Epilogo
certamente inatteso quello del tentativo di suicidio di un ventinovenne: il
tentativo non è riuscito e l’aspirante suicida deve rispondere di ‘detenzione
abusiva di armi e munizioni’. Che dire, è stato fortunato.
Alle 17 di ieri, la Centrale Operativa del 112 ha
ricevuto una segnalazione che un giovane aveva tentato di suicidarsi nei pressi
di un parcheggio di Anzola Emilia. Giunti sul posto, i militari hanno trovato
il malcapitato sdraiato per terra, ma ancora cosciente, con una piccola ferita
alla tempia da cui fuoriusciva del sangue. In attesa dei sanitari del 118, gli
inquirenti hanno scoperto che il 29enne aveva tentato di farla finita
sparandosi con una pistola semiautomatica marca Browning, illegalmente
detenuta, ma non ci era riuscito a causa di un malfunzionamento dell’arma,
probabilmente dovuto all’usura dei meccanismi di sparo, considerato che si
tratta di una pistola arrugginita risalente al secondo conflitto mondiale, già
in uso ai reparti della Wermacht dell’Esercito Tedesco e prodotta in Belgio dal
1940/1944 dalla “Fabrique Nationale d'Armes de Guerre”. Unitamente all’arma,
rinvenuta sul sedile anteriore lato passeggero dell’autovettura in uso al
giovane e parcheggiata nelle vicinanze, i Carabinieri hanno trovato anche 66
proiettili calibro 380 e tra questi ve ne erano alcuni che presentavano delle
alterazioni balistiche. Il 29enne, lievemente ferito, è stato trasportato in
ospedale per accertamenti, dopodiché, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria
è stato rimesso in libertà ai sensi dell’art. 121 del c.p.p. La pistola e le
munizioni sono state poste sotto sequestro.
Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
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