Da Bologna Today
In
un primo momento l'indagine, condotta dai Carabinieri, non aveva
portato a individuare alcun colpevole, ma vennero riaperte nel 2008
E'
stato condannato all'ergastolo Nicola Nanni, il
62enne accusato dell'omicidio della madre Tommasina Olina nel
2000. La donna, all'epoca dei fatti 78enne, fu trovata il 6 gennaio
davanti alla sua casa di Badolo, nel comune di Sasso Marconi.
Oggi pomeriggio, la Corte d'Assise ha accolto la richiesta del pm
Stefano Orsi e lo ha condannato al carcere a vita.
In
un primo momento l'indagine, condotta dai Carabinieri, non aveva
portato a individuare alcun colpevole, ma vennero riaperte
nel 2008, quando alcune tracce di Nanni e della vittima furono
trovate su un’ascia, custodita nella vicina legnaia.
Il corpo della povera donna fu riesumato e gli inquirenti stabilirono
che l’arma era compatibile con le ferite inferte sulla testa.
Secondo
il pubblico ministero si trattò di "omicidio
d'impeto feroce" per questioni di eredità.
Anziana
uccisa nel 2000:figlio, sono innocente, non ho rimorsi.
Da
ANSA
"Sono
innocente, prendo un'accusa che non è giusta e mi distrugge. Passo
per un criminale senza esserlo. Non ho rimorsi perché so di essere
innocente e la sofferenza è doppia perché l'autore dell'omicidio di
mia madre non è stato cercato ed è libero. Continuo a credere che
prima o poi verrà fuori la verità!". Lo dice Nicola Nanni,
condannato all'ergastolo dalla Corte di Assise per l'omicidio della
madre Tommasina Olina, morta il 5 gennaio 2000 a Badolo,
sull'Appennino bolognese. La dichiarazione è stata diffusa dai suoi
difensori, gli avvocati Pietro Giampaolo e Andrea Speranzoni, che
annunciano appello.
"Fermo restando il rispetto per il libero convincimento dei giudici - commentano i legali - siamo rimasti francamente sorpresi per la condanna. Ci sono delle prove di natura scientifica ed oggettive che non possono essere ignorate. Tra i molti elementi di prova dell'innocenza, spicca come sia stato lo stesso consulente della Procura a sconfessare che l'arma del delitto fosse l'accetta ritrovata. Vedremo dunque come la motivazione si confronterà con questi temi di prova decisivi.
Riteniamo che fino ad oggi in questo processo abbiano vinto le suggestioni. Nicola Nanni è innocente, impugneremo".
"Fermo restando il rispetto per il libero convincimento dei giudici - commentano i legali - siamo rimasti francamente sorpresi per la condanna. Ci sono delle prove di natura scientifica ed oggettive che non possono essere ignorate. Tra i molti elementi di prova dell'innocenza, spicca come sia stato lo stesso consulente della Procura a sconfessare che l'arma del delitto fosse l'accetta ritrovata. Vedremo dunque come la motivazione si confronterà con questi temi di prova decisivi.
Riteniamo che fino ad oggi in questo processo abbiano vinto le suggestioni. Nicola Nanni è innocente, impugneremo".
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