiosità! ma tù giri a piedi o hai l'auto? magari anche euro 1. riguardo alla ciclabile naturalmente se la faranno mi farà piacere, se la faranno vuol dire che avranno un po più di soldi disponibili per farla, e priorità meno importanti.
Con simpatia saluti.Sandro

Anonimo ha detto...

No! caro anonimo, purtoppo ne faccio parte sul serio! per la casa hai ragione, non saprei proprio dove trovarla, con i politici che ci ritroviamo ora! comunque io discorsi fascisti non ne faccio, come invece fanno altra gente, volendo togliere tutto a tutti solo per questioni politiche facili.
un Saluto. Sandro

Anonimo ha detto...

ma esiste ancora la sinistra?
io credevo che da occhetto (forse anche da prima) fosse evaporata.
io vedo solo gente che si fa i fatti suoi nascondendosi dietro le critiche fatte all'altro.
Come si dice ...fare il busone col di dietro degli altri?
Predicare bene e razzolare meglio?
Dar da bere a chi è ubriaco?

Anonimo ha detto...

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/2011/12/ecco-dove-sono-i-500000-per-la-ciclovia-del-reno.html

Anonimo ha detto...

http://notiziefabbriani.blogspot.com/2011/12/progetto-via-del-reno-defranceschi.html