Una delle sedi societarie a Casalecchio di Reno.
La
Guardia di Finanza di Bologna informa:
I
finanzieri del Comando Provinciale di Bologna hanno eseguito, su
disposizione del GIP del locale Tribunale, Dott. Domenico Truppa,
un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti
domiciliari nei confronti di F.F., classe 1974 residente a San
Lazzaro di Savena, amministratrice di alcune cooperative e società
operanti in tutta la provincia di Bologna che offrivano servizi di
assistenza diurna e notturna a favore di anziani e malati, in quanto
ritenuta responsabile di aver gestito in condizioni di sfruttamento,
nel corso degli anni, oltre 300 badanti provenienti dall’Est
Europa, in violazione dell’art 603 bis del codice penale
(intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro).
Oltre
all’arresto sono stati sequestrati anche i locali, ubicati a
Bologna e Casalecchio di Reno, dove avevano sede le cooperative e le
società gestite in maniera illecita.
In
particolare, le indagini scaturiscono da alcuni controlli effettuati
dall’INPS di Bologna nei confronti delle società tutte
riconducibili all’imprenditrice che avevano fatto emergere numerose
irregolarità alla normativa che regola i rapporti di lavoro. I
successivi approfondimenti investigativi hanno accertato come
l’arrestata approfittando dello stato di bisogno delle lavoratrici,
molto spesso in difficoltà economiche perché da poco giunte in
Italia, offrisse contratti a progetto per mascherare rapporti di
lavoro subordinato, corrispondendo, precisa il GIP ,“compensi
irrisori (a fronte di alte tariffe orarie che venivano richieste per
assistere gli anziani bisognosi di cure) senza la possibilità di
fruire ferie, e più in generale in totale spregio di qualsiasi norma
che disciplina i rapporti di lavoro e la sicurezza sui luoghi di
lavoro”.
Le
badanti venivano reclutate, con l’ausilio di un dipendente
anch’egli indagato ma a piede libero, attraverso annunci su
internet oppure manifesti pubblicitari affissi nei pressi delle
fermate da cui partono gli autobus per l’Est Europa o annunci sui
giornali. Inoltre, con precisi intenti speculativi e tendenti a
massimizzare i propri illeciti profitti, l’indagata ometteva di
versare, in numerose circostanze, i contributi spettanti ai
dipendenti, rendendosi anche responsabile di gravi violazioni alla
normativa fiscale e previdenziale, oltre a riuscire a conquistare
ampie quote di mercato dal momento che, grazie ai risparmi illeciti
ottenuti a danno dei lavoratori e dell’erario, riusciva ad offrire
i propri servizi a prezzi molto più bassi della concorrenza. In
aggiunta, i conti correnti delle società cooperative –che
formalmente avrebbero dovuto perseguire scopi mutualistici a
beneficio di tutti i lavoratori – sono stati prosciugati
dall’imprenditrice anche per acquistare numerosi beni di lusso
(gioielli, borse e viaggi) non rientranti tra le primarie esigenze
funzionali delle società, ma destinati al puro godimento personale.
L’operazione,
denominata “Blue Angels”, si inquadra nell’ambito delle
attività poste in essere a contrasto delle condotte illecite lesive
dell’affidamento dei cittadini verso il corretto funzionamento del
mercato del lavoro.
1 commento:
galera a pane ed acqua.
ai na ven a se, bona .( dialetto perfetto tradotto alla boia dall'italiEno )
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