martedì 15 dicembre 2015

Emilia. Il Tar dispone la riapertura degli uffici postali in 18 Comuni. Anche a Granaglione e Lizzano. Ma solo a maggio 2016 arriverà la sentenza definitiva



Da R.it


Il Tar ha disposto la riapertura degli uffici postali di 18 Comuni dell'Emilia-Romagna, a seguito del ricorso delle amministrazioni contro la decisione di Poste Italiane del 3 febbraio scorso. Gli sportelli avevano chiuso lo scorso 7 settembre. Per i 18 Comuni interessati dalla vicenda si tratta però di una vittoria provvisoria: il Tar ha deciso infatti per la sospensiva della chiusura, in attesa della sentenza definitivaa dell'11 maggio 2016.

"La pronuncia del TAR –  dichiara Fabio Fecci , vicepresidente vicario di ANCI Emilia Romagna e sindaco di Noceto - è un provvedimento importante, perché si pone a tutela di un servizio che assolve ad una funzione sociale sul territorio e consente di mantenere un presidio nelle zone periferiche che concorre a migliorare la qualità della vita dei residenti. Non ha senso rammaricarsi del progressivo spopolamento delle nostre campagne se poi si continuano a sottrarre servizi pubblici importanti a territori già in condizioni di difficoltà".

La riapertura disposta dal tar riguarda Medicina, Granaglione, Imola, Lizzano in Belvedere (BO); Predappio, Meldola (FC); Civitella


di Romagna e Brisighella (RA); Montefiore Conca (RN); Collagna (RE); Noceto, Torrile, Mezzani, Langhirano (PR); Gossolengo, Carpaneto piacentino, Monticelli d'Ongina, San Giorgio Piacentino.

Il Comune di Frassinoro (MO) attende ancora la pronuncia del Tar mentre per quello di Camugnano (BO) un’ordinanza impegna Poste Italiane a negoziare con il Comune le condizioni per un’eventuale riapertura in attesa di pronunciamento definitivo del Tar.

 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Poste italiane S.p.A. è una società privata, quotata in Borsa,per cui può fare e farà quello che fa Philips S.p.A. a Gaggio e può chiudere tutti gli uffici postali che vuole,alla faccia di ogni forza politica e giudiziaria nostrana.

Anonimo ha detto...


Per l'anonimo delle 8.49: sotto quale governo e' stato deciso che Poste Italiane fosse una societa' quotata in borsa?
(cmq non e' vero che e' interamente privata).

Anonimo ha detto...

**sotto quale governo e' stato deciso che Poste Italiane fosse una societa' quotata in borsa? **

Il governo di Wall Street, di London City e della loro filiale di Francoforte.

Anonimo ha detto...


Anonimo delle 9.23, lei e' proprio fuori strada: il governo che lo ha deciso e' quello PD di Matteo Renzi. Le mando anche un promemoria:

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/10/12/renzi-su-poste-quotate-cambiare-verso_eb33c90a-24f7-4f4e-bc11-da5d67df683b.html

E questo fu un commento del M5S:
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2015/07/poste-italiane-privatizzate-e-quotate-in-borsaassurdo.html

Anonimo ha detto...


Voglio proprio vedere con quali soldi Camugnano trattera' con le poste la riapertura dell'ufficio di Bargi, non sono gia' tutti impegnati per le nuove scuole da un milione di euro, senza bambini?

Anonimo ha detto...

X 17 dicembre 2015 19:41
La ringrazio per la cortese e lungimirante risposta, soprattutto per la sana risata ed il buonumore che mi ha procurato.
Certo voi M5S dai tempi eroici del VAFFA contro tutto e tutti, siete molto migliorati, avete imparato la lezione del politicamente corretto, continuate così, i poteri forti vi guardano con affetto, state tranquilli, anche per voi ci sarà una buona carriera politica ed il premio del vitalizio.

Anonimo ha detto...

Lettore 18.12 9.23, si sente l'acrimonia sotto le sue parole e si puo' anche capire visto che le politiche del governo PD di Renzi non si riescono a difendere, sui tagli agli uffici postali dei paesi, sui tagli ai servizi in montagna e sui tagli a tutto quello che non rende soldi.
Si convinca di una cosa se non le e' gia' chiara: L'APPENNINO NON RENDE SOLDI, percio' non interessa al PD che conta.
Smetta anche lei di votare PD e faccia pace con se' stesso.