giovedì 20 ottobre 2022

Liste d’attesa nella Sanità: scontro in commissione tra maggioranza e Lega, Fdi, Fi

 Dure le opposizioni, che rilevano criticità nel sistema: “La realtà è diversa, i problemi non sono risolti”. Al contrario per la maggioranza “la direzione è quella giusta”



di Cristian Casali

 

“Sono positivi i dati collegati al piano regionale di recupero delle liste d’attesa: raggiunti gli obiettivi su ricoveri chirurgici, sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali e sugli screening oncologici, siamo praticamente ritornati ai livelli pre Covid”.

L’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini è intervenuto sul tema liste d’attesa in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Ottavia Soncini).

L’assessore ha comunque spiegato che “le urgenze, sia in caso di interventi sia di visite, sono sempre state garantite anche in piena pandemia”.

“Per quanto riguarda i ricoveri chirurgici programmati l’obiettivo (fissato per il 2023 al 92 per cento) è stato quasi raggiunto, in quanto siamo al 91 per cento rispetto alle richieste (dei 67mila interventi chirurgici procrastinati nella fase Covid il 60 per cento è già stato recuperato); dati in linea anche sul fronte delle prestazioni ambulatoriali (durante tutto periodo pandemico sono sempre state garantite le prestazioni urgenti improcrastinabili, quelle oncologiche e quelle di controllo e follow-up per i pazienti affetti da patologia cronica) e la percentuale dei casi in cui viene garantita la prima visita specialistica entro 30 giorni e un accertamento diagnostico entro 60 sono ormai in linea con la fase pre Covid, oltre il 90 per cento (con gli obiettivi per il 2023 già raggiunti); si torna ai livelli pre pandemia anche rispetto all’adesione agli screening oncologici per la diagnosi precoce e la cura di alcune delle forme più diffuse di tumore (quelli al colon-retto, al collo dell’utero e alla mammella)”, ha sottolineato in commissione l’esponente della giunta.

Critico Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia): “La gestione della sanità in regione ha bisogno di un cambio di passo e se serve anche di persona, rispetto ai trionfi declamati dall’assessore segnaliamo purtroppo un numero sempre maggiore di cittadini insoddisfatti, a partire da Piacenza”. La nostra sanità, ha aggiunto, “non è ancora guarita dal Coronavirus, ci sono ritardi su visite ed esami, continua poi il depotenziamento del sistema e serve sostenere la sanità territoriale”. Sui recuperi degli esami e delle visite pre Covid, ha evidenziato, “i dati non sono chiari”. Certifichiamo invece, ha concluso, “un fallimento, che si chiama giunta regionale dell’Emilia-Romagna”.

Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “mancano risposte a domande già fatte un anno fa. Nel piano non c’è nulla di nuovo, alcune affermazioni cozzano, ad esempio su prestazioni sanitarie e rispetto alle risorse investite (a partire dalle nuove assunzioni di sanitari)”. Ha poi rilevato “ritardi evidenti” rispetto alle visite oculistiche, in particolare a Bologna, “dato che occorrono mesi”. Ha poi ironizzato sul fatto che “a Bergamo e Brescia, come da fascicolo sanitario, ci sono posti disponibili già nei prossimi giorni”.

“Gli indici sulle liste d’attesa sono migliorati, ma ci sono difficoltà legate alle distanze da percorrere, per visite ed esami in tempi accettabili occorre fare molti chilometri, diventa quindi quasi obbligatorio rivolgersi alla sanità privata”, ha rimarcato Valentina Stragliati (Lega). “La situazione non è così rosea come ci dite”, ha concluso. Per Simone Pelloni, sempre della Lega, “i ritardi non sono imputabili solo al Covid, ci sono state anche scelte sbagliate. La domanda sta aumentando in molti ambiti della sanità (come nel caso del pronto soccorso di Modena), serve quindi una maggiore offerta e le liste devono rimanere aperte”. Per Daniele Marchetti (anche lui leghista) “bisogna restare con i piedi per terra, non è la prima volta che leggiamo annunci di questo tipo dall’assessorato, servono liste aperte, anche per avere un quadro chiaro della situazione e dati reali”.

Per Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) “lo stato di cose è generato dalla crisi collegata alla pandemia, c’è una carenza di personale medico e problemi di reclutamento”. Ha comunque rilevato che ci sono “tanti casi positivi” nella sanità regionale, di persone che ottengono i servizi richiesti nei tempi dovuti. “Stiamo andando nella giusta direzione”, ha concluso rispetto al piano.

Per Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) “l’Emilia-Romagna, dai dati ministeriali, sta recuperando molto e bene, i numeri hanno un valore, entro la fine di quest’anno gli obiettivi prefissati saranno raggiunti”.

 

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