mercoledì 26 giugno 2019

Migranti, la Caritas di Bologna ricolloca i 23 ospiti dell’hub di via Mattei


Gli ex ospiti sono stati sistemati in comunità e parrocchie più attrezzate. Si va verso l’intesa col il prefetto
 
Proposto

Passata l’emergenza, la Caritas di Bologna sta ricollocando i 23 rifugiati presi in carico dopo la chiusura dell’hub di via Mattei di due settimane fa. A spiegarlo è il direttore don Matteo Prosperini, sulle pagine di «BolognaSette», il settimanale di Avvenire. «Stiamo sistemando i 23 rifugiati - spiega don Prosperini - prosegue il nostro impegno a garantire loro il diritto all’accoglienza». L’operazione è condotta dalla Caritas in collaborazione con la cooperativa «DoMani», che gestisce il centro dell’Eremo di Ronzano. È proprio la cooperativa, spiega don Prosperini, che «sta portando a termine un accordo con la Prefettura perché questi 23 giovani, provenienti soprattutto dal Pakistan e in solo in piccola parte dall’Africa, vengano distribuiti tra quattro sedi: Ronzano, la comunità Maranatha di Cinquanta di San Giorgio di Piano, la comunità di Villaregia a Vedrana di Budrio e la parrocchia cittadina di Sant’Antonio di Savena».
Termine dell’accoglienza temporanea
In questo modo, sottolinea il direttore della Caritas, «potrà anche terminare l’accoglienza provvisoria in alcune parrocchie come Santa Maria Annunziata di Fossolo, Zola Predosa e San Bartolomeo della Beverara, che con grande generosità si sono rese disponibili nel momento dell’emergenza, ma che non hanno strutture adatte per un’accoglienza di lungo periodo». Dopo questa risistemazione, conclude don Prosperini, la cooperativa e la Caritas proseguiranno «insieme i percorsi di integrazione che i giovani avevano già cominciato e che questo sgombero, svolto con modalità discutibili, aveva bruscamente interrotto».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi risulta che in Pakistan ci sia la guerra, quindi di che rifugiati parliamo? chiamiamoli col loro nome, clandestini.
Sempre bravi nel volerci far accettare questi soggetti, ma non li sento mai parlare delle stragi di Cristiani o di aver accolto famiglie italiane in difficoltà.
Poi si lamentano che nelle chiese ci vanno sempre meno fedeli. Va bè, tanto diverranno moschee

Anonimo ha detto...

Clandestini, si chimano clandestini, i migranti sono altri