Dall'Archivio dei Carabinieri di Bologna.
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Sempre
più attivi i 'truffatori dello specchietto' nel bolognese.
E’
di un arresto e una denuncia infatti l’ultimo risultato dei
Carabinieri impegnati nella lotta alle truffe di strada, in
particolare a quella comunemente conosciuta come la 'Truffa dello
specchietto retrovisore rotto'. Si tratta di una tecnica
semplice ed efficace, dove il truffatore entra in contatto con un
automobilista accusandolo di avergli rotto lo specchietto retrovisore
durante un sorpasso. A quel punto, la vittima ha due possibilità,
avvisare subito le forze dell’ordine per accertare i fatti, oppure
pagare l’impostore, disposto a 'chiudere un occhio' nei confronti
della compagnia assicuratrice in cambio di un risarcimento immediato
di alcune centinaia di euro. Purtroppo, la maggior parte delle volte
le vittime, spesso anziani o soggetti maggiormente vulnerabili,
scelgono la seconda soluzione perché, intimorite dall’atteggiamento
arrogante dei truffatori, hanno paura di subire rappresaglie.
Questa
volta però, due malviventi di Noto (SR) sono finiti nei guai con
l’accusa di truffa aggravata grazie al coraggio di due
automobilisti, un 66enne e una 34enne incinta, che hanno deciso di
raccontare tutto ai Carabinieri. Un 25enne è stato arrestato dai
Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo e un 23enne è stato
denunciato dai Carabinieri della Stazione di Budrio.
L’arresto
è stato eseguito sabato pomeriggio, dopo che un 66enne di Pianoro
aveva denunciato ai Carabinieri di essere stato truffato in via
Filippini a Bologna da un giovane automobilista che con la scusa
del rimborso immediato per la rottura dello specchietto retrovisore,
era riuscito a farsi consegnare 50 euro, dileguandosi subito dopo per
le vie del capoluogo alla guida di una Fiat 500 che la vittima
riusciva e segnarsi il numero di targa. Il 25enne, risultato
intestatario dell’auto, nonché truffatore seriale gravato da un
'Avviso orale' della Questura di Torino, è stato identificato dal
denunciante nel corso di un riconoscimento fotografico. A quel punto,
i Carabinieri, essendo a conoscenza che in via del Legatore a Bologna
vi erano parcheggiati alcuni camper in uso a soggetti, anche
pregiudicati, tra cui esperti nel settore delle truffe, si sono
recati sul posto per una verifica e dopo aver individuato la Fiat
500, parcheggiata nelle vicinanze, hanno bloccato il giovane
malvivente con un “malloppo” di 695 euro in contanti. Il denaro
rinvenuto, ritenuto provento di una precedente attività delittuosa,
è stato posto sotto sequestro.
La
denuncia, invece, è scattata ieri mattina nel corso di un’indagine
che i Carabinieri di Budrio avevano avviato domenica sera, dopo che
erano stati informati da una 34enne di Medicina che un giovane alla
guida di una Fiat Grande Punto era riuscito a truffarla di 40 euro in
via Edera a Budrio, con la stessa pretesa del rimborso
immediato per la rottura dello specchietto retrovisore. La donna,
spaventata dall’atteggiamento vessatorio del truffatore e temendo
eventuali conseguenze per il bambino che porta in grembo, evitava
qualsiasi discussione, pagava la somma e faceva allontanare il
giovane automobilista, a cui prendeva il numero di targa. Anche in
questo caso, il 23enne, intestatario dell’auto è un truffatore
seriale gravato da numerosi precedenti di polizia.
Dal
Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
1 commento:
Ma che giustizia abbiamo se non riusciamo a fermare nemmeno queste persone.
Se lo stato funzionasse come un'azienda con un sistema qualità, sarebbe obbligatorio cambiare le procedure per rimediare a questi insuccessi, sarebbe vietato mantenere le stesse procedure che hanno dimostrato di avere dei falli.
Se si vuole che uno stato funzioni non c'è nulla da inventare, è già tutto fatto, basta adottare un sistema qualità aziendale.
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