Da R.it
Bologna
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Addio
Dolce Lucia: "E' improvvisa e senza alcun preavviso la dipartita dello
storico bar-pasticceria", da anni punto di riferimento nel cuore di
Casalecchio, Comune alle porte di Bologna. E' la Filcams-Cgil ad annunciare che
"chiude un pezzo di storia", con "altri 10 lavoratori improvvisamente
disoccupati", mentre "i cittadini di Casalecchio, da stamane, non
potranno più fare le loro soste per colazione, aperitivi, ordinare pasticceria
di qualità per le liete ricorrenze".
Cosa è successo lo racconta Andrea Carrà, della Filcams: il locale è di proprietà della pasticceria "Pollacci srl", alcuni mesi fa è stato dato in fitto d'azienda alla costituita società "Dolce lucia 2015 srl" che fa capo sempre alla famiglia Pollacci. Questo per "facilitare la cessione del locale ad un imprenditore del settore interessato". Ma le cose non sono andate per il verso giusto. "Dopo lunga trattativa si stava ormai per concludere, ma è intervenuto il fallimento della proprietà "Pasticceria pollacci srl". Ciò ha fatto recedere da ogni disponibilità all'acquisto", spiega Carrà. E solo venerdì scorso, alla sera, si è saputo che la "Dolce Lucia 2015" intendeva recedere già dal 6 agosto, cioè da oggi, dal contratto di fitto d'azienda, restituendo l'attività alla società fallita.
"Come sindacato, pur nello scarsissimo tempo disposizione abbiamo fatto di tutto per evitare la chiusura del locale. Abbiamo interessato l'amministrazione, il sindaco di Casalecchio che si è reso disponibile a offrire ogni collaborazione affinchè si evitasse la cessazione dell'attività. Ma purtroppo pure gli appelli e le telefonate fatte dal sindaco non hanno prodotto ripensamenti", allarga le braccia Carrà.
Ieri sera alle 16.30 dal notaio è stato sottoscritto il recesso dal fitto d'azienda, alle 18.30 i dipendenti sono stati convocati per ricevere la lettera di licenziamento immediato "e da stamane serrande tristemente abbassate". Nel dirlo la Filcams denuncia "una irresponsabile gestione dei tempi, ed ora non possiamo che appellarci alla curatela ed al giudice affinchè sia fatta al più presto l'asta per la cessione del locale, agli imprenditori del settore a far emergere offerte evitando vada deserta l'asta ed a questi ultimi a rendersi disponibili a proporre una riassunzione a quei dipendenti che per anni hanno offerto la loro professionalità ed esperienza così apprezzata dalla clientela".
Cosa è successo lo racconta Andrea Carrà, della Filcams: il locale è di proprietà della pasticceria "Pollacci srl", alcuni mesi fa è stato dato in fitto d'azienda alla costituita società "Dolce lucia 2015 srl" che fa capo sempre alla famiglia Pollacci. Questo per "facilitare la cessione del locale ad un imprenditore del settore interessato". Ma le cose non sono andate per il verso giusto. "Dopo lunga trattativa si stava ormai per concludere, ma è intervenuto il fallimento della proprietà "Pasticceria pollacci srl". Ciò ha fatto recedere da ogni disponibilità all'acquisto", spiega Carrà. E solo venerdì scorso, alla sera, si è saputo che la "Dolce Lucia 2015" intendeva recedere già dal 6 agosto, cioè da oggi, dal contratto di fitto d'azienda, restituendo l'attività alla società fallita.
"Come sindacato, pur nello scarsissimo tempo disposizione abbiamo fatto di tutto per evitare la chiusura del locale. Abbiamo interessato l'amministrazione, il sindaco di Casalecchio che si è reso disponibile a offrire ogni collaborazione affinchè si evitasse la cessazione dell'attività. Ma purtroppo pure gli appelli e le telefonate fatte dal sindaco non hanno prodotto ripensamenti", allarga le braccia Carrà.
Ieri sera alle 16.30 dal notaio è stato sottoscritto il recesso dal fitto d'azienda, alle 18.30 i dipendenti sono stati convocati per ricevere la lettera di licenziamento immediato "e da stamane serrande tristemente abbassate". Nel dirlo la Filcams denuncia "una irresponsabile gestione dei tempi, ed ora non possiamo che appellarci alla curatela ed al giudice affinchè sia fatta al più presto l'asta per la cessione del locale, agli imprenditori del settore a far emergere offerte evitando vada deserta l'asta ed a questi ultimi a rendersi disponibili a proporre una riassunzione a quei dipendenti che per anni hanno offerto la loro professionalità ed esperienza così apprezzata dalla clientela".
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