Sottoscritto a Casalecchio di Reno un protocollo d’intesa per individuare e aiutare gli accumulatori seriali
Il Comune informa:
Riempiono la loro abitazione di cose, giornali, libri, oggetti inutilizzabili fino a che non vengono praticamente seppelliti e non rimane loro nessuno spazio libero. Così facendo rendono inutilizzabile la loro casa, dove non è più possibile cucinare, lavarsi, ecc. perché tutto lo spazio è occupato da quelli che noi consideriamo rifiuti. Sono i cosiddetti accumulatori seriali, che incontriamo ogni giorno nella vita reale come nelle cronache giornalistiche.
Per individuare e aiutare in modo più efficiente ed efficace chi soffre di questo disturbo (spesso associato a depressione e stati di ansia), l’Amministrazione comunale di Casalecchio di Reno ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Azienda USL, il Dipartimento di Sanità Pubblica, il Centro di Salute Mentale, la Polizia Locale, ASC InSieme (azienda che si occupa di Servizi Sociali per il nostro territorio) ed Acer (per i casi presenti all’interno delle “case popolari”) che prevede un team specializzato nonché una rete di supporto lungo tutto il percorso, dalla presa in carico al monitoraggio di questi casi che spesso rimangono nascosti per molto tempo.
L’accumulatore seriale
infatti, è sovente inconsapevole del suo disturbo e questo costituisce un
grosso ostacolo alla cura. Il “disturbo da accumulo” è
caratterizzato dalla difficoltà a scartare o separarsi dai beni
indipendentemente dal loro valore reale e, nella maggior parte dei casi, si
associa alla continua acquisizione di oggetti apparentemente inutili, talvolta
veri e propri rifiuti che riempiono e ingombrano lo spazio abitativo fino a che
non ci si può più vivere.
L’accumulatore seriale è
l’opposto del giocatore d’azzardo: il gambler non si
interessa del rischio di perdere qualunque cosa, mentre l’accumulatore
vive il disfarsi di un singolo oggetto tra i tanti che possiede come
un rischio intollerabile.
Spesso solitario, l’accumulatore entra in contrasto con chi vive accanto a lui, mentre progressivamente si isola socialmente: la diffidenza generale verso il prossimo, i contrasti con i vicini sono tra le cause che rendono questi soggetti molto difficili da “agganciare”.
Anche per questo è nato il protocollo di intesa firmato dall’Amministrazione comunale, dall’Azienda USL e dalle altre realtà territoriali competenti in materia, come spiega Massimo Masetti, assessore al Welfare, Inclusione Sociale e Anziani del Comune di Casalecchio di Reno: “Mettere in chiaro ruoli, azioni, presa in carico e monitoraggio dei casi è fondamentale per ottenere il miglior risultato possibile che deve coniugare le esigenze della persona affetta da disturbo da accumulo con quelle delle persone che vivono accanto e che subiscono gli effetti dell’accumulo (invasione degli spazi comuni, odori sgradevoli, infestazioni di insetti, ecc.). Un passo importante che tutti i soggetti coinvolti nel protocollo si sono impegnati a fare insieme”.
3 commenti:
Ma roba da matti, adesso i collezionisti sono diventati un problema sociale, ma fatevi i cazzi vostri, che quello che ho in casa sono fatti miei. Addirittura adesso è meglio essere un GIOCATORE D'AZZARDO, e chi lo decide è una struttura sanitaria che può essere paragonata alle "SS" naziste.
"Collezionisti"
Ahahahahahaah!!!
Scemo di guerra, le SS naziste i cretini li sterminavano.
Ringrazia ben che vivi in una nazione democratica in cui anche un povero sfigato NoVax può scrivere liberamente tonnellate di quazzate su blog e social.
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