Foto d'archivio |
I
Carabinieri di Medicina hanno denunciato un 43enne italiano per
gestione non autorizzata di rifiuti non pericolosi, ai sensi
del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152: “Norme in
materia ambientale”.
Il
6 maggio scorso, i militari sono stati informati che qualcuno aveva
scaricato abusivamente del materiale di scarto in via Nuova. I
Carabinieri si sono recati sul posto e alle spalle di una baracca in
lamiera hanno trovato diversi pneumatici, parti di motore smontati,
materiali ferrosi, una guaina di catrame per impermeabilizzazioni,
una bombola di gas da campeggio vuota, dei carrelli da supermercato e
anche alcuni pannelli da officina. Inoltre, lungo la rete di
recinzione che divide l’area con una cooperativa multi settoriale,
sono stati rinvenuti dei bancali di legno, dei sanitari coperti da un
telo, delle parti di una betoniera smontata e dei pannelli di
coibentazione. Un carrello con materiale ferroso e altri pneumatici è
stato rinvenuto lungo una fila di alberi unitamente a un’autovettura
con revisione e polizza assicurativa scaduta, intestata a un
italiano. Sarà cura degli inquirenti capire chi abbia avuto il
possesso del mezzo ed eventualmente a chi sia stato ceduto aldilà
delle formalità di legge per il passaggio di proprietà. Poco più
avanti della baracca, i Carabinieri hanno trovato anche del materiale
di scarto da coibentazione (parti di guaina, di catrame ed altro) e
pannelli verosimilmente in amianto, coperti da un telo
e con sopra uno pneumatico. Il 43enne, una volta identificato a
seguito degli accertamenti condotti dagli inquirenti, si è
attribuito la responsabilità degli illeciti riscontrati,
specificando di essere disoccupato e di guadagnarsi da vivere
sgomberando locali e cantine, precisando tuttavia che non tutto il
materiale rinvenuto era stato dallo stesso ivi “depositato”.
Il
materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro. Sono in corso
analisi finalizzate ad accertare la composizione dei pannelli, nella
considerazione che, se fossero di amianto, rientrerebbero nella
categoria di “Rifiuti speciali pericolosi”.
Dal
Comando Provinciale Carabinieri Bologna
3 commenti:
MAGARI FUNZIONASSE COSI' ANCHE A MONZUNO, OVE LE DISCARICHE SONO LA NORMALITA' PURTROPPO!
MAGARI FUNZIONASSE COSI' ANCHE A SASSO MARCONI, OVE LE DISCARICHE SONO TANTISSIME E ESSUNO NE SA NULLA.
COSA CAVOLO FOTOGRAFA QUELLO DEL COMUNE, LE FARFALLE ?
Fotografa e basta--------e noi sudditi lo paghiamo.
Ecco abbiamo individuato il primo anello della discarica abusiva, amministrazione comincia a pulire il tuo palazzo e forse l'esempio indurrà maggiore educazione
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