Anche la moglie a giudizio in abbreviato per la detenzione armi
Il Gup del Tribunale di Bologna, Grazia Nart, ha rinviato a giudizio Fabio Ferrari, accusato dell'omicidio della cugina Natalia Chinni, assassinata per futili motivi di vicinato il 29 ottobre 2021 mentre stava riparando la recinzione della sua proprietà a Santa Maria Villiana di Gaggio Montano, sull'Appennino bolognese.
Il processo comincerà il 25 gennaio del 2023.
Ferrari e la cugina avevano litigato in passato e i loro rapporti erano da
tempo rovinati. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal pm
Antonello Gustapane, Chinni, 72 anni, insegnante in pensione, è stata uccisa da
sette pallettoni sparati a bruciapelo, esplosi da un fucile illecitamente
detenuto.
Gravemente ferita, l'anziana era riuscita a raggiungere la
propria auto per prendere il cellulare, poi, dopo essersi trascinata verso
casa, aveva perso i sensi prima di riuscire a chiedere aiuto. In serata era
stata ritrovata senza vita dal figlio. Ferrari era stato indagato da subito e
il 14 dicembre scattarono i domiciliari, con ordinanza del Gup. In udienza
preliminare, questa mattina, c'era anche la moglie di Ferrari, Loredana
Bicocchi, che risponde di irregolarità sulle armi in relazione al fucile, mai
ritrovato, a diverse munizioni da caccia e a una pistola. Armi detenute in
violazione del divieto disposto dal prefetto di Bologna, nel dicembre 2020. Il
Gup ha deciso di mandare a processo anche lei e nel suo caso i legali che
assistono i due coniugi, avvocati Angelita Tocci e Franco Oliva, hanno scelto
il rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena. In questo
caso il processo è stato fissato per il 2 febbraio 2023. "L'udienza
preliminare ha una sua funzione - ha spiegato l'avvocato Oliva - e non era
inatteso il rinvio a giudizio di Ferrari. Andremo a dibattimento con tutte le
prove". (ANSA).
Nessun commento:
Posta un commento