martedì 10 maggio 2016

I comuni dell'Appennino mettono a disposizione i loro servizi per gli ex-dipendenti Saeco alla ricerca di una nuova occupazione.


L'Unione dei comuni dell’Appennino bolognese informa:

Lo sportello SUAP dell'Unione dei comuni dell'Appennino bolognese è pronto a svolgere un duplice servizio per i lavoratori ex-Saeco in cerca di nuova occupazione: da un lato seguirà tutte le pratiche che verranno presentate da parte degli ex-dipendenti sotto il profilo istruttorio e autorizzatorio, dall'altro, tramite lo sportello “Progetti di impresa”, fornirà la consulenza necessaria a chi voglia avviare un'attività imprenditoriale. La novità è che, grazie ad un accordo tra le Unioni dell'Appennino bolognese e quella dell'Alto Reno, tale servizio verrà erogato per tutti gli ex-dipendenti Saeco tramite l'ufficio di Vergato, anche se i richiedenti sono residenti nei comuni di Alto Reno Terme, Lizzano in Belvedere e Camugnano. In questo modo si eviteranno eventuali situazioni discriminatorie a seconda del Comune di residenza.
Si tratta di una semplificazione per uniformare l'aspetto formativo e promozionale con quello autorizzatorio-burocratico, tenendo presente le eccezionali circostanze istituzionali in cui si trova il nuovo Comune di Alto Reno Terme, a tutt’oggi in gestione commissariale. In questo modo ai cittadini verrà offerto un percorso unitario senza la necessità di modifiche degli attuali assetti organizzativi e di personale degli enti e senza perdere nemmeno un giorno.
Lo sportello a Vergato infatti già da tempo si propone di affiancare chi volesse avviare un’attività per analizzare l’idea imprenditoriale, studiare le condizioni del mercato, verificare le eventuali possibilità di finanziamento. Oltre ovviamente a fornire un servizio che guidi i neo-imprenditori a districarsi tra gli adempimenti burocratici che a prima vista potrebbero spaventare i meno esperti. L’ufficio SUAP inoltre partecipa al Tavolo di coordinamento regionale degli sportelli unici, unico caso nella provincia di Bologna a parte il comune capoluogo. Accanto a questi servizi, a favore degli ex dipendenti Saeco il SUAP dell'Appennino bolognese offrirà la gestione del pacchetto di misure offerte dalla Regione Emilia-Romagna in tema di formazione.
Grazie infatti ad un intesa sottoscritta il 4 febbraio scorso a Roma al Ministero dello Sviluppo economico, infatti, è stato messa a disposizione una somma complessiva di un milione di euro per rispondere alla crisi territoriale legata alla ristrutturazione della Saeco. Tali risorse devo essere utilizzate entro 12 mesi dall'avvio della mobilità per l'avvio di percorsi formativi, azioni orientative e di accompagnamento, promozione di tirocini, per l’adeguamento, l’aggiornamento e il rafforzamento delle competenze e in generale per servizi per l’accompagnamento al lavoro.
Ovviamente la convenzione tra le due Unioni andrà ridiscussa una volta costituita la nuova amministrazione nel Comune di Alto Reno Terme, per estendere i nuovi servizi anche ai residenti in Alto Reno o ad altri che vogliano fare impresa nel territorio, anche se non provenienti dalla Saeco.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Non è un servizio che fanno già le associazioni di categoria ed i commercialisti?
Certo che fanno gola le migliaia di euro percepiti dai lavoratori come buono d'uscita-liquidazione ecc....un altro segno che il territorio è alla fame.