Segnalato,
da E-R Sociale
Gli anziani residenti in
Emilia-Romagna al 1°
gennaio 2015
sono oltre un
milione, pari
al 23,4%
del totale della popolazione regionale. Gli ultrasettantacinquenni
sono 553.017
(12,4% della popolazione complessiva)
e le persone che hanno superato gli ottant’anni risultano oltre
338 mila
(7,6%). La
componente femminile appare prevalente, costituisce il 57%
dei residenti di 65 anni e oltre e sale al 63,8%
tra i grandi anziani (80 anni e oltre). Sono alcuni dei
dati della popolazione anziana In Emilia-Romagna presentati
nel corso della V Conferenza PAR.
Le previsioni demografiche indicano nel periodo 2015-2035 una crescita complessiva della popolazione anziana (65 e oltre) di circa il 22% a fronte di una sostanziale stabilità della popolazione complessiva (+0,6%).
Nel confronto con la situazione attuale, sarà soprattutto la popolazione nella fascia di età 65-74 anni a guadagnare consistenza: fra venti anni tutte le generazioni dei baby-boomers saranno infatti transitate nelle età anziane.
Dopo anni di miglioramenti nel rapporto tra anziani e giovani, dal 2010 assistiamo ad un nuovo peggioramento: mentre il numero degli anziani continua ad aumentare, quello dei giovani risente del calo in atto nel numero dei nati e della diminuzione dei flussi in ingresso. Con queste premesse fra 20 anni potrebbero contarsi in Emilia-Romagna quasi 240 anziani ogni 100 giovani con meno di 15 anni a fronte dei circa 174 attuali.
Dall’indagine multiscopo Istat “Aspetti della vita quotidiana” emerge come in Emilia-Romagna le famiglie con anziani siano oltre una su tre, il 38%, e il 26% sia composta solo da anziani. Il declino della fecondità, l’aumento della mobilità degli individui e i cambiamenti nella formazione della famiglia e nelle scelte residenziali hanno portato ad un aumento costante nel tempo degli anziani che vivono soli. Nel 2014 il 28% delle persone con 65 anni o più vive da solo a fronte del 12% che si rilevava nei primi anni 2000. Il dato nasconde un notevole divario di genere: la percentuale di uomini anziani soli è del 17% contro il 37% delle donne.
Il 38% degli ultrasessantacinquenni dichiara – nell’indagine Istat - Multiscopo ‘Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari’ – di stare bene o molto bene, mentre il 16% ritiene di essere in cattive condizioni di salute. A tutte le età le donne tendono a dichiarare più frequentemente degli uomini di avere un cattivo stato di salute e le differenze si accentuano proprio tra gli anziani: dopo i 65 anni dichiara cattive condizioni di salute il 18,7% delle donne e il 13% degli uomini.
Osservando le abitudini rispetto alla pratica sportiva, ai media e ai consumi culturali, gli anziani emiliano-romagnoli appaiono più attivi della media dei loro coetanei nel resto del Paese e ancora interessati alla realtà che li circonda ed alle opportunità di svago (indagine multiscopo Istat “Aspetti della vita quotidiana”). Nel 2014, in Emilia-Romagna il 62% degli uomini ultrasessantacinquenni e il 42% delle donne praticano sport o almeno qualche attività fisica, percentuali di gran lunga superiori alla media italiana. Gli uomini appaiono più interessati alla lettura dei quotidiani, il 75% li legge almeno una volta a settimana contro il 50% delle donne, mentre le anziane dedicano più tempo alla lettura di libri, il 38% ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi contro il 35% degli uomini.
Nell’uso delle nuove tecnologie permane un chiaro svantaggio femminile: il 71% delle donne anziane utilizza il cellulare rispetto all’83% degli uomini e solo il 12% usa il computer o internet contro il 27% dei coetanei maschi. Una quota significativa di anziani risulta impegnata in attività di volontariato: nella nostra regione il 22% degli uomini e il 13% delle donne (contro il 16% e l’11% rilevato a livello nazionale) prende parte a riunioni di associazioni o svolge attività gratuita presso di esse.
Le previsioni demografiche indicano nel periodo 2015-2035 una crescita complessiva della popolazione anziana (65 e oltre) di circa il 22% a fronte di una sostanziale stabilità della popolazione complessiva (+0,6%).
Nel confronto con la situazione attuale, sarà soprattutto la popolazione nella fascia di età 65-74 anni a guadagnare consistenza: fra venti anni tutte le generazioni dei baby-boomers saranno infatti transitate nelle età anziane.
Dopo anni di miglioramenti nel rapporto tra anziani e giovani, dal 2010 assistiamo ad un nuovo peggioramento: mentre il numero degli anziani continua ad aumentare, quello dei giovani risente del calo in atto nel numero dei nati e della diminuzione dei flussi in ingresso. Con queste premesse fra 20 anni potrebbero contarsi in Emilia-Romagna quasi 240 anziani ogni 100 giovani con meno di 15 anni a fronte dei circa 174 attuali.
Dall’indagine multiscopo Istat “Aspetti della vita quotidiana” emerge come in Emilia-Romagna le famiglie con anziani siano oltre una su tre, il 38%, e il 26% sia composta solo da anziani. Il declino della fecondità, l’aumento della mobilità degli individui e i cambiamenti nella formazione della famiglia e nelle scelte residenziali hanno portato ad un aumento costante nel tempo degli anziani che vivono soli. Nel 2014 il 28% delle persone con 65 anni o più vive da solo a fronte del 12% che si rilevava nei primi anni 2000. Il dato nasconde un notevole divario di genere: la percentuale di uomini anziani soli è del 17% contro il 37% delle donne.
Il 38% degli ultrasessantacinquenni dichiara – nell’indagine Istat - Multiscopo ‘Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari’ – di stare bene o molto bene, mentre il 16% ritiene di essere in cattive condizioni di salute. A tutte le età le donne tendono a dichiarare più frequentemente degli uomini di avere un cattivo stato di salute e le differenze si accentuano proprio tra gli anziani: dopo i 65 anni dichiara cattive condizioni di salute il 18,7% delle donne e il 13% degli uomini.
Osservando le abitudini rispetto alla pratica sportiva, ai media e ai consumi culturali, gli anziani emiliano-romagnoli appaiono più attivi della media dei loro coetanei nel resto del Paese e ancora interessati alla realtà che li circonda ed alle opportunità di svago (indagine multiscopo Istat “Aspetti della vita quotidiana”). Nel 2014, in Emilia-Romagna il 62% degli uomini ultrasessantacinquenni e il 42% delle donne praticano sport o almeno qualche attività fisica, percentuali di gran lunga superiori alla media italiana. Gli uomini appaiono più interessati alla lettura dei quotidiani, il 75% li legge almeno una volta a settimana contro il 50% delle donne, mentre le anziane dedicano più tempo alla lettura di libri, il 38% ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi contro il 35% degli uomini.
Nell’uso delle nuove tecnologie permane un chiaro svantaggio femminile: il 71% delle donne anziane utilizza il cellulare rispetto all’83% degli uomini e solo il 12% usa il computer o internet contro il 27% dei coetanei maschi. Una quota significativa di anziani risulta impegnata in attività di volontariato: nella nostra regione il 22% degli uomini e il 13% delle donne (contro il 16% e l’11% rilevato a livello nazionale) prende parte a riunioni di associazioni o svolge attività gratuita presso di esse.
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