Hanno
pedalato per 2600 chilometri per portare l'attenzione sulla necessità
delle donazioni di sangue, soprattutto da parte dei giovani, 'la
categoria assente'.
Protagonisti
dell'impresa, il marzabottese Moreno Ricci, presidente della sezione
Avis di Marzabotto per venti anni e il bolognese Fabio Frascari,
iscritto all'Avis di Marzabotto. Sono partiti da Marzabotto il 15
agosto per percorrere in 43 tappe l'intera Ciclovia dell'Appennino,
che utilizza i tracciati viari secondari e poco frequentati già
esistenti.
Il tracciato offre una frequentazione in sicurezza per i
ciclisti e nel contempo si propone di ridare vitalità a parti
dell'Appennino molto belle e dimenticate. Moreno e Fabio hanno
raggiunto la Sicilia , quindi via mare sono approdati a Savona, hanno
raggiunto il punto segnalato dove a sinistra iniziano le Alpi e a
destra l'Appennino. Quindi, risalendo sulla bicicletta sono ripartiti
alla volta di Marzabotto dove sono stati scortati prima da altri
ciclisti fino al municipio e salutati con lunghi applausi dai tanti
che li attendevano per festeggiarli.
Fra questi il sindaco, Valentina
Cuppi ed Enrico Dalla Torre, presidente della Ciclovia
dell'Appennino, che hanno consegnato una targa ai due ciclisti e la
maglia da benemerito al 92enne, Ferruccio Laffi, per le sue 157
donazioni, un vero record. “I donatori di sangue più giovani
sono quarantenni. Al di sotto di questa età c'è una preoccupante
inconsapevolezza”, hanno spiegato i due testimoni dell' AVIS.
“Donare il sangue è invece importantissimo, per la comunità degli
ammalati e dei sofferenti e per il donatore. Non va dimenticato che
ad ogni donazione il sangue viene esaminato, automaticamente quindi
il donatore ha una verifica sulla propria salute. A volte la
donazione ha rilevato malattie in tempo utile per intervenire in modo
risolutivo. ”
La
passeggiata ha permesso anche di fotografare e valutare i borghi
attraversati, oltre che dare un giudizio sul tracciato di cui i due
ciclisti hanno già dato una valutazione lusinghiera, anche per
l'affezionata partecipazione delle persone incontrate. “In un caso,
mentre eravamo fermi per consultare la cartina siamo stati affiancati
da un automobilista che, credendoci in difficoltà, ci ha chiesto
dove dovevamo andare e si è offerto di farci da guida con la sua
auto. Ci conosceva. Evidentemente ci aveva seguito sui social, come
una signora che, senza chiedere chi eravamo ci ha offerto cibo e
ospitalità per riposarci in un ambiente accogliente. Un'esperienza
davvero coinvolgente”, hanno sottolineato Moreno e Fabio.
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